Il Pd annuncia la sfiducia: "Trattative in corso con Udc, Dr e Ncd"

Il Pd annuncia la sfiducia: “Trattative in corso con Udc, Dr e Ncd”

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Il Pd annuncia la sfiducia: “Trattative in corso con Udc, Dr e Ncd”

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lunedì 29 Febbraio 2016 - 10:22

I consiglieri comunali Antonella Russo e Claudio Cardile, insieme all'ex candidato sindaco del centrosinistra, Felice Calabrò, fanno sapere che, nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro con i leader di Dr, Ncd e Udc per tracciare un percorso comune e mandare a casa Accorinti e la sua giunta. Insieme raggiungerebbero il numero necessario per presentare in aula la mozione di sfiducia

Le difficoltà economiche che stanno paralizzando la vita amministrativa dell'ente comunale sono state al centro della conferenza stampa che il gruppo consiliare del Pd ha tenuto stamattina nella saletta commissioni di palazzo Zanca. Insieme ai consiglieri comunali Antonella Russo e Claudio Cardile, anche l'ex candidato sindaco del centrosinistra, Felice Calabrò. Assente per motivi professionali Pietro Iannello.

Nel corso dell'incontro con i giornalisti, sono state messe in luce le tante criticità legate all'assenza del bilancio di previsione 2015. Secondo il Partito Democratico, palazzo Zanca vive una situazione di stallo da cui è necessario venire fuori il prima possibile. Russo, Cardile e Calabrò hanno fatto sapere che, per volontà dei vertici del partito, sono in corso trattative per sfiduciare l'Amministrazione Accorinti. Nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro con i leader di Dr, Ncd e Udc per tracciare un percorso comune e mandare a casa Accorinti e la sua giunta. Insieme raggiungerebbero il numero necessario per presentare in aula la mozione di sfiducia.

Di seguito il documento del Pd sulla situazione finanziaria:

Le vicende economico finanziarie della nostra città ormai sono arcinote, rappresentando, in realtà, un’eccellenza per l’intera nazione. Invero, allo scandaloso e disastroso ritardo accumulato – declamato in tutta la penisola, con conseguente record negativo ascrivibile alla sorprendente giunta municipale -, da ultimo si è aggiunta la deposizione delle armi – metaforicamente parlando – da parte del presidente del collegio dei revisori. Le dimissioni del detto professionista, infatti, rappresentano un vero e proprio vulnus per il regolare andamento del dipartimento in questione, atteso che il detto organo di controllo, sin dall’insediamento dell’attuale amministrazione, è stato il vero perfezionatore degli atti economici finanziari prodotti dall’Amministrazione comunale. È notorio, infatti, che tutti i documenti finanziari dell’ente sono stati modificati sostanzialmente a seguito dei rilievi – peraltro notevoli sotto diversi profili – mossi dal collegio; rilievi che hanno portato sistematicamente alla presentazione in aula, sempre al fotofinish, di maxiemendamenti che hanno, di fatto, rivoluzionato i citati atti, tali da farli divenire cosa diversa da quelli approvati in giunta. È, quindi, comprensibile la preoccupazione diffusa che si registra in ordine alla capacità del comune di affrontare tutte le complicate scadenze – ed esami – che si preannunciano: conto previsionale 2016 – per tacere sul previsionale 2015 -, consuntivo 2015, delibera di riaccertamento straordinario, e dulcis in fundo, rimodulazione del piano di riequilibrio, rispetto al quale dovremmo chiederci se è sempre il caso di perseverare sulla strada del salva comuni (rispetto ad un piano che fa acqua da tutte le parti), stante i rumors negativi trapelati da Roma. In tale contesto non può sottacersi l’attenzione che la situazione sopra declinata ha destato nelle Istituzioni terze, quali: Ministero dell’Interno, Ministero economia e Finanze, la Prefettura, l’Assessorato Regionale Enti Locali; Corte dei Conti Regionale, glissando su altre non certo amministrative; istituzioni dalle quali dobbiamo aspettarci qualsiasi iniziativa, anche eclatante, a meno che il civico consesso, riappropriandosi delle proprie prerogative, non assuma l’iniziativa che l’intera città agogna. Non sfuggirà ad alcuno, infatti, che l’interesse in gioco è altissimo: la sopravvivenza dell’ente, con annessa capacità dello stesso, se amministrato bene, con oculatezza – performance al momento non avente cittadinanza a Messina – di rilanciarsi, così d’acquisire (ovvero, riacquisire) in ambito e regionale e nazionale il ruolo che spetta alla nostra città.

Passando alle varie criticità emerse, è opportuno formulare alcune riflessioni.

