La Uil-Fpl critica il "declassamento" e invoca"un innalzamento del tetto di spesa, così da colmare le gravi carenze di personale". E chiede un'audizione alla Regione
MESSINA – Caso West Nile a Messina. La Uil-Fpl dice “no ad altri declassamenti” e invoca “un innalzamento del tetto di spesa, così da colmare le gravi carenze di personale”. E chiede un’audizione alla VI commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana per l’Uosd (Unità Operativa semplice dipartimentale) Malattie infettive del Papardo.
“L’Unità operativa di Malattie infettive – scrive in una nota il segretario generale Livio Andronico –, ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per la città metropolitana di Messina e per l’intero territorio regionale nella gestione delle patologie infettive e tropicali, nonché per la presa in carico di pazienti affetti da Hiv ed epatite C. Tuttavia, è doveroso evidenziare che, nonostante l’elevato volume di attività e l’alto peso dei drg (raggruppamenti omogenei di diagnosi) – tra i più significativi della Sicilia – il reparto di Malattie infettive, negli anni, è stato declassato da Uoc (Unità operativa complessa) a Uosd. Analogo destino ha subito l’Azienda ospedaliera Papardo, retrocessa da Dea (dipartimento di Emergenza-Urgenza) di II Livello a Dea di I Livello a seguito di scelte di politica sanitaria penalizzanti”.
Continua la nota: “L’Uosd di Malattie infettive del Papardo rappresenta oggi l’unica struttura nella provincia di Messina, e una delle poche in Sicilia, dotata di stanze a pressione positiva/negativa. L’équipe gestisce quotidianamente pazienti ad alta complessità assistenziale, affetti da patologie quali osteomieliti, spondilodisciti, meningiti, tubercolosi e gravi infezioni virali respiratorie, incluso il Sars-CoV-2. Alla luce di ciò, si chiede al direttore generale dell’Azienda ospedaliera Papardo l’immediata assegnazione di personale Oss (operatori socio-sanitari), indispensabile per garantire la presenza h24, con l’inserimento di tali figure anche nella proposta di dotazione organica”.
“Inoltre, in considerazione della predisposizione della nuova rete ospedaliera regionale, la Uil Fpl di Messina esprime fortissime preoccupazioni rispetto alle notizie provenienti dall’assessorato della Salute, che sembrerebbero confermare la volontà di portare a compimento un disegno politico volto a un ulteriore declassamento dell’Azienda Papardo. Un simile scenario determinerebbe gravissime ripercussioni sia per i cittadini utenti sia per i lavoratori della struttura. Rivendichiamo con forza il rilancio dell’Ospedale Papardo e chiediamo alla Regione l’innalzamento del tetto di spesa, così da colmare le gravi carenze di personale dell’area medica e dell’area del comparto. Si evidenzia, infatti, che nel 2017 il tetto di spesa ammontava a € 79.924.000 per 324 posti letto, mentre oggi – a fronte di 398 posti letto autorizzati – il tetto di spesa è stato ridotto a € 73.870.000. Una contraddizione inaccettabile, che rende impossibile procedere alle assunzioni necessarie per garantire livelli assistenziali adeguati”.
Conclude Andronico: “Per rispondere in modo serio e responsabile ai bisogni sanitari della popolazione, il tetto di spesa dovrebbe essere innalzato ad almeno 84 milioni di euro, consentendo l’assunzione di medici, infermieri, Oss e personale tecnico. Non è più tollerabile la politica di penalizzazioni che l’assessorato della Salute continua a riservare all’ospedale Papardo attraverso il declassamento di Unità operative complesse strategiche e il dirottamento di risorse verso altri poli sanitari dell’Isola. Per tali motivi, la Uil FPL chiede di essere audita presso la VI commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana”.

Certo è necessario assolutamente un RILANCIO IN MASSIMO STILE del Reparto di MALATTIE INFETTIVE DELL’OSPEDALE PAPARDO .
Ma purtroppo la politica non segue piu’ la necessità ed il bisogno degli utenti-pazienti………………ormai la SANITA’ ITALIANA è AZIENDA !!!