Il calcio messinese cerca una strada tra i dubbi intorno all’Acr e un nuovo ambizioso progetto

Il calcio messinese cerca una strada tra i dubbi intorno all’Acr e un nuovo ambizioso progetto

Il calcio messinese cerca una strada tra i dubbi intorno all’Acr e un nuovo ambizioso progetto

domenica 20 Giugno 2010 - 08:16

Il club presieduto da Di Lullo alle prese con la scelta della struttura societaria. Serve chiarezza fin da subito per evitare le brutte figure dello scorso anno e puntare al salto di categoria. Intanto nei prossimi giorni dovrebbero essere presentati i dettagli della nuova creatura che nascerà dall’attuale Usd Camaro

Sono due le piste praticabili per il rilancio del calcio messinese. L’entusiasmo dell’ambiente è ai minimi termini, ma da un momento all’altro potrebbe scattare quella scintilla in grado di riaccendere l’entusiasmo. Questione di cicli.

Una strada è quella percorsa fino ad oggi, che parte dall’Acr Messina. La società presieduta dal romano Alfredo Di Lullo e sostenuta economicamente dal campano Arturo Di Mascio sta cercando di operare con oculatezza. L’obiettivo è non ripetere gli errori dello scorso anno, onorare il nome sportivo della formazione peloritana e puntare al salto di categoria diretto. Prosegue la valutazione delle ipotesi per il ruolo di direttore generale e “supervisore” societario: un soggetto che oltre agli aspetti prettamente sportivi sia in grado di curare anche l’organizzazione interna. Chiusa definitivamente l’ipotesi Pecorelli, si insiste ancora sull’ex dirigente dell’Aversa Normanna Pannone, che non ha però preso una decisione definitiva. E poi c’è la terza via, rappresentata da un soggetto calabrese il cui nome in questi giorni è rimasto top secret. L’intenzione è quello di sciogliere tutti i nodi entro la fine di giugno, compreso quello dell’allenatore (proseguono i contatti con il vulcanico Capuano). Intanto continuano a lavorare il Ds Muscariello, l’ex allenatore Labonia e l’ex presidente del Pomezia, Santodonato, in questo momento collaboratore esterno del club giallorosso. Da decidere anche la sede del prossimo ritiro pre-campionato.

Si cerca di programmare, ma in primis bisognerà valutare l’effettiva volontà della proprietà di cambiare registro. Troppe infatti le lacune evidenziate nella stagione appena terminata. La gestione ha lasciato punti interrogativi sull’atteggiamento tenuto nel corso del campionato, i limiti organizzativi, i ritardi economici, le uscite improvvise. Tutti elementi che, al di là delle presunte influenze esterne denunciate dall’Acr, hanno in qualche modo influito sui risultati maturati sul campo. Ciò è da sottolineare anche in rapporto alla definizione della rosa che verrà costruita per il prossimo torneo. Non basta un organico competitivo (come obiettivamente era quello del 2009/2010), ma occorre che tutti i tasselli siano al loro posto. Una parte dei tifosi ha sostenuto fino all’ultima giornata la squadra, ma la pazienza potrebbe presto terminare. All’Acr si chiede di puntare al massimo, ma prima ancora di evitare le cattive figure susseguitesi nei mesi. Chiarezza, prima ancora che vittorie: il sostegno non mancherebbe. La stessa condizione che ha posto Arturo Di Napoli, vincolando la propria permanenza. Inizialmente la città aveva risposto all’acquisizione del ramo sportivo ponendo fiducia in questo gruppo. Adesso va meritata. Segnali di insofferenza sono arrivati da più parti. Ultimo in ordine di tempo la lettera inviata al sindaco da un gruppo di sostenitori che su Facebook hanno creato un gruppo contro l’attuale gestione dell’Acr, invitando il primo cittadino ad intervenire. E sarà una coincidenza, ma Buzzanca ha già chiesto alla società il versamento di un canone di affitto per l’utilizzo della Foresteria, anche per i mesi trascorsi, nonostante il comodato d’uso gratuito deciso dalla IV commissione consiliare. Segnali come detto, ma occhio alle gocce che si accumulano nel vaso.

Dicevamo in apertura di un’altra pista. Una realtà ambiziosa, ancora in fasce, che sogna di ripercorrere i fasti del compianto Emanuele Aliotta. Una realtà tutta messinese che non punta attualmente a rappresentare un’alternativa all’Acr, ma che vuole mettere in piedi una struttura tale da potere diventare una realtà consolidata. La creatura dovrebbe nascere dall’attuale Usd Camaro. La famiglia Chiofalo, che fino ad oggi ha portato avanti una certo tipo di politica, resterà nella società ma in minoranza (30%), continuando il proprio lavoro soprattutto per ciò che concerne il settore giovanile, mettendo a disposizione del costituendo sodalizio competenze e i risultati acquisiti negli anni. L’assetto societario dovrebbe essere composto da circa 27 soggetti, come detto tutti messinesi. Quattro di questi sarebbero pronti a dare un contributo maggiore, intorno ai 100mila euro: si parla di un imprenditore originario dello Stretto ma operante in Veneto, di uno già in passato vicino al defunto Fc Messina e di un costruttore locale. Altri avrebbero già aderito con una quota decisamente inferiore (tanti volti noti della città). Successivamente potrebbe essere lanciata un’operazione in stile “Una stella in più” Confcommercio per coinvolgere altri operatori e professionisti.

Notizie più definite potrebbero giungere nel corso della prossima settimana. Se l’operazione, come sembra, dovesse andare in porto, si cercherà anche di porre in essere tutti gli interventi propedeutici alla riapertura dello stadio “Celeste”, in questo momento non agibile per lo stato di pericolosità delle torri faro (pericolo costante, non solo per le partite) e di abbandono complessivo (vedi correlato), nonostante l’ottima cura del manto erboso e la manutenzione eseguita nell’ultimo anno dal Camaro. A cambiare sarebbe anche la denominazione sportiva, con la dicitura Camaro che il prossimo anno dovrebbe essere cancellata per lasciare spazio ad un nome che possa rappresentare la “Città di Messina”. L’obiettivo è seguire una conduzione finanziaria e sportiva attenta, per “durare” nel tempo, ma ovviamente anche l’immediata conquista della D. A quel punto sarebbero i tifosi a scegliere quale realtà seguire, come avvenne più di dieci anni fa con As e Peloro.

Per adesso sono solo propositi, ancora una volta si attendono i fatti. (ER)

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