Salta la proroga per 15mila precari siciliani, futuro a rischio. Il piano B della Regione

Le speranze per quindicimila precari siciliani (13mila degli enti locali e 2mila della Sanità) sono svanite quando il presidente Pietro Grasso ha detto che oggi alle 16,30 si voterà la legge di stabilità al Senato. E senza alcuna modifica rispetto al testo esitato dalla Camera. Quindi senza neanche l’emendamento che prevedeva, in deroga, il blocco delle assunzioni in caso di diponibilità di posti in pianta organica e quindi l’inquadramento diretto nei Comuni. E’ l’effetto del post-referendum. Non della vittoria del No, bensì del congelamento delle dimissioni del premier Renzi fino all’approvazione della legge di Bilancio. In tempi rapidi. E ciò non consente alcuna modifica.

L’emendamento era stato presentato alla Camera da Angelo Capodicasa (primo firmatario) e da tutti i parlamentari siciliani del Pd e prevedeva una proroga triennale dei contratti in modo da dare ai Comuni il tempo di procedere alla stabilizzazione. Il Governo nazionale propose però di rinviare la trattazione in Commissione Bilancio del Senato, per riscrivere il testo. Ma adesso il Bilancio è blindato.

Il Governo regionale sta cercando di correre ai ripari e pensa di di far confluire il personale nella Resais, una società che sarà trasformata in ente pubblico regionale, a tempo indeterminato. Per poi essere inquadrato nei Comuni. Sull’argomento è intervenuta l’Anci Sicilia: “Dall’1 gennaio 2017 – sottolinea l’associazione nazionale dei comuni d’Italia – la stragrande maggioranza dei Comuni siciliani, non potendo contare su migliaia di lavoratori a tempo determinato, non sarà in condizione di far funzionare i propri uffici e conseguentemente di erogare servizi ai cittadini”.

Il piano B (l’ipotesi Resais) è stato esitato ieri sera dal Governo regionale. La norma è già scritta nel disegno di legge di stabilità e appena approvata potrà essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana per passare al vaglio comunque del Consiglio dei ministri. Al momento l’unica certezza è rappresentata dal fatto che non ci sarà alcuna proroga. E si apre l’ennesima fase d’incertezza per 15mila precari da troppo tempo in balia degli eventi della politica.

Carmelo Caspanello