La direzione scrive e la Garante dei detenuti risponde. E sul centro clinico la direttrice del carcere di Messina spiega che...
Messina – Esiste una ottima collaborazione tra Garante dei detenuti e direzione del carcere di Gazzi, sottolineata da entrambi, una proficua collaborazione di entrambi con l’Asp di Messina per la gestione del centro clinico all’interno delle mura del penitenziario. Lo precisa la direttrice della casa circondariale Angela Sciavicco, all’indomani dell’audizione della Garante dei detenuti Lucia Risicato in consiglio comunale.
Il carcere di Gazzi: ottimo rapporto con la Garante
La direzione smentisce i casi più drammatici indicati dalla Garante nella relazione (leggi qui) “…rispetto alle quali non si comprende – scrive la Sciavicco – considerati i pochi elementi desumibili dall’articolo in oggetto, se si tratta, in verità, di affermazioni del tutto decontestualizzate, che, in quanto tali, restituiscono al lettore una sintesi mistificata delle condizioni di vita dei detenuti presenti nella Casa Circondariale di Messina”.
“Non si spiegherebbe, altrimenti, il motivo per il quale la Garante, ove mai avesse constatato la presenza di “soggetti giacenti nei propri escrementi”, non abbia ritenuto di riferire nell’immediatezza alla scrivente, esigendo, come avrebbe potuto, l’attuazione di interventi finalizzati a superare senza indugio la gravissima criticità”, scrive la Direzione del carcere.
La Garante: caso critico affrontato
La Garante anche in occasione dell’audizione, come nella relazione presentata al Comune, ha sempre sottolineato l’ottimo lavoro compiuto dalla direzione e dagli operatori del carcere, attribuendo proprio alla sola gestione dell’istituto i buoni risultati in termini di qualità della vita dei detenuti messinesi.
In merito al caso specifico, Risicato precisa infatti: “Mi riferivo alla condizione di un detenuto in particolare, che grazie alla collaborazione dell’Asp penitenziaria è stato collocato in altra struttura. Nessun intento polemico rispetto all’amministrazione penitenziaria, che ha sempre dato prova di correttezza ed efficienza”.
Polemiche e smentite a parte, La direttrice Sciavicco ne approfitta per chiarire come funziona il centro clinico, sottolineando gli sforzi compiuti per sopperire all’assenza, sul territorio, di strutture alternative idonee all’accoglienza.
Vita da detenuto ammalato
“Il Centro Clinico gestito dall’ASP Messina all’interno di questo istituto, il quale, per il tramite di proprio personale medico e paramedico, garantisce assistenza h24, ricorrendo, se necessario, agli ulteriori presidi ospedalieri presenti sul territorio, ove gli interessati sono accompagnati, con ogni mezzo necessario e con l’impiego di personale di Polizia Penitenziaria di scorta, per l’effettuazione di visite specialisticlie e/o trattamenti terapeutici”.
“La gestione dei detenuti affetti da patologie, anche gravi impegna l’Amministrazione penitenziaria e l’ASP Messina in uno sforzo comune e quotidiano teso a fornire l’assistenza di cui i detenuti con patologie hanno bisogno, talora — ebbene sì — persino sopperendo alla mancanza di ricettività da parte del territorio per inesistenza di strutture alternative idonee all’accoglienza o di disponibilità delle famiglie di provenienza a gestire soggetti problematici, che impedisce l’accesso alle misure alternative”.
