Messina, parte la programmazione per il prossimo anno. Sarà di nuovo rivoluzione?

Messina, parte la programmazione per il prossimo anno. Sarà di nuovo rivoluzione?

Redazione

Messina, parte la programmazione per il prossimo anno. Sarà di nuovo rivoluzione?

lunedì 21 Aprile 2008 - 14:10

Bisogna ripartire da Gasparin, che però chiede qualche investimento. Intanto i pezzi pregiati potrebbero finire sul mercato

Con i tre punti conquistati ad Avellino, il Messina ha praticamente chiuso il discorso salvezza e può già pensare con serenità al futuro, provando da ora a pianificare la prossima stagione.

Il primo passo è la riconferma di Gasparin e Favero, al momento probabile ma non del tutto certa. L’attuale Direttore Generale continua a ricevere parecchi attestati di stima da club di A e B e pur credendo ancora ciecamente nel progetto lanciato lo scorso anno con il presidente Pietro Franza, spera di ottenere conferme sull’effettiva volontà di puntare a traguardi ambiziosi, magari con qualche investimento che possa durare nel tempo.

Parlando della squadra infatti, il responsabile dell’area tecnica Renato Favero dovrà fare i conti con le precise indicazioni societarie. Il suo lavora a caccia di giovani promettenti, nelle categorie inferiori e all’estero, procede incessante da mesi, ma è ovvio che per fare un campionato di alto livello occorrono anche giocatori di categoria, in modo che la rosa possa fare quel salto di qualità che è mancato nel 2007/2008. Nella seconda parte del campionato che sta per chiudersi, gli infortuni, a parte le motivazioni, hanno preso il sopravvento e la presenza di tanti esordienti in B, non ha permesso alla compagine peloritana di mantenere il buon ruolino di marcia tenuto fino a dicembre. Ciò nonostante, alcuni ragazzi hanno sorpreso rispetto ad altri per maturità e doti tecniche, e quindi meritano sicuramente la riconferma, almeno come valida alternativa ai titolari.

A proposito di -big-, lo staff dirigenziale dovrà scegliere una linea da seguire per le offerte che già giungono e continueranno ad arrivare, per i pezzi più importanti della rosa. Ormai quasi certa la partenza di Nicolas Cordova, che da svincolato si accaserà a Bergamo (Atalanta), sono già seguiti da parecchie settimane Rea, Manitta, Zanchi, Biancolino, Parisi e Coppola. Molti hanno già manifestato la volontà di rimanere, ma crediamo anche loro con il preciso accordo che si punti in alto, almeno in ottica biennale.

Senza dimenticare i tanti che, finito il prestito, torneranno nelle squadre che detengono il loro cartellino: uno su tutti Antonello Giosa.

Ma non solo mercato, anche stadi e marketing. L’ex Dg del Vicenza crede come i Franza nel -centro polifunzionale bipolare- e spera che la società possa ottenere le concessioni che gli permetteranno di dare il via a questo piano di ristrutturazione degli impianti, in modo da renderli accessibili oltre il calcio giocato: un punto di ritrovo per sportivi e non. Un strumento che possa coinvolgere nuovamente l’intera città, che possa ottenere quel risultato di riportare la gente allo stadio, miseramente fallito in questa stagione. Ma per fare questo servono soprattutto i risultati, spettacolo, grinta.

Sabato arriva il Piacenza e i tifosi, senza più nessun patema di classifica, chiedono ad allenatore e giocatori una bella gara, con tanto gioco e poco difensivismo. Quello per cui era famoso Di Costanzo a Venezia, ma che a Messina ha fatto vedere solo ad intermittenza, in previsione del prossimo anno, speriamo solo per mancanza di esperienza o per ragioni comunque attribuibili ad un campionato che voleva essere di assestamento, prima del rilancio.

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