Gestione autostrade. Per Foti e Settineri la strada da seguire è quella della società mista tra Anas e Cas

Gestione autostrade. Per Foti e Settineri la strada da seguire è quella della società mista tra Anas e Cas

Gestione autostrade. Per Foti e Settineri la strada da seguire è quella della società mista tra Anas e Cas

venerdì 21 Gennaio 2011 - 09:05

Per i rappresentati sindacali il primo passo importante è stata la sospensione della revoca di concessione. Ora però bisogna lavorare sulla strada della “fusione”

Per i rappresentanti sindacati di Sil e Filt Cgil, Antonio Settineri e Pino Foti, la sospensione della revoca della concessione al Cas delle autostrade siciliane, rappresenta un importante risultato nell’ottica di una normale ed efficiente gestione dell’infrastruttura e , soprattutto, può consentire ai lavoratori che continuano a vivere in una costanza situazione di emergenza, a tirare un sospiro di sollievo.

«Le croniche carenze di organico e l’assenza di una adeguata organizzazione del lavoro, a cui si risponde tutt’oggi con la chiusura dei caselli e l’abnorme ricorso al lavoro straordinario – spiegano i sindacalisti – rischiavano infatti di non poter trovare alcuna soluzione, in una condizione in cui l’ente era obbligato a gestire l’ordinario ed a preparare il passaggio di consegne. Adesso che al CAS, almeno per il momento, sono state riaffidate per intero compiti e prerogative e che, stando agli annunci ufficiali, è venuto meno lo scontro tra istituzioni e si profila addirittura la nascita di una società mista con l’ANAS, consideriamo indispensabile, e non più rinviabile, attivare nel più breve tempo possibile una serie di azioni che normalizzino il lavoro degli addetti, ripristinando così la piena funzionalità dei servizi».

Per i sindacati lac reazione di una società mista rappresenta una soluzione ideale perché «lascerebbe in mano pubblica un’attività in regime di monopolio e consentirebbe oltretutto anche di superare l’altro grande ostacolo, costituito oggi dall’adeguamento alla disciplina dei dipendenti regionali su cui, a causa della natura giuridica dell’ente, si è pronunciato il CGA, e per il quale codesto assessorato ha già sospeso l’efficacia della parte economica del contratto di lavoro 2009».

Secondo Foti e Settineri, i limiti di ente pubblico regionale non economico, qual è oggi il Cas, infatti, impedirebbero la gestione mista a cui Regione Siciliana ed Anas intenderebbero giungere, e per la quale invece sarebbe naturale la costituzione di una società di capitali, e ciò, facendo venir meno l’unico presupposto su cui si fonda il parere del CGA, consentirebbe il mantenimento dell’attuale contratto di lavoro privatistico, applicato anche da Anas, e, di conseguenza, il rapido riassetto dell’organico, realizzabile con semplici accordi tra le parti e, soprattutto, senza i divieti imposti per la pubblica amministrazione.

In più dato che la scelta obbligata della trasformazione in S.p.A. renderebbe del tutto inutile continuare nella faticosa e dispendiosa opera di armonizzazione economica dei trattamenti percepiti dai dipendenti, che non si esaurirebbe con la semplice comunicazione alle parti ma presupporrebbe invece una lunga a difficile trattativa, l’assessorato potrebbe già da subito attivare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per stabilire il nuovo assetto, definendo un accordo, da trasmettere alla Corte dei Conti, per il quale nelle more della costituenda società viene annullata la sospensione deliberata e ripristinata l’applicazione contrattuale.

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