L’addio di Zaccone: «Ogni tentativo di screditamento degno della peggiore “vecchia” politica tanto contestata»

L’addio di Zaccone: «Ogni tentativo di screditamento degno della peggiore “vecchia” politica tanto contestata»

Danila La Torre

L’addio di Zaccone: «Ogni tentativo di screditamento degno della peggiore “vecchia” politica tanto contestata»

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lunedì 04 Luglio 2016 - 16:24

L’organo di revisione rimane formalmente orfano del presidente, il Comune continua la ricerca attraverso l’avviso pubblicato sul sito istituzionale. Per presentare le domande ci sarà tempo sino al 18 luglio. Intanto, un grazie per l’attività svolta da Zaccone è arrivata sia dai consiglieri comunali che dai suoi ormai ex colleghi Basile e Zingales

Il giorno dell’addio è arrivato. Dario Zaccone non è più il presidente del Collegio dei revisori dei conti di palazzo Zanca. Trascorsi i 45 giorni di preavviso previsti dalla legge, le sue dimissioni "bis" – non ritirate come avvenne la prima volta – sono effettive da oggi . Il congedo è avvenuto in commissione viabilità e non in quella più consona dedicata alle materia finanziarie, ma poco importa perché da parte dei consiglieri è comunque andato a Zaccone un grazie sincero per il lavoro svolto in questi quattro anni passati al vertice dell’Organo di revisione.

Contattato telefonicamente, ecco le dichiarazioni rilasciate dall’ormai ex presidente del Collegio dei revisori dei conti a Tempostretto.it: «Lascio con il rammarico di non aver potuto completare con serenità l’intero mandato e mi spiace molto anche per la stima e la fiducia dimostratami dall’intero Consiglio Comunale da destra a sinistra, ma a volte è necessario fare delle scelte. Le diverse posizioni rispetto all’amministrazione hanno certamente influito, ma non sono, ovviamente, la ragione delle mie dimissioni ».

A proposito delle accuse mosse dall’ex assessore Tonino Perna, che in un articolo pubblicato dal Manifesto lo ha dipinto come un burattino nelle mani di Genovese, Zaccone aveva già fatto sapere che affronterà la questione nelle sedi opportune, ma qualche sassolino dalla scarpa prima di andar via se lo toglie: «. Il Collegio da me presieduto ha sempre svolto il proprio lavoro nel rispetto dei ruoli Istituzionali, con coscienza, nell’interesse del Consiglio e dell’amministrazione. La consapevolezza di ciò, annulla ogni tentativo ignobile di screditamento dell’attività svolta da me e dall’intero Collegio, degno della peggiore “vecchia” politica tanto contestata. Noi, lo possiamo dire con assoluta serenità».

E sull’attività svolta dal Collegio dei revisori intervengono anche gli ormai ex colleghi Federico Basile e Giuseppe Zingales , che resteranno in carica sino alla scadenza del mandato ma che hanno deciso di non far mancare il loro sostegno a Zaccone per la decisione presa: «Non possiamo che rispettare le scelte del Dott. Zaccone al quale vogliamo rinnovare la stima e la fiducia incondizionata all’uomo ed al professionista che ha presieduto l’Organo di controllo in un periodo storico tra i più difficili per le condizioni finanziarie del Comune di Messina. L’auspicio è quello di continuare un lavoro che, sinora, è stato svolto in maniera precisa e puntuale mantenendo la stessa linea di attenzione che costituisce di fatto il miglior modo per continuare il lavoro proprio del Collegio».

Chiuso il capitolo Zaccone, il Comune di Messina continua la ricerca del suo sostituto attraverso l’ “Avviso Pubblico per il conferimento dell'incarico di componente del collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Messina” pubblicato sul sito istituzionale.

In virtù della Legge di stabilità 2016 della Regione Sicilia, la nomina dei componenti del Collegio dei revisori dei conti degli enti locali deve adesso avvenire tramite sorteggio, attingendo da appositi albi comunali, e non più tramite elezione in Consiglio comunale. L’articolo 10 della suddetta legge stabilisce testualmente: «i revisori dei conti degli enti locali sono scelti mediante estrazione a sorte tra i professionisti iscritti nel registro dei revisori regali di cui al decreto legislativo n.39 / 2010, che abbiano presentato apposito domanda a seguito di un bando emanato dall’’ente».

Per presentare le domande ci sarà tempo sino al 18 luglio. Il sorteggio avverrà pubblicamente in una seduta di Consiglio appositamente convocata.

