Una lettrice ci scrive per denunciare una situazione che si protrae ormai da 20 giorni. Il suo appartamento, presso la frazione di Scala, risulta sprovvisto di fornitura idrica. "Io e mia sorella costrette a utilizzare le docce della spiaggia".
Torna ancora, prepotentemente, al centro del dibattito la questione idrica torrese. Mentre da un lato si percorre ancora una via risolutiva in collaborazione con gli operai del consorzio Acavn, una lettrice denuncia diverse criticità che si protraggono ormai da 20 giorni. Già qualche tempo addietro un'altro cittadino aveva segnalato un problema analogo, presso il complesso residenziale Bucceri.
"Scrivo nella speranza di smuovere un po' le acque e velocizzare i tempi di risoluzione di questo problema -ci racconta- Smuovere le acque fa un po' ridere, perché è proprio di questo che voglio parlare, di acqua. Sono una cittadina di Torregrotta dal 2008, esasperata dal caos cittadino ho deciso insieme a mia sorella di trasferirmi in un piccolo appartamento nella frazione di scala Torregrotta. Ogni estate questa allegra cittadina si trova, in brevissimo tempo, completamente a secco. Da ormai 20 giorni nella mia abitazione non viene fornito un goccio di acqua, né di giorno né di notte, rendendo impossibile riempire il di 1000 litri di cui sono munita".
Secondo quanto spiegato dalla lettrice, le numerose segnalazioni presso gli uffici comunali non avrebbero portato ad alcuna soluzione. "Ormai esasperati -ha aggiunto la nostra lettrice- io e la mia famiglia ogni giorno ci rechiamo presso le docce pubbliche, forniti di ogni elemento chimico inquinante che usiamo per lavarci e che si riversa direttamente in mare, abbiamo chiesto una soluzione al riguardo e ci è stato risposto di continuare a lavarci presso la spiaggia".
Un situazione particolarmente difficile, che oltre a generare disagi ai cittadini contribuisce ad inquinare le acque del mare torrese.
"Abbiamo anche chiesto l'intervento dell'idraulico -ci racconta ancora la nostra lettrice- ci è stato risposto che l'acqua gocciola per cui la fornitura da parte dell'acquedotto c'è, che poi non sia sufficiente per rifornire le abitazioni non è un problema attribuibile all'amministrazione comunale. Ci è stato oltretutto suggerito di istallare una pompa di tiraggio, tra l'altro vietata, a spese nostre. Abbiamo chiesto quantomeno di poter avere una autobotte che potesse riempire il serbatoio, ma ci è stato risposto che non possono portare l'acqua al quarto piano e che non hanno operai che possono aiutarci nel faticoso compito che al momento spetta a me e mia sorella, due ragazze di 28 e 31 anni per 50 kg a testa".
Dall'amministrazione la soluzione al problema, presentata qualche mese fa, era stata individuata nell'attivazione del pozzo di contrada Benefizio. Il pozzo, al momento, risulta in attesa di un allaccio con la rete idrica Acavn.