Continua il monitoraggio dei comuni della zona Ionica colpiti dal maltempo. Sturniolo(Rete NoPonte): «Tutta colpa della cementificazione selvaggia»

Continua il monitoraggio dei comuni della zona Ionica colpiti dal maltempo. Sturniolo(Rete NoPonte): «Tutta colpa della cementificazione selvaggia»

Continua il monitoraggio dei comuni della zona Ionica colpiti dal maltempo. Sturniolo(Rete NoPonte): «Tutta colpa della cementificazione selvaggia»

domenica 27 Settembre 2009 - 11:44

Il rappresentante dell’associazione invita l’amministrazione a bloccare e rivedere la variante del Prg: «A lanciare l’allarme anche il capo del Genio Civile, l’ing. Sciacca» afferma Sturniolo

Nei comuni ionici della provincia flagellati dal violento maltempo della settimana appena conclusa, si cerca a fatica di tornare alla normalità, o se non altro si tenta di intervenire nel migliore modi per cercare di ripristinare un po’ d’ordine dopo il caos alimentato da pioggia, acqua e fango.

Dopo la fase dei “primi soccorsi” arriva però il momento degli interventi seri, quelli che permettano di scongiurare il peggio quando, all’arrivo dei prossimi temporali invernali, tra gli abitanti della zona ripiombi la paura. Un risultato che non può purtroppo essere raggiunto in tempi brevi ma per il quale Palazzo dei Leoni sta lavorando già all’indomani del nubifragio che ha interrotto l’A/18, la SS114 Orientale Sicula, parte della ferrovia e che per diverse ore ha causato l’isolamento delle zone circostanti.

Forme di protesta estreme quella a cui si dicono pronti i consiglieri provinciali per cercare di ottenere da Palazzo dei Normanni quelli aiuti finanziari che ancora non sono arrivati e che si attendono sin dallo scorso anno, da quando cioè terra e fango invasero letteralmente il comune di Falcone.

A qualche giorno di distanza dall’evento temporalesco e dalla definitiva riapertura della A/18, nei comuni ionici rimane ancora alto il livello di allerta anche in considerazione delle di quelle nubi che ancora offuscano il cielo e che non fanno certo sperare per il meglio. Su richiesta della Protezione Civile della Provincia Regionale di Messina, ad esempio, la Polizia Provinciale presidia dalle ore 15.00 di ieri il ponte sulla S.P.c13 di Gallodoro ritenuto, dai tecnici intervenuti, pericolante a causa delle forti piogge dei giorni scorsi. Presidio continuato anche durante la nottata e per tutta la giornata di oggi fino alle 8.00 di domani mattina. E ciò per monitorare in tempo reale le condizioni del viadotto e per il controllo della viabilità.

E sulla frana verificatesi nella fascia ionica della provincia interviene oggi anche il coordinatore dell’associazione “Rete No Ponte” Luigi Sturniolo che, così come sostenuto da più parti, punta l’attenzione “sull’edificazione selvaggia del territorio che ha come inevitabile conseguenze un appesantimento del terreno tale da favorire il verificarsi di frane smottamenti, allagamenti e disagi che sono sotto gli occhi di tutti”.

Sturniolo sottolinea infatti come a Messina, ogni volta si verifichi un nubifragio più violento del previsto, si registrino danni spesso incalcolabili: “Il WWF da oltre tre anni – afferma – chiede al Comune la sospensione della variante al PRG alla luce delle nuove norme di tutela ambientale che vigono sul territorio. L’amministrazione – continua Sturniolo – anziché rispettare norme nazionali e comunitarie e cogliere con intelligenza l’opportunità data dalla Zona a Protezione Speciale si è accanita contro di essa, perdendo ad oggi tempo prezioso e tutti i ricorsi avviati contro di essa. Ruspe, lottizzazioni impressionanti su pendii fragili, copertura di impluvi naturali, sbancamenti enormi, sono continuati imperterriti, accelerando la fragilità intrinseca dei Peloritani, monti geologicamente giovani e pertanto soggetti più di altri a fenomeni franosi che la mano dell’uomo ha aggravato e reso pressocchè costanti”. A lanciare l’allarme anche il Capo del Genio Civile l’ing. Sciacca che in più occasioni, ricorda il rappresentante di Rete No Ponte, ha chiesto una sospensione della Variante del Prg ed una sua rielaborazione.

“Alla luce della gravissima situazione esistente – evidenzia ancora Sturniolo -si procede con nuove e scellerate edificazioni, si pensi alla cementificazione delle colline, del mare e della costa a Grotte, al Piano particolareggiato di Faro Superiore, villaggio già fortissimamente congestionato e impraticabile, dove si vorrebbero realizzare centinaia di nuovi insediamenti con un aumento della popolazione di circa 3000 abitanti ma l’elenco è infinito, facendo finta che il rischio sismico non esista e che quello idrogeologico sia solo un ricordo del passato. Messina ha scelto, come economia unica e sola, quella del cemento e delle opere faraoniche, inutili e antieconomiche”.

Sturniolo invita dunque ancora una volta l’amministrazione locale a valutare attentamente la situazione ascoltando gli “Sos” che giungono non solo da parte degli addetti ai lavori, ma da parte della stesso territorio che, temporale dopo temporale, continua la sua inesorabile discesa a valle, una situazione che per il rappresentante di No Ponte potrebbe avere il colpo finale con al realizzazione del Ponte sullo Stretto.

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