Continuità territoriale e collegamenti dello Stretto di Messina, botta e risposta De Luca/Raffa

Continuità territoriale e collegamenti dello Stretto di Messina, botta e risposta De Luca/Raffa

Redazione

Continuità territoriale e collegamenti dello Stretto di Messina, botta e risposta De Luca/Raffa

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giovedì 20 Ottobre 2022 - 10:13

Un confronto a distanza tra la deputata del M5S e il leader di Sud chiama Nord

Il tema è tornato al centro del dibatitto politico. La continuità territoriale e i collegamenti stabili sullo Stretto di Messina hanno animato un botta e risposta tra la deputata messinese riconfermata del Movimento Cinquestelle Angela Raffa e il leader di Sicilia Vera e Sud chiama Nord Cateno De Luca. Nella lettera aperta a De Luca, Raffa ha rivendicato l’impegno del M5S: “Le coincidenze non esistevano. Oggi le garantiamo con i treni da e per Villa San Giovanni. Se si sposta la partenza dell’aliscafo dalle 5.55 alle 6.15, come chiedi, al ritorno saltano le coincidenze per i treni Freccia e Italo”.

A sua volta, ha affermato l’ex sindaco e ora deputato regionale: “Quella che si definisce una conquista, in verità, ha costituito un arretramento nella difesa dei diritti dei siciliani perché invece di garantire la continuità territoriale avete sostanzialmente consentito a Rfi, Rete ferroviaria italiana, di imporre un sistema di collegamento ferroviario via mare da e per la Sicilia, senza alcun confronto con il territorio”.

La lettera di Angela Raffa

Ecco la lettera aperta a Cateno De Luca da parte della parlamentare: “Sulla questione dei collegamenti sullo Stretto di Messina di cui ti sei lamentato, mi ero ripromessa di non intervenire. Visti gli attacchi dei tuoi fan, dico che certamente si deve fare di più e mi fa piacere che ti sei finalmente accorto del problema (meglio tardi che mai). Da deputata della Commissione trasporti (unica di Messina), provo ad aggiornarti su quanto fatto in questi anni (tu dove eri?).

1. Quando ti sei candidato a sindaco (e quando eri deputato regionale), il servizio di aliscafi di cui ti lamenti nemmeno c’era. Funzionava a singhiozzo e male, tra concessioni scadute, mancati rinnovi e proroghe. Oggi noi abbiamo affidato ad FS un servizio stabile con più aliscafi e corse.

2. I servizi a terra ci sono grazie a quell’Autorità portuale di Messina che noi abbiamo salvato. Miglioramenti sono stati progettati e in fase di realizzazione con il Pnrr.

3. Le coincidenze non esistevano. Oggi le garantiamo con i treni da e per Villa San Giovanni (quello preso da te invece già arrivava in Sicilia). Se si sposta la partenza dell’aliscafo dalle 5.55 alle 6.15, come chiedi, al ritorno saltano le coincidenze per i treni Freccia ed Italo.

4. Lamenti l’attesa necessaria a caricare un treno sulla nave. Ma scendere dal treno e prendere l’aliscafo risolverebbe il problema solo per Messina città. Noi vorremmo aiutare anche chi deve andare a Santa Teresa, a Barcellona Pozzo di Gotto e tutti i siciliani. In questi anni abbiamo lavorato per ridurre i tempi (le locomotive non si comprano al mercato, ma vanno ordinate e costruite). Dalla settimana scorsa sono iniziate le prove con due locomotive a batteria per manovrare autonomamente e permettere al treno, in configurazione speciale, di entrare sulla nave senza i lunghi tempi di manovra.

5. Chi viaggia in aereo può oggi prendere 16 corse giornaliere di aliscafo per Reggio Calabria in coincidenza con il bus per l’aeroporto. Se viaggia da Catania, prende il treno e scende all’apposita fermata, da noi realizzata, all’aeroporto. C’è ancora tanto da fare e spero che le nostre battaglie per migliorare i servizi sullo Stretto possano contare sul tuo aiuto, non solo su qualche tuo post sui social”.

La replica di De Luca

Ecco il punto di vista di De Luca, invece: ““Cara Angela, la comunicazione per punti non mi appartiene: il discorso sulla continuità territoriale e sul collegamento stabile dello Stretto (sono due argomenti diversi) è ben più articolato di un riduttivo comunicato articolato in 5 punti come quello da te diffuso e proverò a spiegarti perché quello che è stato fatto finora anche dal Movimento 5Stelle non solo basta, come tu stessa riconosci, ma non è stato neppure lontanamente esaustivo delle esigenze del Sud d’Italia.

La continuità territoriale è definita come la capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti (isole maggiori e minori e territori svantaggiati) e si inserisce nel quadro più generale di garanzia dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in sede europea.

Nel 2017, quando io non ero ancora neppure candidato alla Regione Siciliana, lo Stato italiano, con legge del 2017, al fine di migliorare la flessibilità dei collegamenti ferroviari dei passeggeri tra la Sicilia e la penisola, ha dato a Rfi la possibilità di svolgere il servizio di collegamento ferroviario via mare tra la Sicilia e Penisola “anche attraverso l’impiego di mezzi navali veloci. Vedi Angela, però, che quella che tu definisci una conquista, in verità ha costituito un arretramento nella difesa dei diritti dei siciliani, perché invece di garantire la continuità territoriale avete sostanzialmente consentito a Rfi di imporre un sistema di collegamento ferroviario via mare da e per la Sicilia, senza alcun confronto con il territorio.

