Coronavirus, diario di bordo. Nel giorno dell'ossimoro, grido: Libertà è partecipazione

Coronavirus, diario di bordo. Nel giorno dell’ossimoro, grido: Libertà è partecipazione

Rosaria Brancato

Coronavirus, diario di bordo. Nel giorno dell’ossimoro, grido: Libertà è partecipazione

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sabato 25 Aprile 2020 - 11:30

Nei giorni in cui è concesso solo comprare e lavorare, il pensiero libero è pericoloso. Ma è anche contagioso. Come sapeva quel "rivoluzionario" di Sandro Pertini nato sul finire dell'800....

Celebrare il giorno della Liberazione in quarantena, col divieto di mettere il naso fuori da casa, è un ossimoro. Ma può essere occasione per conoscere il senso di questa festa, che non è la scampagnata, il lungo ponte, come ormai diventato da due decenni.

Il sangue versato per la libertà

Le nuove generazioni hanno perso la “memoria della pelle” su cosa sia il 25 aprile. Bella ciao non è una canzone, è il sangue versato per la libertà di andare oggi a fare la scampagnata o starsene stravaccati in casa davanti alla tv. Oggi voglio parlare della libertà. E anche questa è un ossimoro in tempi di quarantena. Ho rispettato e continuo a rispettare le regole, ma non ho smesso di esercitare l’uso del cervello e di farmi domande. E’ un vizio che coltivo ostinatamente sin dalle scuole medie, a 14 anni, quando la mia insegnante d’italiano ci faceva leggere in classe

C’è chi comanda, chi esegue

La Repubblica nei giorni del rapimento di Moro. Fase 1 e Fase 2 sono scanditi da DIVIETI, che rispetto, ma le domande continuo a farmele. Con l’azzeramento nei fatti degli organismi elettivi e di rappresentanza, divenuti inutili orpelli a qualsiasi livello, c’è chi comanda, chi deve solo eseguire e chi vigila. Possiamo uscire solo per andare al supermercato o per chi è nei settori dell’emergenza e dei servizi essenziali, per andare a lavoro.

Come nella preistoria

Un po’ come nell’era primitiva quando dalle grotte usciva uno solo della famiglia per l’approvvigionamento del cibo, e c’era chi difendeva gli abitanti della grotta dagli attacchi degli animali. Se il dinosaurovirus attaccava qualcuno questi veniva lasciato morire da solo per timore che poi la bestia uccidesse chi si avvicinava. Fin qui va bene. Ogni Paese ha scelto le modalità di lotta alla diffusione del contagio e l’Italia ha scelto questa modalità. Tra Fase 1 e 2 ci sono passaggi intermedi mentre per la 3 la strategia da quel che ho capito è quella di rivolgersi a Paolo Fox.

Lavora-compra Produci-consuma

Finora e per un bel po’ di tempo abbiamo “libertà” di uscire dalla grotta solo per LAVORARE E COMPRARE. Si esce, si produce, si compra, si torna a casa davanti alla tv. Siamo solo lavoratori e consumatori. Su tutto il resto, quello che implica l’uso del pensiero e del relazionamento sociale devono ancora decidere (ovviamente decidere loro, mica noi, stiamo scherzando? Siamo nelle grotte noi…..). La querelle sulla passeggiata è emblematica. Non puoi passeggiare da solo perché rischi d’incontrare un’altra persona con cui parlare, scambiare opinioni, pensieri. Se in casa tua dormi con tuo marito e abbracci tuo figlio, quando esci non puoi farlo. In auto non potete stare accanto. Tutto deve essere virtuale e quindi, CONTROLLABILE e noto. La privacy in rete è pari zero. Non è un mistero, i cookies sono stato il primo passo verso il controllo totale.

Ecco la nostra vita il 25 aprile

Quindi in sostanza la nostra vita, il 25 aprile, giorno dell’anniversario della Liberazione dalla dittatura, è questa: esci solo per lavorare (e c’è chi decide se il tuo lavoro è tra quelli consentiti), lavora a distanza (non si sa mai parli col tuo collega e scambi PENSIERI), stai in fila a distanza senza parlare, spendi per acquistare i prodotti e nei negozi ( e c’è chi da deciso quali negozi e quali prodotti). L’importante è che tu non abbia alcun tipo di “relazione” con l’altro. Anzi, l’altro è un potenziale untore oppure un trasgressore. L’altro è il nemico che devi fotografare e riprendere se butta la spazzatura insieme al figlio. Non devi assolutamente confrontare le tue idee, parlare, con altri che non siano i membri della tua famiglia. Insomma siamo diventati quel che volevano farci diventare “macchine di produzione e consumazione”.

