Chiese prima 1500 euro, poi 800 ad un'impresa che doveva realizzare lavori al villaggio Matteotti. La soddisfazione del Comitato Addiopizzo che invita alla denuncia
Condanna a tempo di record per l’uomo che aveva tentato d’imporre il pizzo all’impresa che stava realizzando delle palazzine al villaggio Matteotti. A soli sei mesi dal suo arresto Antonino Giordano, 31 anni è stato condannato in abbreviato dal Gup Giovanni De Marco a 6 anni di reclusione.
Giordano era stato denunciato dalla stessa vittima. Pochi giorni dopo l’allestimento del cantiere, l’uomo si rivolse all’imprenditore dicendogli che se avesse voluto lavorare tranquillo avrebbe dovuto pagare il pizzo per la protezione. In quel modo non gli sarebbe successo niente. Chiese prima 1500 euro ma poi abbassò le sue richieste arrivando ad 800 euro. L’imprenditore fece finta di stare al gioco e registrò alcuni colloqui. Poi si rivolse ad un’associazione antiracket ed alla Polizia. Ad ottobre Giordano fu arrestato per estorsione. Il pm Angelo Cavallo, aveva chiesto la condanna ad 8 annidi reclusione.
Ora Giordano dovrà risarcire l’impresa, il Fai e altre due associazioni antiracket, Libero Futuro di Palermo ed Asam di Messina. Oggi anche Addiopizzo si è congratulato per l’esito del processo con un comunicato in cui invita i commercianti e gli imprenditori a denunciare gli estortori: del Comitato Addiopizzo Messina Onlus. -Il Comitato Addiopizzo Messina si unisce alla soddisfazione manifestata da Libero Futuro (Antiracket di Palermo) e ASAM (Antiracket di Messina) e fa proprio il comunicato diffuso dal sito www.liberoreporter.it, condividendo e rilanciando l’appello alla denuncia collettiva e a non sottovalutare il fenomeno dell’estorsione e del pizzo”.
