Coronavirus Messina. "Il Comune aiuti le imprese a non morire. Ecco come"

Coronavirus Messina. “Il Comune aiuti le imprese a non morire. Ecco come”

Rosaria Brancato

Coronavirus Messina. “Il Comune aiuti le imprese a non morire. Ecco come”

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martedì 07 Aprile 2020 - 09:33

ConfimpreseItalia chiede al sindaco De Luca l'attivazione di una cabina di regia per il post-pandemia. E presenta alcune proposte.

Gli imprenditori chiedono al sindaco l’attivazione di una cabina di regia per iniziare a pensare al post-pandemia, alle misure da prendere per evitare il crollo definitivo dell’economia cittadina.

Una cabina di regia

Giuseppe Santalco,  Vice Presidente Provinciale di ConfimpreseItalia e componente del Consiglio della CCIAA di Messina, ha trasmesso al sindaco De Luca le istanze degli iscritti. Serve una cabina di regia, con la presenza delle Confederazioni datoriali  finalizzata al sostegno delle categorie produttive (artigiani, commercianti e lavoratori autonomi in genere con partita Iva) per l’utilizzo delle somme di cui il Comune dispone. Anche se i dipendenti saranno aiutati con la Cassa integrazione, si chiede anche un intervento del Comune, oltre a quello dello Stato, nei confronti delle piccole e medie imprese messinesi.

“Serve un piano finanziario”

E’ necessario- scrive Santalco– da parte del Comune la predisposizione di un vero e proprio piano finanziario che preveda un sostegno economico mirato che potrebbe concretizzarsi in una serie di misure”.

Esenzioni, rimborsi, contributi

1) Supporto per il pagamento della locazione dei mesi di marzo, aprile e maggio delle botteghe adibite alla attività ed in atto chiuse. 2) Esenzione per i mesi di marzo, aprile e maggio e riduzione del 50% per i mesi successivi dei tributi locali che dette aziende dovranno pagare nel corso del corrente anno. 3) Concessione di: a) contributo una tantum parametrato alla tipologia e grandezza delle aziende chiuse per il pagamento delle utenze relative ai mesi di marzo, aprile e maggio; b) rimborso forfettario del 50% delle utenze relative ai due mesi successivi alla riapertura per contribuire alla liquidità aziendale. 4) Contributo forfettario a sostegno del danno subito a seguito del deperimento o scadenza della merce detenuta nei frigo degli esercizi commerciali.

Convenzioni per i prestiti

Infine, nella considerazione che le aziende alla riapertura avranno difficoltà ad avviare le attività per carenza della liquidità necessaria per la ripresa, sarebbe auspicabile un intervento del Comune di sostegno finanziario finalizzato. Si potrebbe predisporre idonea Convenzione con i Confidi presenti in città per consentire, d’intesa con le principali Banche cittadine, la concessione di prestiti, parametrati al volume d’affari dello scorso anno con la semplice garanzia del Confidi e senza richiesta di fideiussioni personali, finalizzati alla ripresa delle attività produttive.

L’aiuto del Comune alle imprese

Il Comune potrebbe stanziare un plafond per coprire quota parte del rischio assunto dai Confidi, le spese di istruzione delle pratiche e, inoltre, farsi carico del pagamento degli interessi dei prestiti che saranno concessi, il cui ammontare, secondo la classe di rischio delle aziende, dovrebbe essere concesso sotto forma di prestito chirografario da restituire in 24/36 mesi con tre mesi di preammortamento per un importo da € 5000 ad € 25.000, in base al volume d’affari ed al numero di dipendenti, eventualmente cumulabile con altri interventi finanziari previsti dallo Stato.

Queste iniziative-conclude Santalco– potrebbero consentire di far ripartire le aziende cittadine ed evitare che i rischi connessi alla carenza di liquidità possano determinare il licenziamento dei dipendenti”.

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