Il pensiero libero è pericoloso

Ho letto che a maggio pensano di sconsigliare gli incontri a casa. A CASA MIA, siamo retrocessi a prima della Rivoluzione francese praticamente. Dal 4 maggio dovrò esibire a un carabiniere l’autocertificazione per spiegare che DOPO 2 MESI vado a riabbracciare (SI RIABBRACCIARE, fatevene una ragione) mia sorella e mio padre che vivono non a Londra ma a Saponara Marittima, praticamente dietro l’angolo. Vado a rivedere il MARE e metto anche i piedi nell’acqua. Devo scriverlo nell’autocertificazione? Siamo ridotti al punto che è consentito fare la fila davanti al market per comprare la pasta ma è vietato come il peggiore dei reati dare l’ultimo saluto ai nostri cari che ci hanno dato la vita. L’importante è comprare. Ci hanno ridotti a dover presentare emendamenti e ordini del giorno per chiedere che la granita venga concessa ad asporto e non solo a domicilio. L’importante è COMPRARE. Comprare, comprare. Tutto ciò che ha a che fare con il PENSIERO, che è proprio quello che ci ha fatto uscire dalle grotte e camminare sui due piedi, è PERICOLOSO.

Il pensiero libero è contagioso

Il teatro, il cinema, l’arte, sarà l’ultima della filiera. Perché l’arte, il pensiero E’ SOVVERSIVO. Perché se la mia idea è diversa dalla tua e la confrontiamo rischiamo che diventi contagiosa. Il pensiero è contagioso, la libertà è contagiosa. Per questo c’è stata la Liberazione il 25 aprile del 1945. Perché il PENSIERO LIBERO E’ CONTAGIOSO. E quindi più pericoloso del coronavirus. Il professor Francesco Pira, mio collega ed amico, ricorda spesso la teoria della Spirale del silenzio (di Elisabeth Noelle-Neumann). Teoria valida oggi più che mai. Se una persona si accorge che la sua opinione è diversa da quella della maggioranza, è portato a stare zitto, aumentando così il silenzio di chi si crede minoranza. Nei social ho il timore di dire la mia perché vedo che gli altri la pensano diversamente, quindi ritengo che quella sia l’opinione della maggioranza e sto zitto. Ed è così che si formano le opinioni dominanti.

LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE

Ecco perché continuano a vietarci le relazioni umane, ecco perché sono stati azzerati gli organismi elettivi. Nel nostro 25 aprile in quarantena, cito una canzone del 1972 scritta da Giorgio Gaber: Libertà è partecipazione. E’ con l’accento, in quanto verbo essere e non congiunzione. “La libertà non è star sopra un albero, Non è neanche il volo di un moscone. La libertà non è uno spazio libero, Libertà è partecipazione. Vorrei essere libero come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia. E che trova questo spazio solamente nella sua democrazia. Che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare. E nel farsi comandare ha a trovato la sua nuova libertà”

Pertini il rivoluzionario….

A furia di delegare abbiamo scambiato la libertà con il farci comandare. Abbiamo smesso di pensare. Concludo questo diario di bordo con le parole di un partigiano che è stato anche il più amato Presidente della Repubblica (e sottolineo REPUBBLICA), Sandro Pertini: “Le emergenze sono sempre il pretesto adoperato da quelli che vogliono erodere la libertà”.

Chi l’avrebbe mai detto che le parole di un uomo nato alla fine del 1800 sarebbero state RIVOLUZIONARIE nel 2020…….

2 commenti

  1. Sante parole, Complimenti, condivido il suo pensiero.

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  2. Cominciate voi giornalisti, che siete osservatori privilegiati, soprattutto in questo momento, a porre domande al sindaco, a metterlo di fronte alle proprie responsabilità, ad incalzarlo, affinché non si senta padrone incontrastato di questa città. Contribuite a mantenerla libera. Questo è il vostro dovere, altrimenti vi dovrebbero chiamare in un altro modo

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