Molte bandiere ma pochi ragazzi nel corteo contro la riforma della scuola

Molte bandiere ma pochi ragazzi nel corteo contro la riforma della scuola

Molte bandiere ma pochi ragazzi nel corteo contro la riforma della scuola

venerdì 10 Ottobre 2008 - 10:27

Rao: «La scuola non è un'azienda»

Erano circa 200 gli studenti in marcia lungo le vie del centro stamattina. Qualcuno di più a Piazza Antonello, prima della partenza del corteo. Un colpo d’occhio gli striscioni con i nomi delle scuole, e soprattutto le bandiere, quasi tutte rosse. Non fa stupore, visto che la manifestazione di oggi, contro la riforma della scuola, era organizzata proprio dai partiti della Sinistra.

A livello nazionale l’Uds (Unione degli Studenti) parla di circa 300.000 manifestanti, riportando numeri a 5 cifre per molte città. Per quanto riguarda Messina, invece, a inneggiare contro il Governo (più che contro la riforma) era il solito zoccolo duro di quelli più impegnati, che, per educazione familiare o indole personale, sono portati ad interessarsi della Cosa comune.

Gli altri, molti di più dei 200 in marcia, erano sparsi per la città, seduti ai tavolini dei bar, sulle panchine, sui sellini dei motorini. Per loro oggi è stata una giornata di vacanza. E che giornata, con un sole splendente e un clima primaverile.

Insomma, pare che i temi dell’istruzione passino sopra la testa degli studenti, che non colgano il peso che avrà sulle loro spalle la riforma del ministro Gelmini. All’origine di tanta indifferenza c’è probabilmente il sentimento di scarsa appartenenza che gli studenti messinesi sentono nei confronti dell’istituzione scuola, che si trasmette, una volta cresciuti, nella scarsa appartenenza alla comunità, alla città, allo Stato. Sono i nostri figli, del resto, cresciuti in una città fatta di tanti orticelli, di silenzio civico e frastuono propagandistico.

Considerazioni a parte, il 30 ottobre è stata indetta una nuova manifestazione nazionale. Questa volta non saranno i partiti ma i sindacati a scendere in piazza, con il rischio che, se gli studenti hanno risposto freddamente ai temi della politica, ancora più distratti saranno sulle rivendicazioni occupazionali degli insegnanti, sul maestro unico, sui tagli al sostegno scolastico.

Nelle foto: in alto, gli studenti a Piazza Antonello, al centro, il corteo sulla Via Tommaso Cannizzaro, in basso, alcuni a passeggio a Piazza Cairoli

Sulla manifestazione si registra la dichiarazione del consigliere provinciale Pd Pippo Rao: «La protesta degli studenti contro il decreto Gelmini dovrebbe far riflettere chi si ostina a considerare la scuola con criteri aziendalistici e gli insegnanti come forza-lavoro di cui abbattere i costi. I tagli per 8 miliardi di euro all’istruzione con la conseguente riduzione del personale docente e non, il maestro unico, l’abbassamento dell’obbligo scolastico dai 16 anni ai 14 ed i finanziamenti alle strutture private hanno incontrato la ferma opposizione del Pd in tutte le sedi istituzionali».

Rao glissa sulla scarsa partecipazione alla manifestazione messinese e conclude: «Per questi motivi siamo vicini alle migliaia di studenti che oggi – a Messina come in tutta Italia – manifestano la loro contrarietà alle decisioni del governo Berlusconi sulla scuola».

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