Messinambiente, di nuovo in vigore il decreto ingiuntivo di Nebrodi Ambiente. Il 24 maggio sciopero dei lavoratori

Messinambiente, di nuovo in vigore il decreto ingiuntivo di Nebrodi Ambiente. Il 24 maggio sciopero dei lavoratori

Messinambiente, di nuovo in vigore il decreto ingiuntivo di Nebrodi Ambiente. Il 24 maggio sciopero dei lavoratori

giovedì 12 Maggio 2011 - 08:31

Il giudice, per una questione tecnica, ha -riattivato- il provvedimento inizialmente sospeso in attesa del giudizio di merito la cui prima udienza è fissata per il prossimo 29 giugno. Esito negativo delle contrattazioni per lo stipendio dei lavoratori, pronti quindi ad incrociare le braccia

Dire che per Messinambiente è un periodo nero, sembra persino poco. Ai problemi riguardante il futuro prossimo della società di raccolta rifiuti, sempre più vicina alla messa in liquidazione e alle contestuali questioni occupazionali, si aggiungono anche le grane giudiziarie. Torna infatti pienamente “operativo” il decreto ingiuntivo di 6 milioni di euro che la Consortile Nebrodi Ambiente vanta nei confronti di Messinambiente. Il provvedimento, inizialmente sospeso, secondo quanto deciso dal giudice civile Aldo Fiortentino, riacquisisce valore e pone quindi la società diretta da Armando di Maria, in attesa del giudizio di merito (prima udienza il 29 giugno ndr) a dover eventualmente corrispondere alla Nebrodi Ambiente le richieste avanzate. La sospensione è stata annullata per un problema di carattere “tecnico” e rispetto a quanto deciso la società di accolta rifiuti avrà modo, entro trenta giorni, di opporsi. R

Senza andare invece troppo oltre nei tempi, altra data importante, nel caso in cui la situazione rimanga tale, sarà quella del 24 maggio, giorno scelto da Fp Cgil e Uil trasporti per lo sciopero dei lavoratori del settore. Ciò a causa del fallimento delle procedure di conciliazione che avrebbero dovuto consentire il pagamento degli stipendi dei dipendenti. Secondo quanto spiegato dalla rappresentante sindacale Cala Crocè, infatti, l’Azienda ha comunicato che non risultano liquidate le fatture da parte dell’Ato3 per procedere al pagamento degli stipendi alle maestranze.

«Si ha la spiacevole sensazione – afferma – che il sindaco e il liquidatore della società d’ambito, stiano scherzando con il fuoco, annunciano la chiusura della società pubblica , si minacciano precetti ma non si pagano neanche gli stipendi. Ormai è sotto gli occhi di tutti che continuando così, la nostra città sprofonderà in una grave emergenza paragonabile a quella che vissuta nella nostra provincia». Domani intanto i lavoratori assisteranno alla seduta del consiglio comunale, dove si prevede dunque un’atmosfera incandescente.

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