Danila La Torre

12 commenti

  1. Avrebbe voluto condizionare la politica e in parte ci è riuscito. Ora avrà più tempo da dedicare alla difesa nei numerosi processi. Non ci mancherà

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  2. Avrebbe voluto condizionare la politica e in parte ci è riuscito. Ora avrà più tempo da dedicare alla difesa nei numerosi processi. Non ci mancherà

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  3. Con la pia speranzaa che a presentare lacandidatura siano,persone serie

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  4. Con la pia speranzaa che a presentare lacandidatura siano,persone serie

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  5. Sono stati anni turbolenti per Dario ZACCONE, non poteva essere altrimenti, i professionisti sanno di rischiare grosso quando incrociano la politica messinese. Perché non ha rassegnato dimissioni irrevocabili al momento dell’inchiesta sui bilanci 2009-2012, senza aspettare il successivo rinvio a giudizio, anche per potersi difendere liberamente, lontanissimo da Palazzo Zanca, da un’accusa infamante per un Revisore dei Conti? Perché ANREV, l’associazione dei revisori, non lo ha dissuaso dal proseguire la sua attività? Naturalmente vale anche per Dario ZACCONE revisore la presunzione di innocenza prevista dalla Costituzione, ma in questo caso il ruolo pubblico è evidente, troppo importante, c’è di mezzo la credibilità delle istituzioni.

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  6. Sono stati anni turbolenti per Dario ZACCONE, non poteva essere altrimenti, i professionisti sanno di rischiare grosso quando incrociano la politica messinese. Perché non ha rassegnato dimissioni irrevocabili al momento dell’inchiesta sui bilanci 2009-2012, senza aspettare il successivo rinvio a giudizio, anche per potersi difendere liberamente, lontanissimo da Palazzo Zanca, da un’accusa infamante per un Revisore dei Conti? Perché ANREV, l’associazione dei revisori, non lo ha dissuaso dal proseguire la sua attività? Naturalmente vale anche per Dario ZACCONE revisore la presunzione di innocenza prevista dalla Costituzione, ma in questo caso il ruolo pubblico è evidente, troppo importante, c’è di mezzo la credibilità delle istituzioni.

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  7. Le norme sono chiare, la collaborazione dell’organo di revisione col Consiglio Comunale si sviluppa attraverso pareri, rilievi, osservazioni e proposte che si pongano l’obiettivo di conseguire
    una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione amministrativa, in tutta franchezza questo risultato è stato conseguito dai revisori in questi anni turbolenti, iniziati con BUZZANCA e proseguiti con ACCORINTI? La risposta è NO, e di questa esperienza di Dario ZACCONE è quello che più conta.

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  8. Le norme sono chiare, la collaborazione dell’organo di revisione col Consiglio Comunale si sviluppa attraverso pareri, rilievi, osservazioni e proposte che si pongano l’obiettivo di conseguire
    una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione amministrativa, in tutta franchezza questo risultato è stato conseguito dai revisori in questi anni turbolenti, iniziati con BUZZANCA e proseguiti con ACCORINTI? La risposta è NO, e di questa esperienza di Dario ZACCONE è quello che più conta.

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  9. L’unica cosa che sanno fare questi “Rivoluzionari” é gettare fango su chi non fa parte della loro tribù

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  10. L’unica cosa che sanno fare questi “Rivoluzionari” é gettare fango su chi non fa parte della loro tribù

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  11. Per la tribù di STIGNINO ricordare la normativa e porsi degli interrogativi è gettare fango; per la tribù di STIGNINO rammentare che i suoi amici hanno devastato urbanisticamente Messina è gettare fango; sempre per la tribù di STIGNINO citare le inchieste in corso della Procura della Repubblica e i primi pronunciamenti di un Giudice di rinvio a giudizio è gettare fango; per la tribù di STIGNINO distinguere tra presunzione di innocenza, prevista dalla Costituzione, e opportunità politica è gettare fango; per la tribù di STIGNINO che esalta chi ha amministrato la nostra città, anche dall’opposizione, riducendola a questa COSA che non è più una città, rinfacciarlo è gettare fango. STIGNINO ci invita al SILENZIO, ma se lo può sognare di notte.

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  12. Per la tribù di STIGNINO ricordare la normativa e porsi degli interrogativi è gettare fango; per la tribù di STIGNINO rammentare che i suoi amici hanno devastato urbanisticamente Messina è gettare fango; sempre per la tribù di STIGNINO citare le inchieste in corso della Procura della Repubblica e i primi pronunciamenti di un Giudice di rinvio a giudizio è gettare fango; per la tribù di STIGNINO distinguere tra presunzione di innocenza, prevista dalla Costituzione, e opportunità politica è gettare fango; per la tribù di STIGNINO che esalta chi ha amministrato la nostra città, anche dall’opposizione, riducendola a questa COSA che non è più una città, rinfacciarlo è gettare fango. STIGNINO ci invita al SILENZIO, ma se lo può sognare di notte.

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