Riequilibrio di bilancio, ok dei revisori alla seconda versione. Ma nessuno fa più credito al Comune...

Riequilibrio di bilancio, ok dei revisori alla seconda versione. Ma nessuno fa più credito al Comune…

Riequilibrio di bilancio, ok dei revisori alla seconda versione. Ma nessuno fa più credito al Comune…

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martedì 29 Novembre 2011 - 07:09

La manovra rivista e corretta dall'Area economico-finanziaria ha ottenuto parere favorevole, oggi il voto in Consiglio. La Cassa depositi e prestiti: il Comune non può più sostenere debiti

Le nubi si fanno meno dense, non minacciano temporali immediati, ma rimangono piuttosto nere nel cielo sopra Palazzo Zanca. La manovra di riequilibrio di bilancio, che nelle scorse settimane aveva ricevuto il parere negativo dei revisori dei conti, è stata riveduta e corretta dal ragioniere generale Ferdinando Coglitore e dall’Area economico-finanziaria. Una corsa ai ripari che, evidentemente, ha soddisfatto i revisori, che hanno dato l’ok a questa seconda versione della manovra. Un parere favorevole con la raccomandazione di «una costante verifica delle previsioni di entrata e di spesa» e ad «effettuare una continua attività di rilevamento delle entrate e delle spese volte a garantire il rispetto delle previsioni stesse», al fine di «garantire al 31 dicembre 2011 il pareggio finanziario complessivo e tutti gli equilibri stabiliti in bilancio per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti».

Diversi gli accorgimenti apportati: è stato apposto il parere di regolarità contabile, di cui era privo la prima manovra; la proposta di delibera è stata integrata dal prospetto relativo alla “ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi”; è stato incrementato il fondo di riserva oltre i limiti minimi previsti dalle vigenti disposizioni. Inoltre la manovra è stata integrata di ulteriori riduzioni di entrata e di spesa per 4,2 milioni di euro: il fondo di riserva è stato incrementato per 786 mila euro; ridotte di 1 milione di euro le voci in entrata relative ai fitti attivi degli anni pregressi ed agli introiti da recupero di somme da azioni di rivalsa e da altri giudizi attivi; ridotta anche di 1,5 milioni la risorsa in entrata relativa all’Ecopass. Tutto ok, adesso? Forse. La manovra, ora, passerà all’esame del consiglio comunale, che, dopo che ieri sera, lunedì, è caduto il numero legale tornerà ad occuparsene oggi.. Va ricordato che la Giunta non ha approvato il riequilibrio, limitandosi a prenderne atto nell’ultima riunione e ad inviare tutto al Consiglio. Consiglio che ha le ore contate per l’approvazione: dovrà farlo entro domani, come indicato perentoriamente dal commissario ad acta inviato dalla Regione.

La riunione di ieri mattina della commissione Bilancio in cui se n’è discusso ha fatto emergere un altro fatto piuttosto preoccupante per lo stato di salute delle casse comunali: la Cassa depositi e prestiti ha respinto al mittente le richieste del Comune relative ai finanziamenti per debiti fuori bilancio del 2010. «L’analisi effettuata – si legge nella risposta resa a febbraio 2011 ma emersa solo oggi in commissione – ha evidenziato alcune criticità sulla sostenibilità di ulteriore debito da parte del Comune e, pertanto, si è ritenuto di non procedere all’approvazione degli affidamenti» dei finanziamenti. Insomma, la Cassa non fa più credito. Col risultato che parte dei debiti fuori bilancio rischiano di rimanere scoperti. Non una gran bella notizia. E a proposito di consiglio comunale, giovedì si discuterà di doppio incarico, dopo l’ordine del giorno presentato da 22 consiglieri. Anche questa, non una gran bella notizia per una maggioranza sempre più traballante.

