I lavoratori hanno incontrato a Palazzo Zanca l'assessore al Lavoro Capone. I fondi stanziati copriranno solo una parte delle spettanze arretrate
Oggi fanno sette. Sono i mesi nei quali i diciassette dipendenti della società mista Feluca, che cura i servizi telematici del Comune, non hanno percepito i rispettivi stipendi. Una situazione che, naturalmente, va aggravandosi mese dopo mese, considerato che a diciassette lavoratori corrispondono altrettante famiglie che devono mangiare e vivere. Oggi i dipendenti sono tornati a bussare alla porta del sindaco Giuseppe Buzzanca, che aveva garantito, così come fatto prima di lui dal commissario Gaspare Sinatra, il versamento in quota parte dei costi già sostenuti nei primi otto mesi dell’anno dalla Società per la gestione dei servizi di Rete Civica e Telematici, in totale 75.000 euro. Qualche riscontro sembra finalmente essere arrivato. Dopo diverse ore di attesa (i lavoratori si sono visti -scavalcare- dalla vicenda Messina calcio…), l’assessore al Lavoro Melino Capone, delegato dal sindaco a occuparsi della vicenda, incontrando i lavoratori ha comunicato loro che il pagamento dell’acconto dei 75.000 euro è avvenuto venerdì e che da questa cifra, 16.000 euro andranno alla Società Equitalia mentre la parte restante sarà destinata al pagamento delle spettanze arretrate.
Capone ha confermato che sta studiando insieme al sindaco delle soluzioni da approntare, anche se è chiaro che c’è da sciogliere il nodo del partner privato, essendo Feluca una società mista. Un’opzione al vaglio, della quale si è parlato anche oggi, è quella di trasformare Feluca, che comunque si occupa di servizi, quali l’e-government e tutto l’apparato telematico dell’ente pubblico, necessari al Comune, in società interamente pubblica. Inoltre, come fa notare Giacomo Scarfì, rappresentante sindacale aziendale Ugl, «la cifra sbloccata per i dipendenti non è sufficiente a coprire le 6 mensilità arretrate, ma riuscirà a garantire di fatto la copertura completa del solo mese di Marzo 2008 e parte del mese di Aprile, non alleggerendo dunque la pesante situazione finanziaria in cui si continuano a trovare i lavoratori e le loro famiglie. Le R.S.A. continueranno assieme ai lavoratori nella loro protesta all’interno del Palazzo fino a quando non saranno discusse e comunicate le soluzioni da intraprendere per tutelare e preservare il destino di 17 famiglie messinesi e quello di una società ormai in liquidazione volontaria da Marzo 2008».
