Restano ai domiciliari il sindaco di Raccuja ed alcuni imprenditori. Il primo cittadino avrebbe esercitato pressioni sull'impresa che sta eseguendo i lavori per il parco eolico dei Nebrodi
Il sindaco di Raccuja, Cono Salpietro Damiano, 72 anni, arrestato l’8 ottobre scorso dai Carabinieri e dal Commissariato di Patti nell’operazione “Eolo” con l’accusa di concussione resta ai domiciliari. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Messina che aveva già confermato la misura per l’imprenditore Michele Tripoli mentre ha rimesso in libertà l’altro imprenditore Giuseppe Astone. I giudici del riesame hanno confermato la misura cautelare per gli altri indagati Leo Palazzolo, Calogero Manera, Leo Tripoli e Riccardo Palazzolo con l’obbligo di presentazione alla Pg. Questa misura è stata invece revocata all’impresario musicale Carmelo Palazzolo. Secondo l’accusa il sindaco di Raccuja sarebbe intervenuto presso l’impresa “Maltauro”, imponendo la rescissione dei contratti con alcune ditte di fiducia e l’assegnazione di alcuni lavori in subappalto alla ditta “Astone Costruzioni”. QUest’ultima li ha poi ceduti a sua volta alla “M.T.P”, in cui hanno interessi familiari dei Palazzolo. Sempre il sindaco Cono Sampietro Damiano avrebbe imposto all’impresa “S.E.R.”, proprietaria del parco eolico, lo spostamento di un aerogeneratore sul terreno della cognata. Il primo cittadino di Raccuja, per questa vicenda, è stato sospeso dall’incarico dal prefetto di Messina.
