L'F.C. Messina di Franza (e in futuro di Cazzaniga?) rimane favorito, ma l'Acr sembra avere l'appoggio sia dei tifosi che del sindaco

Oggi il Comitato Interregionale della LND ufficializzerà l’organico ed i gironi della nuova stagione 2008-09. La comunicazione appare ieri sul sito della Lega Dilettanti, e dunque fa slittare di ventiquattro ore la decisione su quale delle tre società messinesi che attualmente ambiscono alla serie D otterrà il ripescaggio nella più alta delle categorie dilettantistiche. Sempre che siano attendibili le indiscrezioni che filtrano da ambienti romani secondo le quali la città di Messina non dovrebbe avere problemi ad ottenere un posto in soprannumero nel girone I.

Come è ormai noto, le tre pretendenti sono l’F.C. Messina attualmente ancora in mano al gruppo Franza, l’Acr Messina di cui è promotore Giovanni Carabellò ma di cui non si conoscono i finanziatori, e l’F.C. Sporting Messina di Giuseppe Rodi, che nel frattempo ha instaurato una guerra di “carte bollate- con la Figc per il no al Lodo Petrucci.

Delle tre, la favorita rimane l’F.C. Messina dei Franza, l’unica a poter vantare dei “meriti sportivi- che sembrano essere discriminante di un certo valore nel ripescaggio tra i dilettanti. La società che fino a pochi mesi otteneva una tranquilla salvezza in serie B è al centro di una trattativa tra gli stessi Franza e il gruppo milanese che fa capo al presidente della Iniziativa Sviluppo Group Gian Mario Cazzaniga: se l’F.C. verrà ripescato in serie D, entro la fine dell’anno Cazzaniga rileverà l’intero pacchetto azionario della società, provvedendo nel frattempo a finanziare l’allestimento della rosa.

Nelle ultime ore sembrano aumentate le chance dell’Acr di Carabellò, che però rimane un gradino sotto il sodalizio dei Franza. La tifoseria e soprattutto i club organizzati non hanno mai fatto mistero di non gradire per nulla il ripescaggio dell’F.C., appoggiando invece in toto l’iniziativa dell’ex direttore generale del Messina. Anche il sindaco Buzzanca sembra propendere leggermente per questa soluzione, alla luce soprattutto delle sue dichiarazioni sulla trattativa Franza-Cazzaniga, definita testualmente «una pagliacciata». Non a caso oggi il primo cittadino ha comunicato alla Figc che l’Acr Messina, qualora venisse ripescato, avrebbe a disposizione lo stadio San Filippo.

Infine c’è lo Sporting di Rodi, la società che sembrava destinare a salvare la patria quando in ballo c’era ancora il Lodo Petrucci e che adesso è stata dimenticata un po’ da tutti, tranne qualche tifoso riconoscente per l’oggettivo e tenace impegno di Rodi. Quest’ultimo si sente sedotto e abbandonato da Cazzaniga, bistrattato dal sindaco e poco considerato dalla stampa, nonché vittima di un’ingiustizia da parte della Figc, nei confronti della quale pare intenzionato ad andare fino in fondo.

(nella foto il presidente della Lnd Carlo Tavecchio)