Femca Cisl: "Messina ha bisogno di industrie produttive"

Femca Cisl: “Messina ha bisogno di industrie produttive”

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venerdì 21 Ottobre 2016 - 08:03

Il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, ha analizzato il problema della mancanza di «una vera forza industriale del territorio che risente dell’assenza di nuovo lavoro produttivo». Genovese ha poi sottolineato il nuovo accordo nazionale sulle pensioni che, «grazie anche al contributo della Cisl, ha potuto rimediare su una parte del sistema che, dopo la riforma Fornero, aveva visto generare nel Paese fortissime aree di iniquità sociale»

La necessità di investire nelle imprese industriali sul territorio e il ruolo dei rappresentanti sindacali all’interno delle fabbriche sono stati i temi al centro dei lavori del consiglio generale della Femca di Messina, la federazione della Cisl che raggruppa i lavoratori chimici e tessili, tenutosi nella sala sindacale della Raffineria di Milazzo.

Alla presenza della segretaria nazionale, Nora Garofalo, il segretario provinciale Stefano Trimboli ha evidenziato come sul territorio messinese «fare sindacato è vissuto con preoccupazione ed ostilità sempre crescente da parte degli imprenditori, laddove si vogliono governare le fabbriche soltanto in funzione del profitto o delle aspirazioni personali, uniformando tutto e tutti all’obiettivo, senza considerare che le persone hanno necessità e problemi che mai sono gli uni uguali agli altri, calpestandone troppo spesso dignità e diritti».

Il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, invece, ha analizzato il problema della mancanza di «una vera forza industriale del territorio che risente dell’assenza di nuovo lavoro produttivo». Genovese ha poi sottolineato il nuovo accordo nazionale sulle pensioni che, «grazie anche al contributo della Cisl, ha potuto rimediare su una parte del sistema che, dopo la riforma Fornero, aveva visto generare nel Paese fortissime aree di iniquità sociale». Grazie all’accordo di qualche giorno fa, molti lavoratori disoccupati, con le loro aziende in crisi e senza ammortizzatori sociali, da oggi hanno la possibilità di accedere alla pensione anticipata con l’intervento delle risorse messe a disposizione dal Governo nell’accordo, allontanandosi così dal baratro della completa assenza di reddito. «È certamente un primo passo importante verso il recupero di un sistema pensionistico più equo e comunque sostenibile», ha detto il segretario generale della Cisl Messina.

Presente anche il segretario regionale della Femca, Franco Parisi, che nel suo intervento ha rimarcato il ruolo fondamentale che la Rsu ha nell’affermare le tutele e i diritti dei lavoratori. «E laddove si incontrano ostilità – ha detto – bisogna mettere in campo tutte le azioni sindacali che servono ad affermare i principi di democrazia economica, secondo i quali è auspicabile che lavoratori e impresa siano coinvolti nella crescita e nello sviluppo economico delle aziende e del territorio. Le imprese devono avere rispetto per la rappresentanza sindacale che, con senso di responsabilità, si fa portatrice degli interessi dei lavoratori al tavolo delle trattative, nel quale dalla condivisione deve nascere la mediazione e quindi l’accordo. Se questo rispetto non c’è allora l’organizzazione sindacale, a tutti i suoi livelli, è pronta a sostenere le strutture di fabbrica per il ripristino di questa basilare condizione di democrazia».

I lavori sono stati chiusi dalla segretaria nazionale Nora Garofalo che, nel recuperare l’argomento della rappresentanza in fabbrica, ha confermato tutto l’appoggio della struttura nazionale affinché il ruolo dei delegati e delle Rsu di fabbrica sia riconosciuto e difeso. Ha quindi ribadito l’importanza della attuale fase di rinnovo contrattuale, ponendo l’accento sullo sciopero previsto nel settore Energia e Petrolio per il prossimo 28 ottobre. «Le distanze con Confindustria esistono su diversi punti e sarà necessario un importante lavoro negoziale – ha aggiunto la segretaria nazionale – ma la mobilitazione imponente servirà a dimostrare che per la base dei lavoratori e per il sindacato il rinnovo del contratto nazionale è di prioritaria importanza. Sappiamo che gli scioperi costano caro ai lavoratori e proprio per questo una grande partecipazione dovrà essere la prova che i lavoratori tengono in altissima considerazione alla tutela del loro salario e dei loro diritti».

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