Concessioni demaniali a Messina, le novità dal 2026 in attesa del Pudm

Concessioni demaniali a Messina, le novità dal 2026 in attesa del Pudm

Giuseppe Fontana

Concessioni demaniali a Messina, le novità dal 2026 in attesa del Pudm

giovedì 04 Dicembre 2025 - 07:30

In commissione uno dei temi caldi della città. L'iter si potrà avviare anche senza l'approvazione del piano, che attende la Vas a Palermo

MESSINA – In attesa del Pudm (Piano utilizzo demanio marittimo), attualmente in attesa di ricevere il via libera dalla Regione Siciliana, Messina si prepara alla pubblicazione dei bandi per le concessioni demaniali (e quindi anche balneari). Un tema caldo per la città, soprattutto dopo i continui richiami dell’Unione Europea all’Italia per le presunte violazioni alla direttiva Bolkestein, la legge europea che disciplina proprio le concessioni nei Paesi membri, approvata 2006. Con questa, Bruxelles, ha più volte intimato al governo di procedere alla riattivazione delle procedure per la gestione degli spazi.

Concessioni anche senza Pudm

In sesta commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Busà, è stato il direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio a fare il punto sulla situazione attuale. Puccio ha spiegato: “Ciò di cui parleremo cammina di pari passo con il Pudm ma le concessioni possono essere rilasciate anche in assenza del piano. In Sicilia vige una legge dal 2020 che permette il rilascio al netto dell’approvazione del Pudm, purché siano di massimo 6 anni. Come sappiamo tutti, però, la direttiva Bolkestein ha bloccato tutte le concessioni che sono state rilasciate al singolo privato senza procedura comparativa. Dal dicembre 2024 tutte queste concessioni rimangono in vita fino al dicembre 2027, con una norma nazionale, nelle more dell’attivazione delle procedure di gara. Ad oggi ci sono in Sicilia zero Pudm approvati”.

E ancora: “Ma ripeto che le concessioni demaniali possono essere rilasciate ugualmente grazie a un decreto dell’assessorato regionale all’Ambiente, fino a un massimo di sei anni con procedure comparative. Ci sono schemi di bandi ‘tipo’ con le direttive per il rilascio. Riguardano solo strutture ricettive-turistiche e sportive. Parliamo di lidi, campi di beach volley, strutture per il wind surf e altre simili. Anche a Messina si può fare, sempre per sei anni, finché non adotteremo il Pudm”.

Il Pudm tornerà in Consiglio comunale per un passaggio formale

Ma “dov’è” il nostro Pudm? Il direttore generale spiega che “è alla Regione e a breve sarà riproposto al Consiglio comunale per una presa d’atto, un passaggio formale. Poi si chiuderà la Vas (la Valutazione ambientale strategica, ndr) e si aprirà la consultazione pubblica, dove sarà chiesto agli stakeholders i pareri. Una procedura partecipata da cui deriverà lo strumento di programmazione per il rilascio delle concessioni demaniali che arriveranno fino a 20 anni. Cosa prevede questo decreto assessoriale, che è il 34? Che le concessioni siano rilasciate dal Comune attraverso bandi, procedure comparative con uno schema di bando che terrà conto molto di ciò che sono le offerte migliorative rispetto al canone che parte da una tariffa ministeriale. Ma non è soltanto chi avrà più soldi a prendere il lotto, conterà anche l’esperienza dell’imprenditore. Inoltre un imprenditore non potrà avere due concessioni nello stesso Comune o tre nella stessa provincia”.

Nel 2026 “le pubblicazioni per i lotti”

Il 2026 “sarà un anno importante”, ha proseguito Puccio. Il direttore ha sottolineato che “entro il 2026 partiremo con le pubblicazioni per i lotti. Ci sarà una campagna di comunicazione perché ci sono a Messina, oltre ai lidi, anche tante attività ristorative o discoteche. Questa campagna interesserà gli operatori turistici del settore. Capisco che per chi da 20 anni gestisce i lidi può essere complicato. Ma le direttive europee sono queste e le concessioni non sono proprietà. Il rischio è che arrivi qualcuno da fuori e si presenti ai bandi. Ma non sarà un’asta sulla concessione. Su 100 punti fino a 20 conterà l’aumento dell’offerta. Ma incide di più l’offerta presentata, l’esperienza di gestione. Il mercato è libero quindi prevede la libera partecipazione. I gestori attuali dovranno sicuramente proporre migliorie. Ricordiamoci che negli anni sono state fatte molte migliorie sulle spiagge, che oggi godono anche della bandiera blu”.

Insomma: in attesa del Pudm si potranno mettere a bando concessioni fino a 6 anni, con procedure comparative pubbliche e “libere”. Dove non conterà soltanto la cifra offerta ma anche le esperienze precedenti. Un passaggio non da poco, visto che ai bandi potranno partecipare anche imprenditori da “fuori”, che semplicemente offrendo di più avrebbero potuto “togliere” spazi ai messinesi che da anni operano nel settore. Sarà un 2026 intenso da questo punto di vista, sia per il ritorno del Piano in Consiglio comunale e poi alla Regione per l’approvazione finale, sia per la pubblicazione dei lotti per concessioni che potranno arrivare fino a 6 anni. Un iter, quest’ultimo, che non andrà a intaccare le attuali scadenze al 2027.

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