Cantieri Palumbo. Vertenza lavorativa o vertenza sindacale?

Cantieri Palumbo. Vertenza lavorativa o vertenza sindacale?

Cantieri Palumbo. Vertenza lavorativa o vertenza sindacale?

mercoledì 30 Marzo 2011 - 08:37

I segretari provinciali di Fiom Cgil e Uilm Uil, rispondono punto per punto alle accuse lanciate nei giorni scorsi da un gruppo di lavoratori e dalle sigle autonome che contestano ai confederali l’incapacità a rappresentare le istanze dei dipendenti

Spiace dover fare questa constatazione, ma continuando di questo passo il rischio è che la vertenza Palumbo, diventi più una vertenza sindacale che non occupazionale. Il documento sottoscritto nei giorni scorsi (vedi correlato) da 34 lavoratori su 40 dell’ex-Smeb, i quali affermavano di disconoscere la “paternità” delle sigle confederali nella gestione della vicenda della cassa integrazione di 20 dipendenti, ha generato prevedibili reazioni. Quelle dei segretari sindacali di Fiom Cgil e Uilm Uil, rispettivamente, Enzo Sgrò e Pasqualino Rizzo, che proprio non ci stanno a subire passivamente le accuse lanciate da coloro che definiscono «i paladini dell’ultima ora che sembrano mossi da interessi poco limpidi».

I sindacalisti elencano in 3 punti gli aspetti che a loro dire “smentiscono” le accuse mosse dai lavoratori e dalle sigle autonome: l’impegno profuso per garantire la riapertura dei cantieri ex-Smeb tramita affidamento e bando pubblico; le critiche mossa all’azienda per il mancato rispetto degli impegni presi in merito alla consistenza dell’occupazione; la voglia di individuare una soluione che, nonostante l’incontestabile crisi del settore, possa dare garanzie ai lavoratori grazie all’impiego degli ammortizzatori sociali: «Atto quest’ultimo – scrivono i sindacalisti – di responsabilità sia pure con le dovute garanzie in merito alla rotazione del personale, come prevede l’accordo recentemente sottoscritto da noi e dalla RSU nella piena legittimità. Peraltro – concludono Sgrò e Rizzo – le stesse organizzazioni che contestano il verbale di CIG, arrivano a prevedere la stessa soluzione e pertanto non si capisce in che cosa consisterebbe la contestazione stessa».

Motivazioni che spingono dunque Cgil e Uil a definire sommarie ed ingiuste le affermazione fatte di recente in merito allo svolgimento del proprio operato, finalizzate solo a fomentare inutili spaccature e tensioni tra i lavoratori, quando invece l’unico obiettivo deve essere la ripresa dell’attività. Un punto che mette d’accordo ma che al tempo divide tutti, tanto tra i dipendenti quanto i sindacati, legittimamente interessati a tutelare, difendere e portare avanti il proprio operato, con polemiche che purtroppo però finiscono prima di tutto con il danneggiare quei lavoratori che veramente hanno a cuore solo il proprio futuro occupazionale. (E.De Pasquale)

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