2 commenti

  1. novembre 2011
    Chi tifa per non pagare il debito spinge per una soluzione che farebbe molti più danni di quelli che risolverebbe
    Fare default è diventata la parolina magica di questa crisi. Non pagare il debito, contratto per colpa delle speculazioni folli dell’alta finanza, e rinunciare ai tagli di spesa necessari per evitare il collasso dei bilanci pubblici, gravati negli ultimi anni da costosi salvataggi bancari. Il partito del default, ricco di sognatori islandesi, ha molti sostenitori negli ultimi tempi, e qualche noto portavoce. La più autorevole tra questi è probabilmente Loretta Napoleoni, stimata economista che ha acquisito fama ed attenzione grazie alla svolta defaultista.
    FARE DEFAULT – Default è una parola inglese che deriva dal francese. Significa difetto, assenza, mancanza. Nel gergo della finanza il termine significa insolvenza. Citando il dizionario Hoepli, si dice insolvenza

    Condizione del debitore che non è in grado di far fronte alle proprie obbligazioni facendo ricorso ai normali mezzi di pagamento

    Se in Europa “Non è da escludere default multiplo” Nel nostro Paese il default è caratteristico in quasi tutte le pubbliche amministrazioni, in particolare nelle amministrazioni locali (Comuni ed aziende collegate). che per sopravvivere accumulano debiti che, in moltissimi casi, non riescono, alla scadenza, ad onorare. Un fenomeno molto grave che, come è possibile, alla fine ha contagiato, sembrerebbe, ma si spera di no, in maniere irreversibile, cosa molto grave, anche nell’amministrazione centrale dello Stato.
    Il parere del controllore ( revisori dei conti) mi sembra che sia giusto ed anche obbligato poiché rispecchia le necessità di “tirare a campare”dell’ente controllato (Comune di Messina), anche perché da quest’ultimo è stato nominato e che, nei limiti dell’impossibile, e costretto ad assecondarne le aspettative,. Detto questo si chiede di conoscere se con la citata “delibera di equilibrio bilancio 2011” sono stati previsti le coperture finanziarie delle perdite di esercizio sia della “Azienda speciale” Atm che della “Società per azione a capitale interamente pubblico ” Messina ambiante”. e sia stata accertate e certificata la realizzazione delle previsioni di entrata previste sia in ordine alla competenza che in conto residui. Se così non fosse, il riequilibrio sarebbe falsato con la conseguente responsabilità di chi tale atto amministrativo lo ha ritenuto legittimo e trasmesso al Consiglio Comunale per gli ulteriori adempoimenti di competenza,

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  2. CONDIVIDO PIENAMENTE IL COMMENTO DI SAIA E AGGIUNGO: LART. 244 DEL t.u. 267/2000 STABILISCE CHE SI HA DISSESTO FINANZIARIO QUANDO IL COMUNE NON E’ PIU’ IN GRADO DI ASSOLVERE ALLE FUNZIONI ED AI SERVIZI DEFINITI INDISPENSABILI E QUANDO NEI CONFRONTI DELL’ENTE ESISTONO CREDITI DI TERZI AI QUALI NON SI RIESCE A FARE FRONTE CON IL MEZZO ORDINARIO DEL RIPRISTINO DEL RIEQUILIBRIO DI BILANCIO Nè CON LO STRUMENTO DEL DEBITO FUORI BILANCIO. L’ENTE NON PUO’ CESSARE DI ESISTERE O FALLIRE, IN CASO DI DISSESTO SI PASSA AD UNA AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA DA TRE MEMBRI, INSOMMA UN NUOVO SINDACO SI TROVERA’ AD AMMINISTRARE “SOTTO TUTELA”. SOLO CHE PIU’ TARDI SI AFFRONTERA’ LA REALTA’ PIU’ ALTO SARA’ IL PREZZO CHE I MESSINESI PAGHERANNO.
    C’E’ VOGLIA DI CAMBIAMENTO E DI LEGALITA’ IN CITTA’? VEDREMO!

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