La settimana prossima il docente dell'istituto parteciperà alla seduta della IV commissaione a Palazzo Zanca: «Bisogna accertare le responsabilità di tutti»
Il “caso” della Enzo Drago sollevato da Renato Accoranti sul presunto sperpero di denaro pubblico nella ristrutturazione dei locali dell’istituto, costati all’amministrazione 3 milioni di euro, si arricchisce di nuovi particolari. A raccontarceli è lo stesso Accorinti: «Quello che chiedo – afferma il docente della scuola andando subito al cuore della questione – è l’istituzione di una commissione d’inchiesta che permetta di accertare le responsabilità di tutti. In questa fase avanzerò richiesta per ottenere tutte le carte ufficiali e la documentazione sul progetto di ristrutturazione dell’istituto. Bisogna vederci chiaro».
Accorinti si dice intenzionato ad affrontare fino in fondo la questione, appellandosi, se necessario, anche alla Procura della Repubblica: «Prima di procedere chiederò naturalmente ad un ingegnere di effettuare tutti i sopralluoghi necessari per ottenere un rapporto dettagliato al fine di attestare che quanto da me denunciato sia supportato da una precisa perizia tecnica». Dati che, Accorinti ne è certo, non faranno che confermare quanto da lui dichiarato.
E giovedì prossimo il pacifista, pienamente appoggiato dalle organizzazioni sindacali anche nel corso dell’incontro avuto nella sede della Cgil, un appuntamento aperto al pubblico per affrontare proprio il tema dell’edilizia scolastica, relazionerà sulla vicenda della Enzo Drago nel corso di una riunione della IV commissione: «La convocazione era stata fissata per oggi (ieri ndr), ma alla fine è stata rimandata. Anche le istituzioni – afferma – devono cominciare ad assumersi le proprie responsabilità, perchè la mia non è una guerra contro un assessore, nella specifico Magazzù, ma anche contro chi l’ha preceduto, la Modica nel periodo della giunta Genovese: nessuno si è accertato di come di stessero eseguendo questi lavori di ristrutturazione, con il risultato che oggi i bambini si trovano a trascorrere le loro giornate scolastiche in aule non in sicurezza dove non hanno la possibilità di muoversi».
La ristrutturazione dei locali, sostiene infatti Accorinti, è stata effettuata senza tenere conto dell’organico della Enzo Drago: «Le aule sono a norma? Certamente, ma per una classe composta da 14 massimo 15 bambini, non certo per una che ne conta più di 20».
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