Giorno 30 luglio 2009 si è svolta l’assemblea dei lavoratori del 1254 di
Messina, con OdG: “Accordo sui contratti di solidarietà ricadute e
prospettive”.
Dal dibattito assembleare è emerso un chiaro clima di tensione, di
preoccupazione e di disappunto per la scelta aziendale di ricorrere allo
strumento dei “Contratti di solidarietà” senza aver previsto o avere
intenzione di prevedere un percorso contestuale di riallocazione dei
lavoratori in altri settori. Condizione ulteriormente confermata dalle
successive infelici ed irrispettose dichiarazioni del Dott. Migliardi sul
“Sole 24 ore”, percepite dai lavoratori come offensive ed oltraggianti.
I lavoratori di Messina contestano che nell’accordo non sia stato previsto
un parallelo percorso di conversione professionale, contestano le,
immediatamente successive, inopportune ed improvvide dichiarazioni del
Dott. Migliardi, affermando con determinazione, che il tasso di scolarità è
uguale a quello dei lavoratori degli altri settori della Telecom Italia, che
con scelte operative congrue e concrete si possono riconvertire tutte le
professionalità presenti, che le dichiarazioni del management dell’azienda
non possono assumere connotati generici e demagogici, che i numeri forniti
alla pubblica opinione non sono coerenti con la realtà.
Per questo motivo i lavoratori di Messina in uno con le OO.SS.
statisticheranno a breve la realtà lavorativa del 1254 di Messina,
evidenziando l’ incongruenza delle valutazioni aziendali e chiederanno
tutti di essere riallocati in altri ambiti professionali. Rilevano che già
da tempo, e prima della odierna vicenda, sono state presentate da lavoratori
domande di riconversione professionale che ad oggi non sono state prese in
considerazione, con la chiara volontà di giungere alla situazione attuale.
Rilevano che le presenze all’interno del 1254, come anche del 187, sono
frutto di un lungo ed estenuante processo aziendale di riorganizzazione, con
il sistematico smantellamento di strutture organizzative, e che questo
processo è stato ampiamente pagato dai lavoratori in termini di disagi di
ogni tipo e dal sistema di welfare, che ha sovvenzionato tutte le
riorganizzazioni dell’ultimo decennio, mentre i profitti, le speculazioni
finanziarie, immobiliari, sono state ampiamente remunerative per ogni
Proprietà. E purtroppo si continua su questa strada ! Infatti sia il 1254
come il 187 sono i settori in cui sono confluite professionalità
provenienti da altre aziende e da altri settori, sia tecnici che
impiegatizi, man mano che la l’azienda ha attuato i processi di
riorganizzazione e smaltimento. Sono quindi presenti professionalità
flessibili e con ampia e diversificata esperienza e scolarizzazione, sia di
ambito tecnico che commerciale, contrariamente a quanto affermato dal Dott.
Migliardi.
Rilevano che, a fronte dei sacrifici richiesti ai lavoratori in nome di un
recupero economico, contestualmente lo stesso principio non è applicato a
dirigenti che nella nostra azienda prolificano con abbondanza, e solo
occasionalmente hanno un profilo professionale che giustifichi le altissime
retribuzioni, con l’effetto di generare costi impropri e clima aziendale
pessimo, costi che poi gli stessi dirigenti, in modo diretto o indiretto,
fanno ricadere sui lavoratori. Chiedono che si imposti subito un percorso
formativo atto a ricollocare all’ interno dell’Azienda ogni eventuale
esubero.
