Ex sacrestano custodiva illegalmente nella sua casa a Camaro 124 oggetti antichi. Denunciato per ricettazione

Ex sacrestano custodiva illegalmente nella sua casa a Camaro 124 oggetti antichi. Denunciato per ricettazione

Ex sacrestano custodiva illegalmente nella sua casa a Camaro 124 oggetti antichi. Denunciato per ricettazione

martedì 07 Dicembre 2010 - 11:37

I carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa hanno scovato un deposito di oggetti d'arte chiesastica provenienti non solo dalla Sicilia. Centinaia di migliaia di euro il valore dei beni recuperati

Centinaia di migliaia di euro. E’ questo il valore dei beni recuperati dai carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa nella casa di un ex sacrestano di Messina. Centoventiquattro pezzi antichi di provenienza chiesastica recuperati a Camaro presso un vero e proprio deposito di oggetti d’arte antichi trafugati in varie chiese siciliane e non solo. È stato infatti ritrovato a casa dell’ex sacrestano anche un dipinto olio su tela del XVIII secolo raffigurante un prelato piemontese che era stato rubato da un’abitazione privata in provincia di Cuneo.

Ma all‘interno del deposito scoperto dai militari della sezione Tutela Patrimonio culturale c’era una vera miniera di opere chiesastiche molte delle quali trafugate dalla chiesa di Sant’Antonio Abate di Messina che si trova sul corso Cavour. Proprio in seguito alla segnalazione alla Sovrintendenza ai Beni culturali fatta lo scorso febbraio della scomparsa di un statua lignea raffigurante il Santo è scattata l’indagine dei carabinieri. Grazie alla disposizione Cei che prevede dal 2002 la catalogazione di tutte le opere presenti nelle chiese, i militari della sezione tutela patrimonio culturale di Siracusa hanno percorso a ritroso i vari spostamenti della statua e sono arrivati ad identificare l’ex sacrestano. A marzo è scattato il blitz presso l’abitazione dell’uomo che non si aspettava certo l’arrivo dei militari. L’ex sacrestano non ha saputo spiegare come mai possedesse tutte queste opere e per lui è al momento scattata la denuncia a piede libero per ricettazione. Ma le indagini proseguono sia per restituire ai legittimi proprietari le opere trafugate sia per individuare il canale d reperimento dei vari pezzi antichi e quindi la complicità di altre persone.

Recuperati a casa dell’ex sacrestano un dipinto olio su tela raffigurante la II stazione della via crucis “ Cristo caricato della croce”, della fine del XVIII sec. proveniente dalla chiesa di S. Antonio Abate; dieci teli in damasco di manifattura messinese, risalenti al primo quarto del XVIII sec., anch’essi provenienti dalla chiesa di S. Antonio Abate e, come già detto, un dipinto olio su tela raffigurante un prelato piemontese, del XVIII sec., proveniente da un’abitazione privata della provincia di Cuneo.

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