Il deficit della municipalizzata ammonta a 20 milioni di euro e se il sindaco non convocherà una riunione urgente, scatterà la mobilitazione generale.
L’unione fa la forza e le sigle sindacali Fit-Cisl, Uilt, Orsa Trasporti, Ugl, Cub Trasporti, Cildi, Cisal e Rsu/Rsl Atm hanno decisiso di affrontare insieme la battaglia a tutela dei diritti dei 650 dipendenti della Municipalizzata.
Come annunciato ieri, al termine dell’Assemblea dei lavoratori, tutte le organizzazioni sindacali, con la sola eccezione della Filt Cgil, hanno stilato un documento unitario, sollecitando il sindaco, Giuseppe Buzzanca a convocare al più presto una riunione per fare il punto della situazione.
I lavoratori dell’Azienda Trasporti Municipalizzata, che non percepiscono lo stipendio da due mesi, vogliono avere certezze sul loro futuro e capire se l’ammnistrazione comunale intende avviare quel processo di risamento più volte promesso.
“L ’accordo sottoscritto nel novembre 2008 dalle scriventi con il Sindaco di Messina – scrivono i rappresentanti sindacali- non ha trovato riscontro in nessuno dei punti concordati, la gestione commissariale individuata dal Comune di Messina per guidare il processo di risanamento dell’ATM, ha prodotto risultati “assai deludenti trascurabili” se paragonati alla condizione debitoria dell’azienda ed allo stato di inefficienza cronica in cui versa ormai da anni.
Nonostante gli sforzi profusi dal Commissario Cristofaro La Corte, a distanza di oltre un anno -si legge ancora – non si registrano trasformazioni tali far registrare l’inversione di rotta con le dinamiche del passato che hanno trainato il trasporto pubblico locale sull’orlo della bancarotta; restano insolute questioni fondamentali da ricercare oltre il mancato riconoscimento dei salari che puntualmente mette in crisi il bilancio economico familiare dei lavoratori.
Nonostante il congelamento del conflitto sindacale, richiesto ed ottenuto dal Commissario La Corte, allo stato dell’arte resta confermata la già contestata gestione del personale affidata alla solita dirigenza, mai sostituita, che agisce con dinamiche volte al nepotismo piuttosto che all’invocata meritocrazia” .
Secondo i sindacati, i pochi mezzi riparati e messi in servizio non possono garantire un incremento di produzione tale da azzerare “l’annoso debito che soffoca l’azienda”. Alquanto inopportuna sarebbe , poi, “l’ulteriore richiesta di prestiti, recentemente accennata dal Commissario al tavolo sindacale, che produrrebbe ulteriori interessi passivi insostenibili nell’attuale condizione”.
I venti milioni di euro di deficit dell’Atm – si legge nel documento – sono imputabili “solo dalla scellerata gestione dei vari Consigli di Amministrazione e dalla dirigenza incaricata dalla politica”, quella politica che secondo i rappresentanti delle otto sigle sindacali firmatari del documento “si è servita del “bacino Atm” per garantire privilegi a discapito dei diritti, divenendo anch’essa la principale concausa dello sfascio”
I sindacati chiedono, pertanto, al Comune, in quanto proprietario unico, di intrevenire ed organizzare “ un risanamento credibile in tempi rapidi, evitando di scaricarne i costi sempre e solo sui livelli occupazionali e sulla qualità del servizio”.
“Fra non molto – viene sottolineato nel documento- sarà obbligatoria la gara d’appalto per l’assegnazione del trasporto pubblico locale, l’ATM deve trasformarsi in S.p.A. e l’attuale situazione economica non lo permette”
I sindacati chiedono, quindi, al primo cittadino una convocazione urgente “ per i definitivi chiarimenti su eventuali progetti per il futuro dell’azienda. In caso di mancato riscontro, sarà posta in essere ogni azione non escludendo un conflitto consono e dimensionato all’impedimento posto in essere”.
