Molini Gazzi, nelle prossime ore la convalida del sequestro. Non si escludono avvisi di garanzia

Molini Gazzi, nelle prossime ore la convalida del sequestro. Non si escludono avvisi di garanzia

Redazione

Molini Gazzi, nelle prossime ore la convalida del sequestro. Non si escludono avvisi di garanzia

venerdì 24 Aprile 2009 - 08:53

La vicenda dei sigilli apposti allo stabilimento di via Bonino ruota tutta attorno alla procedura del silenzio assenso: il Comune ha interrotto i termini prima che decorressero i 120 giorni?

Dovrebbe avvenire nelle prossime ore la convalida del sequestro dello stabilimento dei Molini Gazzi. La procedura vuole, infatti, che ciò avvenga entro 48 ore dall’apposizione dei sigilli, che sono comparsi proprio due giorni fa sul cancello dell’azienda. Dalla Procura ancora bocche cucite sull’inchiesta, ma non si escludono nuovi provvedimenti giudiziari e avvisi di garanzia.

Ripercorriamo, intanto, le tappe della vicenda. Dopo la cessazione dell’attività dell’azienda, la proprietà ha avviato la procedura di concordato di fronte al Tribunale fallimentare. Proprio sul procedimento del concordato fanno leva sia Francesco Pulejo, liquidatore dell’azienda, sia il suo legale Antonio Catalioto: tra i valori patrimoniali della società, infatti, l’immobile di via Bonino è quello di maggiore pregio e la sua stima consentirebbe di soddisfare al 100% i creditori. Ma questo solo con l’attuale destinazione urbanistica, che è B1, edilizia. Valore diverso, senz’altro minore, avrebbe se dovesse essere approvata la delibera che l’assessore all’Urbanistica Pippo Corvaja ha portato all’attenzione del consiglio comunale, e che chiede di modificare la destinazione d’uso, frutto di un errore materiale (in vigore però da quasi trent’anni), da edificabile a industriale (D1 secondo le norme d’attuazione).

Proprio l’arrivo di questa delibera in consiglio ha messo in allarme Pulejo, che attraverso una nota di Catalioto ha diffidato gli uffici del Comune e lo stesso consiglio comunale, sottolineando che «l’amministrazione ha omesso sia di specificare e rappresentare le ragioni dell’interesse pubblico sotteso all’adozione della variante sia di effettuare un’equa comparazione tra tale interesse e quello della società che, avendo conseguito la concessione edilizia, in conformità all’attuale previsione urbanistica, si accinge a dare inizio ai lavori».

Lavori? E chi aveva mai parlato di lavori? Anzi, di fronte alle voci che ci fosse una speculazione edilizia pronta a partire nell’area, la proprietà della Molini Gazzi aveva sempre smentito dicendosi “offesa” da affermazioni del genere. In realtà, come da noi riportato una settimana fa e come adesso la vicenda giudiziaria mette in luce, un progetto esiste, lo ha realizzato l’ing. Luciano Taranto, ha come responsabile del procedimento l’ing. Raffaele Cucinotta, ed è stato presentato quattro mesi fa.

I progettisti che si accingevano a dare inizio ai lavori facevano leva sull’articolo 2 della legge regionale n. 17 del 1994, secondo la quale «la domanda di concessione edilizia si intende accolta qualora entro centoventi giorni dal ricevimento dell’istanza non venga comunicato all’interessato il provvedimento motivato di diniego». I centoventi giorni, quattro mesi, sarebbero effettivamente trascorsi due settimane fa, ma pochi giorni prima gli uffici del dipartimento Urbanistica, il cui dirigente è l’arch. Manlio Minutoli, avrebbero provveduto ad interrompere i termini, sollevando tutta una serie di osservazioni. Nonostante ciò la ditta progettista ha inviato la comunicazione di inizio lavori, portando all’apposizione dei sigilli e alla vicenda di questi giorni. I centoventi giorni sono effettivamente trascorsi? Le osservazioni del dipartimento Urbanistica hanno interrotto i termini? Questi i quesiti di fondo ai quali sarà necessario rispondere.

(foto Dino Sturiale)

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