L'università di scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) al Parco dei Nebrodi

L’università di scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) al Parco dei Nebrodi

L’università di scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) al Parco dei Nebrodi

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martedì 29 Maggio 2012 - 08:44

Sei intense giornate trascorse nell’area del Parco che hanno permesso ai partecipanti di conoscere ed entrare in profondità nella realtà ambientale, economica e culturale dei Nebrodi

Si è concluso lo stage territoriale nel Parco dei Nebrodi cui hanno partecipato sette studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), istituzione riconducibile alle attività culturali e formative di Slow Food. Gli studenti erano accompagnati dalla professoressa Cinzia Scaffidi, direttrice del Centro Studi di Slow Food. Si tratta di un corso di laurea, unico in Italia, che propone un modello didattico pensato per garantire una formazione professionalizzante, preparando laureati capaci di operare nella produzione, trasformazione, distribuzione e valorizzazione dei cibi e delle bevande, nonché nella promozione del turismo enogastronomico.
Lo stage nel Parco dei Nebrodi, rientra nell’ambito di una attività di conoscenza di alcune produzioni tipiche di grande valenza presenti nel territorio italiano ed è stato organizzato con collaborazione dell’Ente Parco, con il Comune di S. Agata Militello, di associazioni, produttori e studiosi portatori di specifiche conoscenze nel campo ambientale.
Sei intense giornate trascorse nell’area del Parco che hanno permesso ai partecipanti di conoscere ed entrare in profondità nella realtà ambientale, economica e culturale dei Nebrodi. “Con questo primo stage nel territorio del Parco da parte di alcuni giovani dell’Università di Scienze Gastronomiche per conoscere ed apprezzare le eccellenze e le bellezze dei Nebrodi si conferma la particolare attenzione che si riscontra a livello nazionale per l’area protetta più grande della Sicilia”. Lo ha dichiarato Antonino Ferro, commissario dell’Ente, nell’accogliere il gruppo universitario.
Nel programma sono state previste giornate dedicate alla flora ed alla fauna, durante le quali gli studenti hanno potuto conoscere la straordinaria biodiversità presente nel Bosco di Mangalaviti e nel resto del territorio, quali i laghi del Biviere e del Maulazzo, anche grazie alla presenza di alcuni esperti, che hanno illustrato loro alcune caratteristiche di questi ambienti, quali Salvatore Migliore, direttore del Centro Naturalistico di Longi, lo zoologo Antonio Spinnato e Antonino Duchi, esperto di livello internazionale.
Particolare attenzione si è posta alle problematiche dell’assetto idrogeologico dei Nebrodi con la visita all’abitato di San Fratello danneggiato dalla frana del febbraio 2010 e con un incontro con gli alunni del locale Istituto Comprensivo, protagonisti di un interessante progetto scolastico riassunto nella pubblicazione “Non siamo una Frana”. E’ stata anche l’occasione per conoscere la storia del paese e la tradizione della Festa dei Giudei, grazie all’intervento di Francesco Paolo Ingrillì, studioso del Mediterraneo antico ed autore di numerose pubblicazioni sulla religione dionisiaca nei Nebrodi.
Una intera giornata è stata dedicata alle produzioni agroalimentari, all’artigianato tradizionale di qualità ed alla cultura popolare con la visita in alcune aziende del territorio per i “presidi” Slow Food dei Nebrodi (suino nero, provola, oliva minuta), con l’illustrazione delle caratteristiche di questi prodotti da parte di Enzo Pruiti dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. Nel loro tour hanno potuto apprezzare anche alcune lavorazioni artigianali come quella dei tessuti di San Marco d’Alunzio e della ceramica di Santo Stefano di Camastra, concludendo la serata incontrando i Cantori della Tradizione di Galati Mamertino, già partecipanti all’edizione 2010 di Terra Madre, evento organizzato ogni anno a Torino da Slow Food.
Infine un’escursione nel mare di Sant’Agata Militello per assistere alle attività di pesca artigianale dell’acciuga del Furiano ha completato lo stage che ha visto entusiasti i componenti del gruppo per avere vissuto un’esperienza straordinaria e conosciuto i Nebrodi attraverso il contatto diretto con l’ambiente e con la storia delle persone che lo vivono giornalmente: un luogo dove natura e cultura si sono mirabilmente intrecciate.

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