Il caso va rivalutato, o si rischia lo scontro con i sindacati
Finalmente qualche testa cade. L’indignazione popolare per lo stato di degrado dell’Atm ha sortito almeno l’effetto di provocare un licenziamento. C’è qualcosa di molto strano però: ad essere licenziato è stato un ausiliario del traffico, l’ultima ruota del carro.
Oggi la voce del segretario regionale dell’OrSA Trasporti, Mariano Massaro (nella foto), si leva a difesa di quella che sembra la vittima di un rigore amministrativo -di facciata-, attuato in risposta all’accanimento contro l’Azienda Trasporti cittadina dell’opinione pubblica, dei sindacati e dei dipendenti.
«In attesa di attingere i dettagli della vicenda che ha causato il licenziamento del giovane ausiliario del traffico dell’Atm – accusa Massaro – non possiamo non rilevare l’atteggiamento della dirigenza ancora una volta superficiale e oltraggiosa delle Relazioni sindacali. Risulta quanto meno inusuale che le Organizzazioni sindacali abbiano dovuto apprendere il grave episodio dalla stampa, alla luce dei fatti sorge il fondato sospetto che parte della direzione Atm sia impegnata da tempo nella spasmodica ricerca di uno scontro sociale utile a distogliere l’attenzione dalle gravi responsabilità che hanno creato un buco economico di 30 milioni di euro trascinando l’Atm in un vortice di debiti che impedisce persino il riconoscimento del salario ai dipendenti».
Inoltre, pare che il licenziamento non abbia seguito le normali procedure, come rilevato anche dal segretario provinciale Fit Cisl Enzo Testa (vedi articolo in home page): «Da quanto ci è dato sapere dalla stampa, il lavoratore sarebbe stato -esonerato- direttamente, senza porre in essere la scaletta dei provvedimenti disciplinari previsti nella Legge 300/70, solitamente applicati in caso di assenza recidiva. Esistono provvedimenti intermedi utili ad ammonire chi si macchia di colpe durante l’espletamento del servizio, si parte dal rimprovero verbale fino alla sospensione massima di 10 giorni. Il licenziamento in tronco fino a ieri rappresentava la soluzione estrema in presenza di recidività nella stessa colpa entro due anni».
Ad aggravare la situazione, continua Massaro, c’è la situazione del tutto particolare che gli ausiliari del traffico vivono sul posto di lavoro: «Gli ex L.S.U. sono etichettati come causa di tutti mali, -usurpatori- del posto di lavoro, fannulloni e incapaci. Dopo qualche ora d’istruzione sommaria sono stati letteralmente scaraventati in strada ad assolvere compiti gravosi per cui i vigili urbani affrontano anni di formazione, sono costretti a sanzionare gli automobilisti indisciplinati che non gli riconoscono l’autorevolezza della divisa e spesso reagiscono aggredendo i lavoratori sprovvisti di ogni tutela».
«L’OrSA – conclude il segretario – attiverà ogni strumento sindacale fino a giungere ai livelli nazionali e si rende disponibile fin da subito a farsi carico della tutela legale del lavoratore licenziato. Si rivolge, inoltre, al sindaco Buzzanca, alla Giunta comunale, al commissario Manna ed a tutto il Consiglio comunale, che si è responsabilmente fatto carico, a scatola chiusa, dei debiti dell’Atm, per una serena rivalutazione del caso che rischia d’innescare uno scontro frontale che le parti hanno saputo responsabilmente evitare anche in seno alla ben più seria vertenza relativa ai salari ed al procurato crac dell’Atm.»
