Calcio e dintorni. Ecco a cosa pensano Di Lullo e compagni d'avventura

Calcio e dintorni. Ecco a cosa pensano Di Lullo e compagni d’avventura

Calcio e dintorni. Ecco a cosa pensano Di Lullo e compagni d’avventura

sabato 05 Settembre 2009 - 11:50

Nelle prossime settimane dovrebbe essere ufficializzato un -rimpasto societario-, già operativo, all'interno dell'Acr. Adesso niente toni accessi, Di Mascio: -Vogliamo avere rapporti cordiali con tutti-. L'idea è costituire una seconda sede della Ilford a Messina, riferimento per tutta la Sicilia

Dopo un avvio difficile, connotato da polemiche, passi falsi e scontri con istituzioni e giornalisti, la proprietà dell’Acr Messina prova a guardare avanti, a pianificare, nel calcio così come negli altri settori di cui si occupa il suo proprietario. Lo spunto per parlare dell’attuale situazione è arrivato stamattina, in occasione della conferenza stampa di presentazione della campagna abbonamenti. A parlare del momento societario, per primo, l’amministratore unico dell’azienda Alfredo Di Lullo: “Queste settimane di ‘tregua’ ci hanno permesso di lavorare senza pressioni. Lo sforzo della società credo sia abbastanza evidente e speriamo di potere fare ancora meglio concretizzando quelli che sono i nostri sogni. Un passo alla volta”. Sistemata la squadra, almeno per il momento, nei prossimi giorni dovrebbero arrivare novità sul fronte degli assetti dirigenziali: “Vi disturberemo di nuovo – afferma Arturo Di Mascio – ma solo per formalizzare e rendere noti anche a voi gli incarichi interni assegnati”. “Ognuno di noi sa già quale sono le proprie competenze – rincara Pecorelli -, ma è giusto comunicarle ai tifosi”.

Quanto successo nelle ultimi mesi vuole essere messo da parte dall’Acr. ‘Errori o incompensioni’ li definisce il Dg Andrea Pecorelli, per Di Mascio è ‘acqua passata’. “Vogliamo avere rapporti cordiali con tutti e anzi ringraziamo le istituzioni per la vicinanza dimostrataci in questi giorni – continua l’ex presidente della Casertana -. Se in passato abbiamo mancato di rispetto a qualcuno facciamo assolutamente un passo indietro”. Pure sugli stadi di Mascio tende la mano al Comune: “Rispettiamo quello che decideranno di fare, gli impianti sono di loro proprietà”. Un cambio d’atteggiamento che inevitabilmente non è passato inosservato, figlio probabilmente di un differente modo di affrontare e vedere le cose, magari dietro suggerimento di soggetti che il calcio lo masticano da ancora più tempo e in maniera diversa.

L’aspetto sportivo, ma come detto si pensa anche a quello imprenditoriale. Di Lullo guarda avanti e pensa ad un progetto da realizzare in città: una seconda sede della ‘Ilford’. “E’ chiaro che chi investe nel calcio non è un Messia – afferma Pecorelli -, ha pure i suoi interessi”. Ci vorrà tempo, ma l’imprenditore romano sembra abbastanza deciso: “Abbiamo risorse e contatti giusti per fare quello che abbiamo in mente, ma dobbiamo lavorare – continua il patron. Vogliamo investire su Messina e farla diventare il nostro riferimento per il resto della Sicilia. E soprattutto c’è un aspetto occupazionale da non sottovalutare. Perché quello che vogliamo fare potrà dare lavoro a 120-130 messinesi e un’entrata economica ad altrettante famiglie-.

Il Ponte? Risponde Arturo Di Mascio, che non ha ancora un incarico ufficiale all’interno della società: -E’ chiaro che ci può interessare la costruzione. L’azienda si occupa anche di noleggio di divise-. Foto Dino Sturiale

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