Sabato al San Filippo si deve cancellare la brutta sconfitta di Mantova. Il pubblico ritorni allo stadio ad incitare la squadra

Passata la bufera di domenica, con il primo brutto tonfo in campionato contro la corazzata Mantova, in casa Messina si pensa al futuro. Il faccia a faccia di ieri fra il tecnico, il Dg e la squadra, ha chiarito alcuni punti sul campionato che deve recitare il Messina in questa stagione, memori delle ultime -figuracce- dei due anni appena trascorsi. Si riprende il lavoro al Celeste in vista della partita di sabato in casa col Frosinone, compagine alla portata dei giallorossi.

Raddoppiano intanto i carichi di lavoro come da programma. La comitiva peloritana si allenerà sia al mattino sia, probabilmente al pomeriggio agli ordini di mister Nello Di Costanzo. La parola d’ordine è ‘pronto riscatto’, anche per far riavvicinare i tifosi allo stadio, che ultimamente, non sono stati poi così numerosi. Il Dg Gasparin ha messo questo, tra le priorità di questo inizio stagione; il ritorno dei tifosi a sostenere una squadra fino a poco tempo fa, sfiduciata. E da oggi, come dicevamo, si riprende! Adesso qualche considerazione su questo Messina, va fatta. Una formazione rivoluzionata in poco tempo, con qualche lacuna nell’organico. Per esempio da più parti viene sottolineata la mancanza di un vero e proprio regista che deve lanciare le punte in porta. In effetti i due centrali di centrocampo, Coppola e Pestrin sono due interditori col solo compito di rompere il gioco più che costruire. Dai tempi di Buonocore che manca un fantasista. Ed anche l’attacco col solo Biancolino (che ancora si deve integrare) non dà, al momento, grosse garanzie in termini di gol. Forse qualche aggiustamento in corsa va fatto, ma sicuramente il mister e i dirigenti sapranno come risollevare questa squadra, che ricordiamo per tre quarti è cambiata rispetto all’anno scorso e si deve ancora amalgamare. Ma un consiglio ai tifosi va dato! Questo è un anno di transizione e dalla società l’obiettivo dichiarato per fine stagione, è la salvezza. Stringiamoci intorno alla squadra, non facciamo voli con la fantasia e rimaniamo coi piedi per terra. Bisogna fare quei 50 punti che ci permettono di restare in serie B, senza affanni. Mica poco!