L'informatico messinese Saverio Crisafulli ha messo alla prova Chat Gpt, con questi risultati...
Nelle ultime settimane una delle principali tendenze è rappresentata dalla scoperta delle potenzialità dell’intelligenza artificiale offerte dal chatbot umanoide ChatGpt di OpenAI, laboratorio di ricerca americano sull’intelligenza artificiale. Il sistema è un motore intelligente per l’elaborazione e la riproduzione del linguaggio naturale, addestrato su enormi mole di dati (Big Data) fra cui un dataset proprietario ed i seguenti dataset pubblici: Common Crawl, WebText2, Books1, Books2 e Wikipedia.
L’informatico messinese Saverio Crisafulli, della pmi innovativa informatica, nota per il progetto territoriale Sicanium, ha testato il chatbot sulla sua conoscenza della Sicilia, in particolare della provincia di Messina. Ecco il riscontro della conversazione di Saverio con l’automa.
Saverio “Conosci la Sicilia?”
ChatGPT “Sì, conosco la Sicilia. È la più grande isola del Mediterraneo, situata a sud dell’Italia. È nota per la sua cultura, storia, paesaggi, cibo e vino.”
Saverio “Sei mai stato in Sicilia?”
ChatGPT “No, sono un modello di linguaggio artificiale e non posso viaggiare fisicamente. Sono stato addestrato su grandi quantità di testo che parlano della Sicilia, ma non ho esperienze dirette.”
Saverio “Quale luogo ti piacerebbe visitare in Sicilia?
ChatGPT “Come modello di linguaggio artificiale, non ho preferenze personali, ma posso dire che molti luoghi della Sicilia sono considerati turisticamente interessanti e attraenti, tra cui:
· Palermo: la città più grande e importante dell’isola, con una ricca storia e cultura, architettura barocca e molte attrazioni turistiche.
· Taormina: una città costiera con viste panoramiche sul mare e sull’Etna, nonché antichi resti greci e romani.
· Agrigento: una città antica con un sito archeologico che ospita le rovine della Valle dei Templi, tra cui il Tempio di Giunone.
· Catania: una città costiera con una vivace vita notturna e una ricca storia.
Questi sono solo alcuni esempi. La Sicilia ha molte altre destinazioni turistiche da offrire, come le isole Eolie, Siracusa, Cefalù, e molte altre.”
Saverio “Cosa mi consiglieresti di visitare in provincia di Messina?”
ChatGPT “Se sei nella provincia di Messina, ti consiglio di visitare i seguenti luoghi:
· Parco Naturale dei Nebrodi: una riserva naturale che ospita una vasta gamma di fauna e flora, comprese le foreste di faggio e le montagne dei Nebrodi.
· Castello di Milazzo: una fortezza medievale che offre una vista panoramica sulla città e sul mare.
· Chiesa di Santa Maria di Portosalvo: una chiesa marinara situata sulla spiaggia di Milazzo, nota per la sua architettura barocca.
· Etna: il vulcano attivo più grande d’Europa, che si estende per oltre 3.329 metri di altezza.
· Catania: la seconda città più grande della Sicilia, con un ricco patrimonio storico e culturale, tra cui il Duomo di Sant’Agata e il Mercato di Fish.
· Isola Bella: un’isola privata situata vicino alla costa di Taormina, nota per le sue spiagge sabbiose e le acque cristalline.
Questi sono solo alcuni dei molti luoghi interessanti che puoi visitare nella provincia di Messina.
Spero che ti sia utile!”
Le imprecisioni
Dalle risposte ottenute emerge che sicuramente ChatGpt conosce un po’ della nostra terra sicula, tuttavia, aldilà di alcune imprecisioni, le incoerenze più grandi riguardano l’inserimento dell’Etna e della città di Catania all’interno delle cose da visitare in provincia di Messina, così come la chiesa di Santa Maria di Portosalvo impropriamente accostata al territorio di Milazzo, che mostrano alcune criticità di ChatGpt.
Supervisione umana
Saverio ha sottolineato, inoltre, che “I testi hanno superato il controllo antiplagio tramite tool di ricerca che ne garantiscono l’unicità, e con richieste effettuate al chatbot in momenti diversi si è ottenuto un risultato di somiglianza testuale medio di circa l’80%, che garantisce una differenziazione minima e non significativa dei testi generati. Uno strumento utile e affascinante con grandi potenzialità ma che va gestito opportunamente in modo consapevole tramite l’approccio Hitl (human in the loop/uomo nel circuito) che richiede una supervisione umana dei contenuti generati in automatico. Il rischio di una cattiva gestione di tali strumenti è quello di ritrovarsi pieni di disinformazione in articoli, didattica, testi o tesi di laurea generati da un automa e pieni di imprecisioni”. Strumenti interessanti per un miglioramento della quotidianità che devono tuttavia essere utilizzati con la giusta consapevolezza da parte dell’utente.