Crisi del commercio, Carmelo Picciotto: "E' allarme, intervenga il consiglio comunale"

Crisi del commercio, Carmelo Picciotto: “E’ allarme, intervenga il consiglio comunale”

Crisi del commercio, Carmelo Picciotto: “E’ allarme, intervenga il consiglio comunale”

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giovedì 03 Settembre 2015 - 08:38

Sulla crisi del settore interviene il presidente della Confcommercio Picciotto: "Intervenga il consiglio comunale"

Nei giorni scorsi l’appello della consigliera comunale Mariella Perrone ad attivare tutti i meccanismi per far fronte ad una crisi del settore commercio ormai irreversibile. A raccogliere l’appello è stato il presidente della Confcommerio Carmelo Picciotto: “Da mesi denunciamo il totale abbandono dei commercianti messinesi, determinato anche dalla mancanza di un governo politico che possa conferire quello slancio necessario ad un settore che sta attraversando una profonda crisi. Finalmente, la nostra non è rimasta l’unica voce e cogliamo con soddisfazione l’intervento della consigliera comunale Maria Perrone, la quale ha sollecitato l’amministrazione ad adottare alcuni provvedimenti che possano dare respiro ai commercianti messinesi. A partire dal regolamento Cosap di cui si sono perse le tracce e dal quale dipende la tenuta di molti esercenti messinesi. Fattori contingenti, legati anche alla mancanza di un governo politico alla Camera di Commercio di Messina, stanno facendo sprofondare sempre di più un settore che rimane sempre il traino dell’economia messinese. Pertanto, chiedo all’amministrazione comunale di concordare con le associazioni di categoria un cronoprogramma attraverso il quale si possano affrontare e risolvere le problematiche riguardanti il commercio a Messina”.

8 commenti

  1. mandiamo gli assessori a fare shopping, magari così comprano una camicia nuova al sindaco !

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  2. mandiamo gli assessori a fare shopping, magari così comprano una camicia nuova al sindaco !

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  3. sergio indelicato 3 Settembre 2015 12:22

    Il 75 % percento dell’indotto economico finanziario della città di Messina è dato da terziario impiegatizio che della crisi in atto poco ne risente. Al contrario , commercio e, sopra tutto le aziende legate ai servizi, sono in una crisi irreversibile ; e bene precisare però, che lo stato di crisi dal punto di vista commerciale è solo in parte legato allo stato di crisi vero e proprio e molto dipende dalle abitudini di spesa radicalmente cambiate grazie all’e-commerce. In altri luoghi hanno cercato di arginare questo fenomeno dando un valore aggiunto con l’abbellimento dei luoghi deputati allo shopping con l’organizzazione di eventi, spettacoli, mostre etc. Ma questa è un’altra storia

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  4. sergio indelicato 3 Settembre 2015 12:22

    Il 75 % percento dell’indotto economico finanziario della città di Messina è dato da terziario impiegatizio che della crisi in atto poco ne risente. Al contrario , commercio e, sopra tutto le aziende legate ai servizi, sono in una crisi irreversibile ; e bene precisare però, che lo stato di crisi dal punto di vista commerciale è solo in parte legato allo stato di crisi vero e proprio e molto dipende dalle abitudini di spesa radicalmente cambiate grazie all’e-commerce. In altri luoghi hanno cercato di arginare questo fenomeno dando un valore aggiunto con l’abbellimento dei luoghi deputati allo shopping con l’organizzazione di eventi, spettacoli, mostre etc. Ma questa è un’altra storia

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  5. Carmelo PICCIOTTO ignora i fondamentali del COMMERCIO, non sa che l’economia messinese mangia se stessa. In questo contesto tollerare gli ABUSIVI, come fa la sua organizzazione, ostacolando il pugno duro, invece di pretenderlo, procura effetti devastanti sul calo delle vendite. Per superare una economia che mangia se stessa bisognerebbe aprirsi ai visitatori, potenziali clienti, pretendere isole pedonali ovunque, accoglienti, invece la sua organizzazione le ostacola in tutti i modi, per cui è responsabile di questa indegna accoglienza di chi potrebbe comprare nei nostri negozi. Fino a quando i Carmelo PICCIOTTO non capiranno che la salvezza del commercio è riconquistare i messinesi della Provincia,i calabresi,i catanesi,non andremo lontano

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  6. Carmelo PICCIOTTO ignora i fondamentali del COMMERCIO, non sa che l’economia messinese mangia se stessa. In questo contesto tollerare gli ABUSIVI, come fa la sua organizzazione, ostacolando il pugno duro, invece di pretenderlo, procura effetti devastanti sul calo delle vendite. Per superare una economia che mangia se stessa bisognerebbe aprirsi ai visitatori, potenziali clienti, pretendere isole pedonali ovunque, accoglienti, invece la sua organizzazione le ostacola in tutti i modi, per cui è responsabile di questa indegna accoglienza di chi potrebbe comprare nei nostri negozi. Fino a quando i Carmelo PICCIOTTO non capiranno che la salvezza del commercio è riconquistare i messinesi della Provincia,i calabresi,i catanesi,non andremo lontano

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  7. Carmelo PICCIOTTO,in un gioco delle parti,fa i complimenti a Mariella PERRONE,si candida a tirare la volata alla consigliere per la sua rielezione nel 2018. PICCIOTTO dovrebbe preoccuparsi di dare i giusti insegnamenti e dati statistici a chi vuole aprire una attività merceologica,facendolo nell’assoluta ignoranza, andando incontro a sicure difficoltà di vendita o alla chiusura, scaricando poi sulla collettività il prezzo più alto. Uno dei prezzi sono gli ingenti RESIDUI ATTIVI relativi alla TARSU, dal 1999 al 2012, sono tributi accertati e mai pagati, in cui ci sono dentro i commercianti, in particolare quelli sprovveduti, che ignorano cosa sia il COMMERCIO. Ricordo la cifra, fonte CONSUNTIVO 2014, €24.953.803, oltre 48 mld di LIRE.

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  8. Carmelo PICCIOTTO,in un gioco delle parti,fa i complimenti a Mariella PERRONE,si candida a tirare la volata alla consigliere per la sua rielezione nel 2018. PICCIOTTO dovrebbe preoccuparsi di dare i giusti insegnamenti e dati statistici a chi vuole aprire una attività merceologica,facendolo nell’assoluta ignoranza, andando incontro a sicure difficoltà di vendita o alla chiusura, scaricando poi sulla collettività il prezzo più alto. Uno dei prezzi sono gli ingenti RESIDUI ATTIVI relativi alla TARSU, dal 1999 al 2012, sono tributi accertati e mai pagati, in cui ci sono dentro i commercianti, in particolare quelli sprovveduti, che ignorano cosa sia il COMMERCIO. Ricordo la cifra, fonte CONSUNTIVO 2014, €24.953.803, oltre 48 mld di LIRE.

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