Ponte sullo Stretto: si pensa all’apertura dei cantieri ma non c'è traccia di “viabilità alternativa” per la città

Ponte sullo Stretto: si pensa all’apertura dei cantieri ma non c’è traccia di “viabilità alternativa” per la città

ELENA DE PASQUALE

Ponte sullo Stretto: si pensa all’apertura dei cantieri ma non c’è traccia di “viabilità alternativa” per la città

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martedì 25 Ottobre 2011 - 17:07

La relazione inviata nei mesi scorsi dal dipartimento viabilità all'Ufficio Grandi Opere riguardo il Piano viario compreso nel progetto ponte, pone paletti ben precisi in vista dell’apertura dei cantieri. La realizzazione delle opere determinerà l’apertura di 9 cantieri operativi, 7 cave di deposito, 3 cave di prestito e 5 siti di betonaggio

Allo stato dei fatti, l’apertura dei cantieri del Ponte e la contestuale riorganizzazione di una “nuova” viabilità cittadina, rimane ancora tutta da “decifrare”. Come osservato anche in precedenti occasioni, gli stravolgimenti che interesseranno il territorio dovrebbero essere considerati e preventivati nella giusta misura. Così al momento non è. Lo si evince chiaramente dalla relazione, datata 14 luglio, che il dirigente del dipartimento viabilità e mobilità, l’ing. Manna, ha inviato al dirigente della struttura organizzativa “Grandi opere e infrastrutture strategiche, l’ing. Caminiti. Oggetto del testo “parere viabile esclusivamente all’impatto sulla rete stradale di Messina che avranno i flussi veicolari aggiuntivi al traffico ordinario derivanti dai lavori di realizzazione del ponte e delle relative infrastrutture stradali e ferroviarie”.

Il documento siglato da Manna, contiene una serie di “controdeduzioni” al Piano Viabilità compreso nel progetto definitivo di realizzazione del Ponte presentato da Eurolink e approvato dalla Società Stretto di Messina, alcune delle quali già discusse negli incontri del 29 settembre e del 18 ottobre (vedi correlato). La relazione, tuttavia, riguarda solo una parte della complessiva riorganizzazione del sistema viario perché, come spiegato dal dirigente, la documentazione fornita da Eurolink, “non fornisce sufficienti indicazioni riguardanti la localizzazione dei cantieri e i relativi lavori che potrebbero comportare la necessità di interdire o limitare la circolazione veicolare delle strade adiacenti o limitrofe. Ciò non è indicato nella relazione sui flussi di traffico ma dall’esame delle planimetrie”.

Un esame che, come indicato, punto per punto, nel parere “parziale”, fornito da Manna, evidenzia una serie di incognite, in parte già presentate dall’ing. Caminiti ai componenti della commissione viabilità in occasione della scorse seduta (vedi correlato): 1)i lavori sul cantiere di Faro per la realizzazione degli innesti stradali e ferroviari al ponte, sembrano comportare l’interruzione al traffico stradale nelle vie circuito e I Palazzo; 2) problemi anche all’incrocio tra viale Italia e viale Europa per il cantiere relativo alla realizzazione della fermata “Europa” della stazione ferroviaria; 3) interferenze, non ben definite, anche lungo la via Marco Polo anche per i lavori relativi al cantiere di contesse necessari alla realizzazione della galleria ferroviaria di Contesse.

Punti interrogativi che spingono però Palazzo Zanca a porre dei paletti ben precisi: “La documentazione inviata a questo Dipartimento – si legge nelle conclusioni riassuntive della relazione – deve essere opportunamente integrata con una relazione e con dettagliati grafici riguardanti le limitazioni totali o parziali alla circolazione stradale (veicolare e pedonale) nelle rete viaria di Messina, reputate condizioni necessarie all’esecuzione dei lavori nei vari cantieri operativi e, conseguentemente, devono essere stabiliti e forniti i piani viabili alternativi” che, aggiungiamo, pur se proposti da Eurolink e Sdm devono ottenere il benestare dell’ente locale. Per capire ancora meglio la centralità dell’aspetto, qualora ce ne fosse bisogno, basta leggere un altro passaggio della relazione: “Nel caso in cui, per motivi oggi non prevedibili, la tangenziale autostradale e/o la Strada Panoramica dello Stretto, lungo le quali è previsto il massimo numero di mezzi pesanti connessi al cantiere del ponte, non fossero transitabili per periodo più o meno lunghi, non sarà ammesso l’utilizzo delle altre strade esistenti”.

Sembra impossibile a dirsi, eppure, uno fra i progetti più imponenti mai immaginato dall’uomo, “difetta” proprio nella parte che riguarda il territorio che subirà il maggiore impatto, quasi la grande campata fosse retta da un filo che pende dal cielo. Viene da chiedersi come, a rigor di logica, tutto ciò sia possibile, ma la logica non sembra evidentemente far parte di questa dimensione.

Per avere un’idea ancor più dettagliata dell’impatto che l’opera avrà sulla città, riportiamo alcuni numeri: prevista l’apertura di 9 cantieri operativi, 7 cave di deposito, 3 cave di prestito e 5 siti di betonaggio, così suddivisi:

5 cantieri operativi per la realizzazione delle gallerie stradali in località Ganzirri, Faro Superiore (serri), Curcuraci, Pace, Annunziata.

3 cantieri operativi per la realizzazione delle fermate ferroviarie in località Papardo, Annunziata, Viale Europa.

1 cantiere operativo per la realizzazione della galleria ferroviaria in località Contesse

7 cave di deposito in località Faro Superiore, località Bianchi, Annunziata e nei comuni di Torre Grotta, Venetico e Valdina.

3 cave di prestito in località Curcuraci, Magnolia (Pace) e in località catanese sud

5 siti per gli impianti di betonaggio in località Guardia, 2 in località Pace, Annuziata e Contesse

(ELENA DE PASQUALE)

3 commenti

  1. Messina non ha mai avuto un piano di viabilità… Ponte o non Ponte, questa città rimarrà un inferno automobilistico..

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  2. sietetuttimafiosi 26 Ottobre 2011 10:38

    gia è una delle poche citta in cui ci si sta almeno 30 minuti se va bene per fare 13 km da ganzirri a messina centro ,ci manca solo questo per fare andare in tilt totale la viabilità in citta. è un inferno uscire con la macchina di giorno prima si crea e si aggiorna lasituazione stradale poi si aprono i cantieri non si fanno le cose al contrario senza criterio .ci vorrebbe un terremoto altro che ponte .facciamo le cose coi piedi sempre…

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  3. Ragazzi, smettiamola di attaccare con qualsiasi appiglio sta benedetta costruzione del ponte…se non lo avete capito è l’ultima spiaggia per i messinesi di riuscire a sopravvivere in questi anni a venire di fame. Se per caso si blocca la costruzione del ponte, mi putemu fari i valigi 😉

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