Difatti, già dal 2000 Rfi Spa è divenuta la concessionaria di tutto il servizio ferroviario italiano per i successivi 60 anni, e in forza di questa concessione è sempre la Rete ferroviaria italiana a dettare le regole di esercizio per lo svolgimento del servizio, tanto che quando la Società ha deciso di ridurre il numero di treni che collegavano la Sicilia al resto di Italia, eliminando le navi che imbarcavano i detti treni e attraversavano lo Stretto di Messina, l’unica soluzione che Stato ha pensato di attuare qual è stata? Garantire il servizio di trasporto ferroviario via mare da e per la Sicilia attraverso l’impiego di mezzi navali veloci per le tratte Messina- Villa San Giovanni e Messina – Reggio Calabria (andata e ritorno)”.

Continua De Luca: “In sostanza, che cosa avete fatto? Avete accettato che Rfi sopprimesse la gran parte delle corse delle navi che garantiscono il cosiddetto “servizio universale ferroviario a lunga percorrenza”, autorizzando la società a sostituire questo servizio con uno che arriva fino a Reggio Calabria con l’impiego di mezzi navali veloci per l’attraversamento a piedi delle tratte Messina/Villa San Giovanni e Messina/Reggio Calabria”.

Per il leader di Sicilia Vera, “mentre prima il viaggiatore poteva restare a bordo dello scompartimento e attendere che fosse il treno ad essere imbarcato sulla nave per attraversare lo Stretto di Messina, adesso il viaggiatore è costretto a scendere dal treno e, nella migliore delle ipotesi, se avrà viaggiato su un treno Frecciarossa, potrà utilizzare il collegamento veloce per l’attraversamento dello Stretto“.

“Il viaggiatore da e per la Sicilia patisce un servizio deficitario”

Conclude De Luca: “Ecco spiegato perché il viaggiatore da e per la Sicilia patisce un servizio deficitario, con pochissimi collegamenti, con orari che non tengono conto delle reali esigenze dell’utenza, senza beneficiare di alcun servizio di terra, né in termini di servizio di ristorazione né in termini di assistenza all’utenza che viene abbandonata a sé stessa, con tutti i bagagli e le difficoltà del caso.

Cara Angela, tu stessa riconosci che c’è ancora molto da fare ma dimentichi di dire che la recente sentenza della Corte di Giustizia europea del 13 ottobre 2022 ha affermato un principio con il quale sarà necessario fare i conti: il servizio di attraversamento dello Stretto, quello stesso servizio affidato nel 2017 a Rfi con l’utilizzo dei mezzi veloci, non può essere affidato senza la pubblicazione di una gara rivolta a tutti gli operatori del settore.

Una concessione statale della durata di 60 anni a RFI ha prodotto i risultati che ogni siciliano è costretto a subire quando decide di viaggiare. È venuta l’ora che ci si occupi davvero di continuità territoriale, senza accontentarsi di servizi deficitari e riduttivi che non solo non consentono di garantire la uguaglianza sostanziale per i territori svantaggiati e attuare il diritto alla libera circolazione sul territorio europeo, ma che hanno contribuito a causare l’arretramento di tutto il Meridione, bloccando lo stesso Sistema Italia”.

Evidenzia sempre De Luca: “Infine, cara Angela, non dimenticare che sullo Stretto viaggiano ogni anno oltre 1 milione di pendolari che sono costretti a sottostare a condizioni di trasporto inique, sia dal punto di vista della loro organizzazione che dal punto di vista economico, e per i quali non è mai stata pensata una misura specifica. La tanto decantata da Te Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, che ingloba i porti di Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria, lungi dall’esercitare il proprio ruolo ha abdicato ad ogni interlocuzione con gli operatori economici che gestiscono il servizio, pubblicando gare per la concessione delle aree portuali che hanno portato solo all’avvio di un contenzioso con le società che esercitano il servizio di trasporto, senza alcun miglioramento delle condizioni di trasporto dei passeggeri pendolari”.

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5 commenti

  1. Come al solito fate quello che sapete fare meglio: litigare fra voi cercando di dimostrare che siete più bravi dell’altro.
    Sono 70 anni che prendete in giro gli elettori con promesse che sistematicamente non mantenete

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  2. Giovanni ultimo arrivato 20 Ottobre 2022 15:46

    Angela Raffa,chi? Quella che un anno fa aveva in tasca il progetto per la realizzazione della galleria a Capo Ali, lavori che a suo dire sarebbero partiti a Dicembre 2021? Ma lo sa che ancora non hanno tolto neanche le pietre cadute un anno fa e che si viaggia a senso alternato? Meglio che ci informi se sia riuscita a concludere per la città almeno una cosa in 4 anni e mezzo a Roma. Non sa neanche che la Corte europea ha bocciato l’affidamento a Rai che lei pubblicizza come un grande merito dei M5S

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  3. Se la partenza delle 05:55 è vincolata alle coincidenze per la corsa di ritorno mi chiedo perché non far anticipare l’arrivo del treno a Villa San Giovanni

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  4. Ma se non sbaglio, De Luca è sceso da un treno che proseguiva per la Sicilia con la nave, e quindi di cosa sta parlando?

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    1. Sono ben noti i tempi di traghettamento a bordo treno e se non ricordo male l’arrivo a Messina era previsto circa 2 ore dopo, continuità territoriale vuol dire anche “rapidità” dei collegamenti (con poco tempo in più con un treno si copre la tratta Roma/Milano), ribadisco che a volte basta saper meglio organizzare gli orari come quello di anticipare l’arrivo del treno a Villa San Giovanni e non attendere ore per un mezzo veloce o traghettare con il treno. Continuità territoriale, oltre a garantire un numero adeguato ed organizzato di collegamenti, è quella di pagare cifre accessibili per transitare sia appiedati che con mezzi pubblici e/o privati.

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