L’ennesima beffa della vertenza Stretto: aspettando Matteoli, Trenitalia chiude i centri direzionali di Messina

L’ennesima beffa della vertenza Stretto: aspettando Matteoli, Trenitalia chiude i centri direzionali di Messina

L’ennesima beffa della vertenza Stretto: aspettando Matteoli, Trenitalia chiude i centri direzionali di Messina

mercoledì 23 Marzo 2011 - 16:09

Un taglio che mette a rischio 40 posti di lavoro, il tutto dopo l’impegno preso dal ministro dei Trasporto nel tavolo romano di appena sei giorni fa

Una beffa. Non si può definire altrimenti l’ennesimo provvedimento “anti-Messina” assunto dalle Ferrovie dello Stato, proprio nei giorni che seguono il vertice di Roma della settimana scorsa e che precedono le decisioni del ministro Altero Matteoli sul “congelamento” della dismissione in atto. L’ultima nuova è questa: Trenitalia ha chiuso proprio in queste ore i centri direzionali di Messina del settore passeggeri di lunga percorrenza. Una decisione che sconcerta e che fa giungere ad una conclusione per la verità già abbastanza ovvia: alle Fs di Messina e dello Stretto non importa più nulla. «Che il Gruppo Fs – affermano in una nota Enzo Testa e Michele Barresi della Fit Cisl – non risponda da tempo neppure alle linee e gli indirizzi del suo azionista di riferimento, che è il Governo, non è una novità per gli addetti ai lavori. Ma non credevamo potesse accadere che, proprio in attesa della determina del ministro Matteoli dopo l’intesa nata nell’incontro dello scorso 15 marzo con l’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti, la società Trenitalia sferrasse un ennesimo attacco agli impianti della Divisione Passeggeri chiudendo in queste ore i centri direzionali di Messina».

«Dopo l’impegno preso da Matteoli – evidenziano i due sindacalisti della Cisl – per tutta risposta, Trenitalia ha chiuso ogni impianto della divisione Passeggeri a lunga percorrenza della Sicilia, i cui uffici sono ubicati storicamente a Messina. E’ evidente come l’intendimento aziendale sia di procedere, contro ogni indicazione e indirizzo politico, nella solita politica d’abbandono e di isolamento della Sicilia con la desertificazione degli impianti messinesi e pesanti ricadute occupazionali sempre crescenti». La scelta di Trenitalia di chiudere dalle ore 22 alle 6 ogni centro operativo della lunga percorrenza determina infatti ricadute pesanti in termini occupazionali (circa 40 lavoratori) ma ancor più sul lato gestionale e operativo del servizio viaggiatori treni notte che viene compromesso in termini di regolarità e sicurezza.

«Ci aspettiamo – affermano Testa e Barresi – in un contesto in cui il Gruppo Ferrovie dello Stato palesa chiaramente con arroganza il proprio strapotere decisionale finalizzato alla dismissione del servizio, il sindaco di Messina faccia suonare anch’egli un campanello d’allarme. Da lui e dal ministro Matteoli attendiamo notizie e risultati concreti rispetto gli impegni presi per Messina e il suo territorio perché il clima di attesa che si prolunga, sta facendo nuovamente salire la tensione sociale tra i lavoratori, in particolar modo quelli della Servirail Wagons Lits, per i quali si attende una risposta sul futuro occupazionale e per la sopravvivenza dell’impianto cittadino. Tensione che potrebbe sfociare a breve in altre plateali forma di protesta».

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