Cisl-Faisa-Ugl-Orsa : “Dieci milioni di euro non salvano i conti in rosso dell’Atm”

Cisl-Faisa-Ugl-Orsa : “Dieci milioni di euro non salvano i conti in rosso dell’Atm”

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Cisl-Faisa-Ugl-Orsa : “Dieci milioni di euro non salvano i conti in rosso dell’Atm”

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martedì 09 Luglio 2019 - 09:46

I segretari D'amico, Sturiale, Sciotto e Massaro tornano a puntare il dito contro la precedente amministrazione comunale ed il precedente management dell’azienda trasporti

“Apprendiamo con soddisfazione la sentenza sulla vicenda dei rimborsi chilometrici della Regione che dovrebbe portare nuova liquidità all’ATM. Ancora non siamo riusciti a leggere totalmente i contenuti e le motivazioni, ma, in tutti i casi, se arriva denaro fresco per il Trasporto Pubblico Locale, l’evento è solo positivo. La legittima soddisfazione per l’esito della sentenza ci sta tutta ma l’enfasi manifestata da “MessinaAccomuna” appare esagerata”. E’ quanto si legge nel comunicato congiunto di Cisl-Faisa-Ugl-Orsa, che intervengono sul pronunciamento in primo grado da parte del Tribunale sui rimborsi chilometrici dovuti dalla Regione all’Atm.

Conti disastrati

“Intanto – spiegano le quattro sigle sindacali – l’eventuale rimborso è riferito ai chilometri autorizzati dalla Regione e non quelli in eccesso percorsi per decisione autonoma della gestione Foti/Cacciola che hanno aggiunto circa 8 milioni di debito al già disastrato bilancio. E’ inoltre da precisare che, se la Regione non ricorre in appello e ATM incassa il rimborso, la somma in gioco non risolve il problema generale. Nel migliore dei casi, se si sottraggono i 10 milioni del rimborso chilometrico ai circa 80 milioni di debiti ufficializzati dal revisore dei conti, restano 70 milioni di rosso nel bilancio generale (tanta roba) pertanto, fino a prova contraria, l’ATM ereditata da Foti e Cacciola era e resta un’azienda bollita dai debiti e in tali condizioni presto avrebbe seri problemi a pagare gli stipendi”.

Il perché della liquidazione

“Durante la trattativa del Salva Messina- scrivono ancora i segretari D’amico, Sturiale, Sciotto e Massaro – queste sigle sindacali, prima di sottoscrivere il piano di riequilibrio, invitarono l’ex giunta Accorinti (attraverso i sindacati loro affini) a confutare, carte alla mano, il bilancio disastroso certificato dal revisore dei conti. Al tavolo del Salva Messina nessuno aveva interesse a liquidare ATM, se qualcuno avesse dimostrato per tempo, con documenti ufficiali, che il revisore dei conti ha sbagliato a far di conto e ATM è un’azienda sana col bilancio in pareggio, Sindacato e Consiglio Comunale non avrebbero certo avallato la liquidazione”.

Carta canta

Per Cisl-Faisa-Ugl-Orsa “gli ex amministratori sono sempre espressi con sparute manifestazioni di piazza Politico/sindacali e vacui comunicati finalizzati alla propaganda. Di documenti ufficiali che smentiscono i numeri negativi presentati da De Luca, ancora oggi non c’è traccia. Se nessuno riesce a smentire “seriamente” i numeri presentati dall’attuale amministrazione comunale, le eventuali responsabilità del crac aziendale sono da attribuire solo all’ex giunta Accorinti (e sindacati affini) che, visto il debito ufficiale, hanno messo la polvere sotto il tappeto per anni raccontando di un’azienda fiore all’occhiello”.

Approfittando della richiesta di MessinAccomuna al Consiglio Comunale di “rivedere in maniera integrale la linea politica su Atm e partecipate”, invitiamo, ancora una volta, la giunta uscente a presentare nelle sedi opportune la loro versione del bilancio ATM in pareggio o addirittura in attivo e denunciare eventuali mistificatori interessati a gonfiare il debito. Le denunce attraverso i comunicati lasciano il tempo che trovano, si rivolgano alla Procura della Repubblica o tacciano per sempre. Al momento gli unici fatti certificati raccontano che la gestione Foti , Cacciola non pagava i contributi previdenziali dei lavoratori, dimostrabile con un estratto Inps di qualunque dipendente. I pignoramenti continui dimostrano altresì che durante la gestione Foti/Cacciola Atm non pagava i fornitori. Se l’azienda aveva il bilancio in pareggio o addirittura in attivo, perché non versava i contributi dei lavoratori e non pagava i fornitori??? Giriamo i quesiti agli esperti di marketing di Messinaccomuna”.

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