Coronavirus: "Io piccolo imprenditore edile, vessato e abbandonato dallo Stato"

Coronavirus: “Io piccolo imprenditore edile, vessato e abbandonato dallo Stato”

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Coronavirus: “Io piccolo imprenditore edile, vessato e abbandonato dallo Stato”

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venerdì 03 Aprile 2020 - 11:19

Pubblichiamo l'appello di un piccolo imprenditore edile messo in ginocchio dal coronavirus e non solo...

Di seguito la lettera di un imprenditore edile rivolta al Ministro dei Trasposti ed al governo.

35 anni di sacrifici

Sono il geom. Basile Calandra Sebastianella, un piccolo imprenditore edile, che da 35 anni svolge questo affascinante lavoro, con molti sacrifici come tutti. Rappresento in questa sede la mia azienda, e tante altre piccole realtà che vivono le mie stesse paure. In questi anni abbiamo fatto enormi sacrifici per poter cercare di andare avanti e per sopravvivere, affrontando con dignità e onestà, il pagamento di tasse allo stato, il più delle volte abbiamo tolto il pane ai nostri figli, fatto aspettare nei pagamenti fornitori e in parte anche dipendenti, per cercare di pagare le tasse affinchè al fine di essere in regola e poter continuare.

Flagellazione che toglie speranze

Concretamente non siamo rappresentati da nessuna categoria di settore, inesistente ed inconcludenti le camere di commercio così come le altre forme di associazione che alla lunga non fanno altro che comportarsi come un qualsiasi “freddo” sindacato. Tutto quanto detto trova tristemente riscontro nei contenuti delle normative emesse finalizzate ad erogare un sostegno conseguente alla grande flagellazione che il covid 19 sta compiendo nella nostra nazione. Flagellazione che giorno dopo giorno sta cancellando speranze e futuro. Speranze che non avranno seguito superato questo momento, in quanto -senza un serio sostegno- non potremo ripartire.

Abbandonati dallo Stato

La maggior parte di noi ha contratto impegni per acquisto di attrezzature, materiali, programmando nel tempo il proprio lavoro e la propria capacità di rifondere i propri debiti. Oggi il prolungato fermo nazionale, prospetta imminenti protesti cambiari che non ci permetteranno di poter proseguire. Tutti noi abbiamo assunto degli impegni chi piccoli, chi grandi nei confronti di banche, fornitori, e quantJaltro. Come faremo? Come affronteremo questi debiti, questi insoluti? Ci sentiamo abbandonati dal nostro Stato, quello Stato che deve o dovrebbe tutelare i propri figli. Si, perché per lo Stato siamo dei figli. Vorremmo sollevare agli organi competenti questi grandi problemi che sicuramente non trovando soluzioni adatte si concreteranno nella definitiva perdita di aziende se non anche di vite umane

“Aiutateci”

Ci rimettiamo alle Vostre capacità per contrastare ed essere sempre presenti, per poter dare un prosieguo a tutto quello che sino ad oggi abbiamo fatto. Aggiungo che già stiamo subendo le conseguenze dei “paletti” previsti dalle ordinanze per accedere agli ammortizzatori sociali (vedi anche gli amm. Unici di srl che se non assunti non possono percepire nessun aiuto). Le eventuali proroghe, non” possono essere accettate e valide, in quanto le aziende si ritroverebbero nel tempo a pagare gli arretrati cosa non giusta, in pratica debito del periodo, più debito pregresso. Nella speranza che questa nostra missiva possa avere risonanza nelle stanze dovute, porgo alle Vs ili.mi Signorie i più cordiali saluti.

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6 commenti

  1. Sign Basile non solo ha ragione su tutto e chiede solo i suoi diritti ma le devo dire che purtroppo lo stato non ha interesse per la sua categoria e neanche la nostra, io personalmente gestivo un locale che adesso è chiuso ma già ci trovavamo in difficoltà perché vessati da tasse,tributi bollette ecc.… e le posso assicurare che la stragrande maggioranza delle P.I. non aprirà più se domani anzi ieri arriveranno gli aiuti solo promessi mi dispiace dirlo ma dopo la pandemia ci sarà la carestia,quindi le confermo che siamo soli e continueremo ad esserlo per lo Stato saremo i nuovi poveri.

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  2. bonanno giuseppe 3 Aprile 2020 13:16

    DIRETTORE MI SCUSO PER QUESTA RISPOSTA……MI DISPIACE PER QUESTO SIGNORE “ABBANDONATO DALLO STATO” SARA UNA MOSCA BIANCA….MA MI PERMETTA SONO UN PENSIONATO,, DI QUESTI PICCOLI IMPRENDITORI A QUALSIASI LIVELLO NE CONOSCO TANTI ANCHE AMICI……SARANNO FORSE BRAVI O SANNO BARCAMENARSI . HANNO UNA SECONDA CASA , UNA MACCHINETTA CHE ORA TUTTI CHIAMANO SUV…..UNA SECONDA CASA AL MARE O ALTRO, QUANDO LI CHIAMI E ALL’ATTO DI PAGARE , COLPA DELLO STATO CHE LI HA ABBANDONATI, TI DICONO SAI SE VUOI LA FATTURA DEVI PAGARE L’IVA ,SENZA RISPARMI E IO PENSIONATO…..ABBOZZO…….GOVERNO LADRO…….RICORDO A QUESTO IMPRENDITORE LA FAVOLETTA……DELLA CICALA E LA FORMICA………….IO PENSIONATO …..ABBOZZO….MA QUANNU INTERVISTATI UN PENSIONATO o UN NORMALE POVERO DISGRAZIATO ????

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  3. Domenico Majolino 3 Aprile 2020 13:49

    Concordo in pieno, in brevissimo tempo non avremo più la forza economica e morale per continuare questo nostro “amato/odiato” lavoro, che comunque, fino ad oggi, se pure tra mille difficoltà ha permesso a noi ed ai nostri dipendenti di vivere una vita dignitosa. Temo per il futuro delle nostre famiglie ….

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  4. Ronald Reagan disse: ” Il governo e’ il problema, non la soluzione” . Aiutati che Dio ….

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  5. Non pianga, cominci a ritirarei primi 25.000 euro a disposizione senza interessi, certo dovrà dimostrare il giro d’affari ma per lei non sarà un problema

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  6. Giuseppe Mondo 7 Aprile 2020 22:26

    Vorrei rispondere al Sig Bonanno. Quello che lei scrive è scontato. Parlano così solo gli invidiosi che nella vita hanno saputo fare solo i dipendenti. Sono solo gli imprenditori e le PIVA a non essere mai stati “zecche ciuccia sangue” del sistema. Si ricordi che lei ha una pensione solo grazie ad un un’imprenditore o ad una PIva che le ha pagato uno stipendio. Perché non ha fatto l’imprenditore? Qualcuno le ha detto di non farlo? Io sono un un’agente di commercio e giorno x giorno costruisco il mio reddito. E se un giorno mi compro un SUV non vedo perché non lo devo comprare……
    Oppure mi dovrei vergognare da chi come lui giudica solo perché non è stato capace….. INVIDIOSO si goda la pensione….. Sono Giuseppe Mondo un un’agente di commercio che oggi più che mai soffre la situazione….. ma poiché noi siamo con orgoglio “”partite IVA””” riusciremo a farcela.

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