Interventi svincolo e torrente San Filippo: la “prognosi” resta riservata, impossibile conoscere i tempi di recupero

Interventi svincolo e torrente San Filippo: la “prognosi” resta riservata, impossibile conoscere i tempi di recupero

Interventi svincolo e torrente San Filippo: la “prognosi” resta riservata, impossibile conoscere i tempi di recupero

mercoledì 30 Marzo 2011 - 06:15

L’assessore Isgrò “ospite” della seduta di consiglio della II circoscrizione per discutere ed analizzare l’emergenza che interessa la zona. Si pensa a lavori che possano almeno consentire la piena funzionalità dello svincolo ma per una soluzione definitiva sarà necessario ancora tanto tempo e notevoli risorse economiche

Se a vecchie emergenze se ne aggiungono di nuove, il mix non può che essere esplosivo. E per la serie, piove sempre sul bagnato, i problemi, dalle nostre parti troppo spesso trascurati, non vengono mai da soli. Zona “rossa” quella del torrente San Filippo, in un tutta la sua estensione. Perché se è vero che l’ultimo danno, in ordine di tempo, è quello che interessa la strada di collegamento alla tangenziale, salendo sulla sinistra, le difficoltà riguardano anche la sponda opposta, (dove un primo cedimento si ebbe diversi anni addietro), e non di meno la parte a monte del corso d’acqua. Se ne è discusso ampiamente ieri nel corso della seduta del consiglio della II circoscrizione a cui ha preso parte anche l’assessore alle manutenzioni Pippo Isgrò. E’ proprio il rappresentante della giunta Buzzanca a riconoscere la legittima esasperazione degli stessi consiglieri di quartiere, oltre che dei residenti della zona, che ormai da anni fronteggiano il problema di una strada in parte interrotta a causa dei crolli dovuti alle infiltrazioni d’acqua lungo l’argine del torrente.

La storia, quasi una saga, ha origini lontane: un primo crollo, sulla strada arginale che conduce al Cep, lo si era avuto prima dell’insediamento dell’amministrazione Buzzanca. Successivamente, dopo lunghe traversie, nel 2010 il Comune presentò uno stralcio al progetto complessivo di risistemazione dell’alveo del torrente, per un importo di circa 380 mila euro, somme già disponibili attraverso fondi residui derivanti da ribassi d’asta, ma che si rivelarono insufficienti rispetto all’idea progettuale dell’ing. Rodriquez (800 mila euro), realizzatore del progetto di costruzione dello svincolo. Da qui la necessità di un’ulteriore “rivisitazione” delle carte per riuscire a rientrate entro il budget previsto . Dunque nuove attese, fino ad oggi, anzi fino al 28 febbraio : «Il nuovo progetto era finalmente giunto sulla scrivania dell’ing. Amato che ne avrebbe dovuto prendere visione a breve, poi il 1.marzo la nuova beffa – spiega l’assessore Isgrò – Ora naturalmente la situazione e ancor più complicata non solo perché si dovrà intervenire sulla strada arginale già danneggiata con ulteriori correttivi, ma anche sulla parte opposta, (salendo lato sinistro)».

Si pensa dunque ad un’altra soluzione. Secondo una prima stima, sull’arteria che conduce al Cep i danni si aggirano intorno agli 800 mila euro, oltre un milione invece su quella di collegamento alla tangenziale. Ma quel che è peggio è l’impossibilità di previsioni temporali: «Ci stiamo impegnando per effettuare degli interventi immediati che possano migliorare la situazione e soprattutto il problema di viabilità e sicurezza, l’ing. Amato ha già incaricato l’ing. Bartolotta di effettuare una perizia, ma la verità è che sarebbe necessaria una progettazione del tutto nuova che riguardi l’intera vallata perché il problema è soprattutto a monte. Il San Filippo – spiega ancora Isgrò – rispetto agli altri corsi d’acqua è leggermente in discesa e questo facilita lo scivolamento del flusso soprattutto con piogge torrenziali o grandi piene. La forza dell’acqua, così come avvenuto in passato, rompe le briglie di protezione e gli argini del torrente pian piano scivolano. Per fare una progettazione completa di tale portata è però necessario l’intervento della Genio Civile, perché noi non abbiamo le risorse per poterla attuare».

Prevedibile la controreplica del consiglio di quartiere, ed in particolare di Francesco Gallo, già protagonista di numerose divergenze con l’assessore Isgrò sul tema. I rappresentanti di circoscrizione, infatti, “rimproverano” all’amministrazione di avere ritardato fin troppo interventi che avrebbero invece permesso di evitare i problemi attuali che di certo non potranno avere una rapida soluzione. «Isgrò – afferma Gallo – ci ha riferito che si sta già lavorando all’elaborazione di un progetto e ci ha promesso che seguirà la vicenda personalmente fase dopo fase. L’ing. Bartolotta è stato incaricato di effettuare una perizia, ma è chiaro che per avere una risposta, figurarsi una soluzione, sarà necessario chissà quanto tempo. Non ci rimane che aspettare nella speranza che la soluzione non si complichi ulteriormente». La sensazione però è che ancora tanta acqua scorrerà sotto i ponti, anzi sotto il ponte, e non solo in senso metaforico. (Elena De Pasquale)

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