In merito al ricorso avanzato dai Franza sul sequestro preventivo degli stadi Celeste e San Filippo, dichiarato inammissibile ieri dal tribunale del Riesame, arriva oggi una precisazione da uno dei due fratelli che presiedono l’Fc Messina, Vincenzo.
-Solo per puntualizzare che a seguito della sentenza di fallimento dell’Fc Messina, i legali della società non hanno potuto discutere il ricorso (finalizzato ad annullare il sequestro degli stadi) per carenza di legittimazione attiva (avrebbero dovuto essere autorizzati preventivamente dal Curatore, che, casualmente, non ha avuto neanche il tempo di prendere atto della situazione). Il ricorso è stato pertanto discusso solo dai legali dell’Avvocato Gianfranco Scoglio. Non avendo Scoglio alcun -interesse giuridico- al dissequestro degli stadi (solo l’Fc Messina aveva tale interesse) il risultato è stato pressoché -scontato-. Ricorso improcedibile. L’esito del riesame, pertanto, non afferisce le istanze dell’Fc Messina-.
Ricordiamo che era stato il gip Luana Lino, il 7 novembre scorso, a firmare il provvedimento nell’ambito dell’inchiesta sulla convenzione fra il Comune e l’Fc Messina per lo sfruttamento commerciale dei due impianti sportivi. A richiedere il provvedimento invece, i sostituti procuratori Vito Di Giorgio, Francesca Ciranna, Fabrizio Monaco e Maria Pellegrino. Secondo l’accusa la concessione per lo sfruttamento degli impianti sarebbe stata anomala. Per la Procura doveva seguire la procedura ad evidenza pubblica, mentre il project financing della società era stato recepito da Palazzo Zanca in violazione della normativa. Nell’inchiesta sono indagati, oltre ai fratelli Franza e l’assessore Scoglio, anche l’ex direttore generale del Comune Emilio Fragale e l’ex commissario straordinario del Comune, Gaspare Sinatra.
E.Rig.
