Carmelo De Pasquale, ritenuto inaffidabile dai clan. Ucciso per vendetta

Carmelo De Pasquale, ritenuto inaffidabile dai clan. Ucciso per vendetta

Redazione

Carmelo De Pasquale, ritenuto inaffidabile dai clan. Ucciso per vendetta

venerdì 16 Gennaio 2009 - 13:01

L'uomo aveva tentato di mettersi in proprio nel territorio controllato da Cosa Nostra. In casa di De Pasquale sequestrata una pistola clandestina

Una vendetta spietata ma puntuale, nel perfetto stile mafioso. Un agguato che non lascia spazi a molte interpretazioni. Nel codice di Cosa Nostra Carmelo De Pasquale, 41enne ex esponente della criminalità organizzata barcellonese, doveva pagare con la vita alcuni “gravi- errori. Quello fatale è stato aver cercato di mettersi in proprio, aver invaso il territorio sacro di Costa Nostra senza alcun rispetto per le regole.

Da tempo De Pasquale era estraneo ai clan locali anche a quello del cognato Vito Carmelo Foti, boss di Terme Vigliatore. Per questo agiva da solo. Negli ultimi tempi, con un drappello di giovani fedelissimi, si era dedicato a rapine ed estorsione colpendo anche commercianti ed imprenditori protetti da Cosa Nostra. Uno sgarro che i boss non possono tollerare e che, ne sono convinti gli inquirenti, è risultato decisivo nella scelta di far fuori il 41enne.

La dinamica dell’agguato mortale ormai sembra certa.

De Pasquale ieri sera stava tornando nella sua casa di contrada Nasari dove viveva con una vecchia zia. Giunto sotto casa, erano quasi le 21, è stato chiamato da qualcuno che conosceva bene. De Pasquale ha bloccato la sua Fiat Punto, ha abbassato il finestrino lato guida ed ha scambiato qualche parola. Ma era solo uno stratagemma. Qualcuno alle spalle dell’interlocutore di De Pasquale ha estratto un fucile calibro 12 ed ha sparato una sola volta. Il proiettile ha centrato al volto il 41enne ed ha mandato in frantumi il parabrezza ed il silenzio della sera. Quindi i killer sono fuggiti, protetti dall’oscurità. Nessuno li ha visti, nessuno ha sentito niente.

Solo qualche minuto dopo una telefonata anonima ha avvertito le forze dell’ordine che sull’auto c’era un cadavere.

Subito è scattata la perquisizione in casa di De Pasquale. I Carabinieri hanno trovato una pistola calibro 9 per 21 con matricola abrasa. L’arma sarà ora sottoposta a perizia balistica da parte dei Ris per stabilire se ultimamente sia stata adoperata.

Per tutta la notte i Militari dell’Arma hanno effettuato interrogatori di pregiudicati e perquisizioni domiciliari. A coordinare le indagini il sostituto della DDA Giuseppe Verzera e della procura di Barcellona Michele Martorelli. Al momento gli inquirenti seguono senza indugio la pista della vendetta. De Pasquale era ritenuto dai boss pericoloso per gli equilibri interni alla criminalità organizzata dalla quale era stato allontanato. Nell’ultima operazione antimafia dei Carabinieri, la Vivaio, che ha smantellato i gruppi affiliati a Cosa Nostra barcellonese il nome di De Pasquale non compariva. I clan Foti, Bisognano, Calabrese avevano deciso di fare a meno di lui. Troppo pericoloso anche perché negli ultimi tempi parlava a ruota libera e questo nel codice mafioso è un altro peccato mortale.

(L’uomo che uccise per errore il tredicenne Giuseppe Sottile. Vedi articolo correlato in basso)

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