Il prezioso convento basiliano del 1090 è impignorabile, il tribunale di Patti dà ragione al Comune di Frazzanò
Patti – Il monastero di San Filippo di Fragalà è impignorabile. Lo stabilisce adesso anche il Tribunale di Patti (giudice monocratico Giovanni Genovesi) che chiude con una sentenza di I grado la querelle cominciata nel 2018 tra un avvocato creditore del Comune di Frazzanò e la stessa amministrazione comunale.
Tesoro basiliano e location di film
Il convento basiliano risale al 1090, rappresenta un autentico gioiello del patrimonio storico e artistico siciliano per la sua valenza e il suo buono stato di conservazione. Negli anni è stato location di eventi e film, tra i più recenti c’è “L’abbaglio” di Roberto Andò con Tony Servillo, Ficarra e Picone.
La sentenza

Il giudice in sostanza accoglie le ragioni dell’amministrazione comunale, allora rappresentata dal sindaco Gino Di Pane, che ha fatto valere l’assoluta impignorabilità ai sensi del Codice dei Beni Culturali (D. Lgs. n. 42/2004) del Convento di Fragalà. Tesi accolta dal Tribunale di Patti che ha rigettato la domanda del creditore. L’ente locale è stato assistito dallo studio legale Cinnera Martino, mentre il sindaco era rappresentato dall’avvocato Davide Monastra.
La causa
A fare causa era stato l’avvocato Eugenio Benvegna che aveva chiesto l’assegnazione del bene culturale a garanzia del credito vantato nei confronti del comune di Frazzanò per delle parcelle non liquidate. Dopo il pignoramento e una prima assegnazione, l’esecuzione era stata bloccata sulla scorta del decreto dei Beni Culturali e ora arriva anche la sentenza del Tribunale di Patti.
Come ti pignoro il convento
La sentenza n. 508/2025 definisce due giudizi di opposizione all’esecuzione, promossi dallo stesso Comune e riuniti in un’unica causa, sostanzialmente per lo stesso motivo. Tutto trae origine dal credito vantato dal legale che nel 2015 aveva chiesto, senza ottenerla, la liquidazione di 3 mila e novecento euro per spese legali da liquidare per una causa in cui il comune risultava parte soccombente. Il primo cittadino Gino Di Pane aveva proposto una transazione, mai raggiunta. La procedura di recupero andò, quindi, avanti e l’avvocato chiese ed ottenne il pignoramento immobiliare di un fabbricato rurale e due terreni che al catasto risultavano di proprietà del comune.
Gli immobili in questione costituivano, però, proprio il complesso del convento di Fragalà e il Comune, assistito dall’avvocato Salvatore Cinnera Martino, non solo si era opposto all’esecuzione forzata, adducendo che il convento era bene impignorabile, poiché ricompreso dalla stessa Regione Siciliana tra i beni di particolare interesse storico, ma aveva altresì promosso azione contro il legale perché secondo la tesi della difesa, il pignoramento sarebbe stato illegittimo, in quanto i beni pignorati erano inalienabili e il professionista non avrebbe avuto diritto ad agire con l’esecuzione forzata.
Il processo
Il giudice civile, riuniti i due fascicoli, ha stabilito che i beni individuati dal professionista per soddisfare il proprio credito sono impignorabili, dichiarando anche l’inammissibilità di tutte le altre richieste di risarcimento che il creditore aveva avanzato sia contro il comune che del un terzo chiamato in causa e cioè il sindaco Gino Di Pane, sostanzialmente citato per danni.
“E’ definitivamente accertato che l’esecuzione intrapresa dall’avvocato non potrà proseguire e nessuna vendita all’asta di quel bene sarà mai possibile.” commenta lo studio Cinnera Martino con una nota “Ciò, a conferma della correttezza dell’operato del Comune di Frazzanò, difeso dal sottoscritto e del suo sindaco, l’ingegnere Gino Di Pane.
Convento all’asta
“Come si ricorderà, la notizia della paventata vendita all’asta dell’antico Monastero di S. Filippo di Fragalà aveva destato particolare scalpore nell’opinione pubblica, allarmata dalla possibile cessione a privati di un bene di particolare importanza storico-artistica” continua il legale del comune di Frazzanò riferendosi ad una dichiarazione sulla vicenda rilasciata nel 2018 da un consigliere di minoranza e circolata su quotidiani locali e nazionali: “Con il provvedimento reso dal Tribunale di Patti, invece, si conferma l’insussistenza di un qualsiasi rischio di vendita all’asta del bene e, soprattutto, il buon operato dell’amministrazione comunale di Frazzanò.”

Un Ente locale e un professionista finiscono a giudizio per una parcella di 3.000€ non saldata?
Fatevi un po’ il conto di quanto è costato arrivare alla sentenza