Riaccertamento straordinario residui:

la giunta ha approvato lo schema di bilancio previsionale 2015 lo scorso 9 dicembre, sebbene in assenza di due atti propedeutici fondamentali quali: il consuntivo 2014 – esitato dal civico consesso il 29.12.2015 – e il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi. Inoltre, il 29 dicembre l’amministrazione attiva ha apportato delle variazioni al detto previsionale, per circa 2.500.000, e ciò sempre in assenza del detto riaccertamento, e in totale contrasto con la normativa vigente. Orbene, al fine di comprendere la reale ed effettiva gravità dell’operato dell’esecutivo cittadino, è necessario richiamare la legislazione in materia, nonché l’iter procedimentale in cui si struttura il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi prescritto dal D. Lgs. 118/2011 – riaccertamento sul quale negli ultimi giorni registriamo il botta e risposta (quest’ultima per nulla chiarificatrice) tra Presidente dei Revisori e Ragioniere Generale. Ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del citato decreto, infatti, le pubbliche amministrazioni con delibera di giunta, previo parere dell’organo di revisione, provvedono, contestualmente all’approvazione del rendiconto 2014, al riaccertamento straordinario dei residui. Invero, la detta norma nel nostro contesto è stata violata. Infatti, il riaccertamento dei residui di cui parliamo, fondamentale presupposto del previsionale, è stato effettuato con determina del ragioniere generale soltanto il 31.12.205, quindi due giorni dopo l’approvazione del rendiconto e, ben 21 giorni dopo l’approvazione da parte della giunta dello schema di bilancio previsionale. Ed ancora, il citato riaccertamento dovrebbe essere il risultato generale dei singoli riaccertamenti eseguiti con determina da ciascun dirigente per il rispettivo dipartimento, poi sintetizzati dal ragioniere generale. Allo stato, a quanto pare, non risultano – e ciò deve essere verificato con estrema urgenza e perizia-, esservi tutte le determine dirigenziali di riaccertamento, per cui occorre verificare l’attendibilità dei dati contenuti nella determina del Ragioniere Generale. Dobbiamo attenderci sorprese dalla successiva verifica dei numeri??? Come spiegare – a parte le chiacchiere degli ultimi giorni – la divergenza tra il dato dei residui al 31.12.2014 e quello riportato al 1.1.2015 (attenzione non un anno dopo, appena un giorno)? Sotto il profilo sostanziale, inoltre, tale modus agendi è ancor più grave, poiché impedendo, nei fatti, la costituzione del fondo pluriennale vincolato, non consente l’armonizzazione dei sistemi contabili. Il fondo citato, infatti, scaturisce direttamente dal risultato del riaccertamento straordinario de quo, ed è, o meglio dovrebbe essere, la prima voce del previsionale 2015.

Previsionale 2015:

sebbene approvato in giunta da diverso tempo, nulla è dato sapere. È sin troppo evidente che il documento esitato dall’amministrazione attiva lo scorso dicembre, e poi modificato, non corrisponderà al documento che prima o poi sarà sottoposto al vaglio del consiglio comunale. La qual cosa di per sé non è più una novità, però è certamente molto singolare la superficialità con la quale l’assessore preposto in queste settimane si approccia al tema de quo, formulando, in maniera eccessivamente disinvolta, teorie di tecnica contabile – finanziaria che nulla hanno a che vedere con la vigente legislazione in materia. Viene spontaneo chiedersi: il bravo amministratore da legislatore si è trasformato in interprete autentico e assoluto della norma? Se la realtà non fosse davvero così fosca, potremmo concederci qualche ilarità. Ebbene, la mancata adozione del previsionale – da fatto di una gravità eccezionale, sembra essere divenuta una normalità – potenzialmente, costituisce una costante e reiterata occasione di violazione di legge. Ovvero, tutti i pagamenti eseguiti dal 1 ottobre 2015 sino ad oggi, quindi nell’ambito della gestione provvisoria, possono considerarsi eseguiti per soddisfare spese indifferibili? La domanda è d’obbligo, stante l’ultima uscita sul tema del super-esperto – badante – venuto dal continente, secondo il quale la spesa per la mensa scolastica rientra tra le dette spese, e non, come è sempre stato, tra i servizi a domanda individuale.

Debiti fuori bilancio:

che fine hanno fatto le relative delibere di accertamento? Sono stati tutti censiti? Ammontano realmente a quanto? Per quale motivo, in violazione della relativa norma, nel corso degli ultimi anni non si è provveduto al censimento annuale, prescritto entro il 31 luglio di ogni esercizio? Questo sono soltanto alcune delle perplessità che mettono in serio rischio la tenuta dell’intero sistema ente locale. Il fallimento dell’amministrazione, a tutti i livelli intesa, è palese a tutti, ed impone serie e drastiche assunzioni di responsabilità.

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