Atm. «Quello della Regione un errore deprecabile». La posizione di Conte sull' errore nel pagamento degli arretrati

Atm. «Quello della Regione un errore deprecabile». La posizione di Conte sull’ errore nel pagamento degli arretrati

Redazione

Atm. «Quello della Regione un errore deprecabile». La posizione di Conte sull’ errore nel pagamento degli arretrati

venerdì 14 Novembre 2008 - 10:04

Dal fronte sindacale parte invece unanime la condanna sulla gestione della vicenda da parte del Comune e la richiesta di risposte da Palermo

«Un errore deprecabile da parte della Regione che andava assolutamente evitato. Verrebbe proprio da dire che piove sul bagnato». Sono queste alcune delle dichiarazioni rilasciateci dal direttore generale dell’Atm Claudio Conte, a proposito di quell’ “errore di trascrizione- sulla cifra da corrispondere all’azienda trasporti per il pagamento delle due mensilità arretrate, settembre e ottobre. Una “svista- che ha fatto erroneamente lievitare la somma da 2,5 milioni di euro a 2,8 milioni, con un “surplus- di circa 300mila euro.

«È un errore che non ha fatto altro che aumentare la tensione. Sebbene i soldi che sarebbero dovuti arrivare con il mandato del 6 novembre non sarebbero stati sufficiente a coprire la somma necessaria, grazie ad un extra-fido che ci è stato concesso dalla Bnl saremmo arrivati a corrispondere gli arretrati dovuti. Ho parlato direttamente con il sindaco – aggiunge Conte – il quale mi ha riferito che la situazione è stata del tutto risolta, ora però si tratta di aspettare a causa dei soliti tempi burocratici. L’amministrazione sta facendo però il possibile affinché vengano ridotti al minimo». L’assessore regionale Bufardeci, ha infatti riferito che i soldi sarebbero in arrivo.

E intanto si avvicina, inesorabilmente, quel 18 novembre che, come questa mattina i sindacati autonomi hanno tenuto a ricordare, nel corso dell’ultimo incontro con l’assessore Capone e il direttore Conte, era stato individuato come termine entro e non oltre il quale sulla vertenza Atm vengano date delle risposte. Un “caso- che da più parti, sia politiche che sindacali, è stata manifestata la necessità di “trasferire- a Palermo, da dove, nelle scorse settimane, è stata anche paventata la possibilità dell’arrivo di un commissario ad acta per “liquidare- la pratica.

A farsi sentire anche Costantino Amato, segretario generale della Uil, Giuseppe Lotronto e Silvio Lasagni segretario provinciale e segretario aggiunto della Uil Trasporti, e Rocco Nostro, segretario territoriale degli autoferrotranvieri, che fanno sapere come il livello di esasperazione raggiunto dai lavoratori sia ormai al limite e “accusano- l’amministrazione di non stare impegnandosi quanto necessario per favorire una soluzione in tempi “rapidi-, «lo dimostra il fatto – affermano i rappresentanti dei lavoratori – che ancora oggi, sull’orlo del baratro, se ne lava le mani e resta a guardare l’operato di un commissario “fantasma- e di un direttore generale che per confusione di competenze stanno sempre più affossando l’Atm».

Una posizione condivisa anche dagli autonomi che affermano: «È arrivato il momento che il Sindaco esca allo scoperto e racconti tutta la verità ai lavoratori ed alla cittadinanza che paga le tasse per non ricevere alcun ritorno sotto forma di servizi. Buzzanca svesta una volta per tutte i panni della coalizione politica e indossi orgogliosamente le vesti di Primo Cittadino messinese denunciando la chiara ostilità del Presidente della Regione verso Messina».

Si proprio la regione: anche secondo gli esponenti della Uil, infatti, la situazione sarebbe “facilmente- risolvibile se la Regione, più volte “attaccata- di non aver tenuto nella giusta considerazione la vertenza dell’azienda trasporti della città, è necessario risalire alla fonte del problema, cioè Palermo: «È necessario promuovere una grande manifestazione che coinvolga i lavoratori, i cittadini, l’amministrazione comunale e tutto il fronte sindacale perché a Palazzo d’Orleans, compatti chiedano per l’azienda ciò che è suo di diritto. 3 milioni di euro circa di contributi più oltre tre milioni di finanziamenti a copertura dei costi di incidenza dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali».

Si aggiungono anche le dichiarazioni di Enzo Testa, della Fit Cisl che sottolinea la necessità di un incremento del piano delle attività che, così come attualmente concepito non garantisce a pieno i livelli occupaizonali.Il sindcato si dice poi d’accordo ad un’envntuale trasfromazione dell’azienda in Spa, «purchè – afferma – sia una Spa pubblica il cui bilancio venga pianato dalla Regione siciliana così come avvenuto a Catania con la Amt».

Palermo sembra quindi essere il massimo comune divisore di una complicatissima situazione che tutti sembrano concordi affermare possa essere risolto bussando alla porta di “casa Lombardo-.

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