Doppia protesta del settore penitenziario: a Gazzi conferenza dell’Osapp, a Palermo corteo di Sappe, Cgil, Cisl, Uil e Ugl

Doppia protesta del settore penitenziario: a Gazzi conferenza dell’Osapp, a Palermo corteo di Sappe, Cgil, Cisl, Uil e Ugl

Doppia protesta del settore penitenziario: a Gazzi conferenza dell’Osapp, a Palermo corteo di Sappe, Cgil, Cisl, Uil e Ugl

venerdì 18 Marzo 2011 - 14:24

Stessi problemi, diverse modalità di dissenso: il segretario nazionale dell’Osapp Nicotra spiega le ragioni che hanno spinto la “sua” sigla a non partecipare alla manifestazione regionale. Da Palermo parla invece il delegato provinciale del Sappe, Conte: «ll corteo era già stato programmato per il 18 febbraio e poi sospesa in attesa del confronto con Ionta, che però non dato l’esito sperato» . Le carenze di organico rimangono la priorità

Da Messina a Palermo, il settore penitenziario siciliano è in subbuglio: diverse però le modalità di protesta. Nel capoluogo siciliano infatti, questa mattina le sigle sindacali Sappe, Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno dato vita ad un corteo che dal carcere Ucciardone si è snodato fino alla Prefettura, mentre nella città dello Stretto i rappresentanti dell’Osapp hanno tenuto una conferenza stampa all’interno del carcere di Gazzi, alla presenza del segretario nazionale Domenico Nicotra, spiegando le ragioni della protesta ed illustrano le motivazioni che hanno determinato lo “strappo” con gli altri sindacati.

«Abbiamo ritenuto inutile partecipare all’appuntamento di Palermo perché non è lì che bisogna far sentire la propria presenza, bensì all’interno di quegli istituti dove ci sono fortissime carenze di organico: nei giorni scorsi siamo stati ad Augusta, oggi è il turno di Messina. Terremo conferenze stampa in tutta la Sicilia – aggiunge il sindacalista dell’Osapp – con i sindaci e i prefetti, per spiegare le ragioni del dissenso, affinché tutti si rendano conto che oltre alla carenza di personale determinata dai provvedimenti nazionali, esiste in Sicilia una carenza regionale determinata dal fatto che dei 518 agenti in meno circa 400 mancano in Sicilia orientale. Il provveditore Orazio Faramo deve intervenire il prima possibile». E sulla manifestazione palermitana Nicotra aggiunge: «Non avremmo avuto interesse a prendere parte ad una protesta più politica che sindacale, il nostro obiettivo rimane quello della salvaguardia dei diritti dei lavoratori nelle carceri».

Dal capoluogo fanno invece eco le dichiarazioni di Giuseppe Conte, delegato provinciale del Sappe: «Siamo soddisfatti del corteo che questa mattina si è snodato attraverso le strade di Palermo, eravamo più di duecento. Al termine della “marcia” tre delegati per ciascuna sigla sindacale sono stati ricevuti dal vice-prefetto. Abbiamo spiegato come l’attuale carenza di organico mette a rischio non solo la sicurezza degli agenti e dei detenuti, ma anche della cittadinanza, perché sintomo di una insufficiente controllo sulla collettività». Conte si sofferma poi sui -puntuali ritardi- nella retribuzione dei servizi svolti dagli agenti di polizia penitenziaria, sia sul fronte della “missioni”, ovvero il trasferimento di un detenuto da un carcere all’altro, che su quello degli straordinari: «Per quanto riguarda il primo aspetto – afferma il rappresentate del Sappe – per gli agenti di Messina l’ultima retribuzione risale all’aprile 2010, e neanche lo straordinario viene pagato per intero».

«Per non parlare del sovraffollamento nelle carceri siciliane – ha continuato – che oggi ha superato la soglia di oltre 8000 ristretti, a fronte di una capienza massima di circa 5.470 posti. Vi è inoltre una mancanza di igiene e salubrità nei posti di lavoro, dove sono violate i più elementari diritti umani. Tutto ciò rendere ancora più difficile lavorare. Questa situazione, insieme al resto comporta la non gestione dell’ordine e della sicurezza delle carceri siciliane. Le recenti, e sempre più di continuo aggressioni accadute all’interno degli istituti penitenziari, dimostrano la limitata attenzione sia da parte della Politica sia da parte dell’Amministrazione Centrale, evidentemente non interessate a risolvere la grave situazione esistente».

Il delegato provinciale del Sappe ha poi sottolineato anche le carenze di organico che interessano i reparti detentivi femminili ed in particolare quello di Messina: «Secondo quanto stabilito dalla legge 395/1990, nelle sezioni femminili il controllo delle detenute dovrebbe essere effettuato solo da agenti donne, ma la disposizione non viene rispettato».

Infine, sulla “scissione” con le altre sigle sindacali Conte conclude: «Questa manifestazione era già stata programmata per il 18 febbraio, a prescindere dell’incontro fissato il 2 marzo con Ionta. Abbiamo deciso di rinviarla proprio per dare spazio a questo confronto che come si è visto non ha però avuto un esito positivo. Ecco perché la manifestazione organizzata oggi a Palermo è l’ulteriore dimostrazione del nostro impegno nell’affrontare il problema delle carenze di personale e più in generale del mancato livello di sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie».

(nella prima foto di Dino Sturiale i rappresentanti dell’Osapp a Messina. Nella seconda i manifestanti a Palermo)

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