Chindemi (Task force Aeroporto): da Sacal zero risposte su temi concreti

Chindemi (Task force Aeroporto): da Sacal zero risposte su temi concreti

elisabetta marciano

Chindemi (Task force Aeroporto): da Sacal zero risposte su temi concreti

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sabato 07 Agosto 2021 - 09:16

"Più che una conferenza stampa è apparsa la commemorazione di un defunto e il massimo esponente della Sacal come un componente di un comitato elettorale"

Abbiamo volutamente atteso qualche giorno, niente affatto stimolati dal desiderio di chiosare la conferenza stampa dell’amministratore di Sacal Giulio De Metrio e del deputato reggino Francesco Cannizzaro, ove erano state preannunciati avvenimenti epocali. Visto e rivisto, più volte, il video dell’avvenimento, increduli che quelle affermazioni, intrise come sono di sgarbi istituzionali, mancanza grossolana di stile, arroganza mal celata, il tutto condito con la solita arroganza padronale”. E’ quanto scrive in una nota il coordinatore della task force comunale per l’Aeroporto dello Stretto Salvatore Chindemi commentando gli esiti della conferenza stampa tenuta da Sacal presso lo scalo reggino alla presenza del Deputato Francesco Cannizzaro.

Spreco di risorse

Si potrebbe, contemporaneamente, iniziare e finire il nostro commento utilizzando il famoso incipit Ciceroniano: quousque tandem abutere, De Metrio, patientia nostra? Ma – scrive Chindemi – nel merito dei lavori da svolgere nello scalo reggino, ci limitiamo a mutuare le considerazioni del sottosegretario Morelli, appartenente allo stesso partito il quale, in modo netto ed incontrovertibile, ha, ripetutamente, affermato che ci troviamo di fronte ad uno scandaloso spreco di risorse pubbliche. Fatte salve, e siamo tutti d’accordo per quelle occorrenti, alla eliminazione delle, ormai celebri, restrizioni”.

Il piano industriale

In realtà più che una conferenza stampa, ai più, è apparsa la commemorazione di un defunto (ahinoi, lo scalo). Per lunghi tratti dell’intrattenimento, mascherato maldestramente in conferenza, il massimo esponente della Sacal è apparso come un componente, cooptato, di un comitato elettorale; al quale, per premio, hanno concesso l’onere e l’onore di annunciare che il 21 Settembre, a qualche settimana dalla scadenza della tornata elettorale, illustrerà, in Regione Calabria, alcuni punti contenuti nel famosissimo piano industriale della Sacal; magari affiancato dallo stesso deputato conferenziere e dalla sua candidata capolista“.

Gestione autonoma

“Ed infine – afferma ancora Chindemi – l’ultima perla. Per entrare in Sacal, sentenzia il neo amministratore, occorre conquistare la fiducia. Entrando in metafora: in un matrimonio rispettabile lo sposo deve presentarsi alla famiglia della nubenda con modi garbati e recando doni preziosi. Peccato che mentre l’aspirante sposo corteggiava, per mesi e con pazienza, la nubenda, proponendo l’acquisto di un ricco dono. Due milioni di euro è la somma offerta dalla MetroCity per l’acquisto delle quote Enac, la stessa si “donava” a destra e a manca! E quindi ci sarebbe da riflettere su quanto sviscerato anche nel corso dell’ultima riunione della task force comunale. Sull’opportunità di avviare un percorso differente proponendo una gestione autonoma dell’aeroporto. Un tema che dovrebbe essere affrontato in un dibattito pubblico chiamando la città ad esprimersi in modo definitivo.

Molti dubbi

Ma al di là della forma è sembrata più evidente l’assoluta mancanza di risposte nei confronti degli interrogativi concreti che in questi mesi sono stati posti. Non si capisce perchè il piano industriale non sia ancora pubblico. Non si capisce il motivo per cui Sacal tergiversa ancora sulla richiesta di acquisizione delle quote della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Soprattutto – chiosa Chindemi – non si capisce in che modo e se abbiano pensato di aumentare l’offerta volativa per il nostro aeroporto.

Tempi bliblici

“Infine, se dovessimo attendere la fine dei lavori annunciati, che tra progettazione, bandi, possibili ricorsi e intoppi di varia natura, potrebbero essere completati non prima di altri 5 o 6 anni, a quel punto potrebbero non essere più necessari in quanto lo scalo rischierebbe di essere chiuso da tempo. A meno che qualcuno non si stia pensando di trasformare l’aerostazione del Tito Minniti in un grande centro commerciale con parcheggio. A quel punto si, che i lavori annunciati, sarebbero realmente salvifici”.

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Un commento

  1. Chiudetelo pure, un aeroporto tenuto così non serve a nessuno se non ai soliti amici degli amici che lo utilizzano come bancomat! Abbiamo già Alitalia e Ilva sul groppone da pagare noi e forse pure i nostri figli, per favore bastaaa!

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