Coronavirus, l'allarme dei sindaci del Sud: "Si rischia la fame e la nuova povertà"

Coronavirus, l’allarme dei sindaci del Sud: “Si rischia la fame e la nuova povertà”

Rosaria Brancato

Coronavirus, l’allarme dei sindaci del Sud: “Si rischia la fame e la nuova povertà”

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lunedì 30 Marzo 2020 - 08:34

L'urlo dei sindaci siciliani dopo le misure annunciate dal governo per le famiglie: "Serve almeno un miliardo"

L’urlo viene soprattutto dai sindaci del Sud, dall’Ance, dopo i numeri del governo Conte e le dichiarazioni del ministro Boccia. “Troppo poche le somme destinate al sud. Sono briciole” gridano i sindaci della Campania, mentre il vice presidente dell’Ance che aggiunge “altro che 400 milioni, serve un miliardo”. Il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho ha lanciato l’allarme sul fronte criminalità: “La crisi di liquidità che sta investendo un numero enorme di famiglie rappresenta una formidabile opportunità per la malavita”. Il rischio è per ampi strati della popolazione.

Una presa in giro

In Sicilia i sindaci sono in allarme “Una colossale presa in giro nei confronti dei comuni e dei nostri concittadini più in difficoltà”, così i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali della Lega in Sicilia che si scagliano contro i provvedimenti annunciati  dal Presidente del Consiglio per fare fronte all’emergenza economica e sociale determinata  dalle restrizioni imposte per l’epidemia da Coronavirus.

Elemosina fatta con i nostri soldi

Siamo davanti ad una vergognosa elemosina fatta con i soldi dei comuni – spiegano nella nota – i 4,3 miliardi annunciati sono solamente un anticipo di trasferimenti a valere sul fondo di solidarietà, si tratta dunque di risorse dovute e già iscritte nei bilanci di previsione delle nostre amministrazioni. Le nuove risorse invece sarebbero appena 400 milioni che andrebbero ripartiti per quasi otto mila comuni, una goccia in un incendio”.

“Si gioca sulla pelle dei Comuni”

A preoccupare i sindaci leghisti sono anche le aspettative create dall’annuncio della’ormai certa proroga dei provvedimenti: “è evidente che da lunedì ci troveremo alla porta dei nostri comuni migliaia di cittadini in difficoltà economica. Purtroppo con queste risorse non saremo in grado di soddisfare tutte le richieste con l’aggravante che poi tra un paio di mesi le amministrazioni comunali non saranno nelle condizioni di garantire i servizi essenziali. Giocare in questo modo sulle difficoltà dei comuni e dei nostri cittadini disperati è inaccettabile”

De Luca: 7 euro a testa….

Anche il sindaco di Messina non plaude alle somme annunciate dal governo Conte:”GRAZIE PRESIDENTE CONTE PER AVER DATO 7 euro a testa ai messinesi per affrontare la crisi alimentare e sanitaria del CORONAVIRUS- scrive su facebook- IL CRITERIO USATO PER DIVIDERE IL FONDO DI 400 milioni per ogni comune è’ stato per abitante (230 abitanti a Messina per 7 euro) PS: SAPPIAMO GIA’ che DOVREMO SFAMARE CIRCA 5 mila persone a Messina su 230 mila quindi avremo disponibile 340 euro a testa che basteranno per quante settimane ? TALE CONTO A BENEFICIO DI COLORO CHE FANNO CONTI DI TESTA PROPRIA! Ma con quale coraggio signori di 5 stelle fanno pure comunicati stampa continuando ad illudere le persone ?

“Una mancia di Stato”

Perché il signore DUVA e la viceministra CASTELLI continuano a gettare benzina sul fuoco ? – dichiara il sindaco con riferimento al comunicato degli esponenti 5stelle- Con 1,7 milioni di euro ASSEGNATI A MESSINA DA CONTE divisi per 230 mila abitanti il signor Conte ci ha elargito la mancia di Stato di bel 7 euro a testa.Mentre i 4 miliardi di euro strombazzati ieri sono come gli aerei di Mussolini sempre gli stessi: trattasi di soldi già assegnanti ai comuni come fondo di solidarietà ordinario ed ora sfacciati da Conte come risorse aggiuntive. NOI GIÀ A MESSINA ABBIAMO OLTRE 30 milioni di euro disponibili ed in cassa per far fronte alle nostre esigenze.

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