La magistratura vuol far luce su decine di appalti banditi negli ultimi anni dal CAS
Una nuova inchiesta sul Consorzio Autostrade Siciliane è stata avviata dalla Procura di Messina. Questa volta l’indagine riguarda una serie di appalti banditi dal CAS negli ultimi anni.
Nel mirino del sostituto procuratore Vincenzo Cefalo gli appalti indetti a partire dalla gestione commissariale dell’ing. Benedetto Dragotta fino alla penultima gestione, che ha preceduto quella del presidente Patriza Valenti.
Al momento si tratta di un cosiddetto fascicolo articolo 45, quindi senza ipotesi di reato e ovviamente senza alcun indagato.
Ma la Procura vuol vederci chiaro e le prime indagini avrebbero già evidenziato alcune anomalie. Ad esempio molto appalti di manutenzione sarebbero stati assegnati come lavori di somma urgenza. I Carabinieri della sezione di PG, su incarico del sostituto Cefalo, stanno acquisendo tutti questi atti che dovranno vagliare uno per uno.
Nei mesi scorsi il presidente del Consorzio, Patrizia Valenti ed il direttore generale, Olivia Pintabona avevano chiesto alla Regione un’ispezione nella sede del Cas per valutare la regolarità delle precedenti gestioni amministrative.
Valenti e la Pintabona inviarono una memoria al sostituto procuratore Vincenzo Cefalo che le ha poi acquisite insieme con la relazione degli ispettori. Il nuovo fascicolo va ad affiancare quelli più recenti riguardanti
un ammanco di 12 milioni di euro dalle casse del Consorzio Autostrade Siciliane (inchiesta avviata dall’ex procuratore aggiunto Pino Siciliano, e la gestione amministrativa delle ultime due gestioni. Per quest’ultima il sostituto procuratore Cefalo ha già chiuso le indagini inviato l’avviso a sei indagati.
