Prevista la demolizione della “nuova” baracca di Maregrosso. Ma serve una svolta

Prevista la demolizione della “nuova” baracca di Maregrosso. Ma serve una svolta

Prevista la demolizione della “nuova” baracca di Maregrosso. Ma serve una svolta

lunedì 12 Luglio 2010 - 08:14

L’episodio documentato ieri da Tempostretto testimonia l’esigenza di accelerare nell’azione di riqualificazione dell’area. Isgrò, intervenuto intorno a mezzanotte con la Polizia municipale: «Siamo vigili e attenti, non ci lasceremo intimidire. Questo fatto mi dà il pretesto per chiedere le risorse necessarie al conferimento in discarica dei materiali presenti nella zona»

La segnalazione all’assessore al Waterfront Pippo Isgrò è arrivata quando stavano per concludersi i tempi supplementari della finale dei mondiali. E così, mentre il capitano della Spagna alzava al cielo la Coppa del Mondo, Isgrò saliva a bordo di un’auto della Polizia municipale e si recava nell’area divenuta croce e delizia degli ultimi mesi di attività dell’assessore: Maregrosso. La segnalazione arrivata è quella che già i lettori di Tempostretto avevano potuto constatare in serata: la costruzione di una nuova baracca in via Adrano, dietro la falegnameria, ad opera dei “soliti ignoti”.

Giunti sul posto poco prima di mezzanotte, gli uomini della Polizia municipale e Isgrò hanno potuto constatare che i lavori erano in corso ma che non c’era più nessuno degli “operai” improvvisati che nel corso della giornata di ieri si erano armati di mattoni, cemento e furgoncini per mettere su una nuova costruzione con vista “bonifica”. Alla vista degli agenti, due persone sono fuggite lasciando sul posto altri mattoni forati. Già ieri sera, «simbolicamente», ci dice Isgrò, sono state buttate giù due file di blocchi forati portanti, in calcestruzzo, già sistemati ma ancora legati dalla solidificazione del cemento. In mattinata è dunque intervenuta una squadra della Polizia municipale con un bobcat e domani verrà abbattuto quanto rimane dell’ennesimo, piccolo monumento all’abusivismo.

«Siamo attenti e vigili – afferma Isgrò – e non ci lasciamo intimidire». Già, ma per quanto attenti e vigili, episodi come quello di ieri testimoniano l’esigenza che bisogna accelerare l’azione di riqualificazione dell’area di Maregrosso, diventata terra di nessuno forse anche più di quanto lo fosse prima. Baracche a parte, l’area “bonificata” è ancora una discarica abusiva di inerti e di materiali evidentemente provenienti da cantieri edili. Si era detto che si sarebbe provveduto a pulire e a recintare, ma l’unico intervento partito di recente è l’avvio della demolizione del pontone sul mare. «Questo fatto – spiega Isgrò – mi dà il pretesto per chiedere al sindaco di racimolare dal fondo del barile le somme necessarie a conferire in discarica il materiale che si trova a Maregrosso». Prima che a qualcuno venga in mente di costruirci dell’altro.

(correlato l’articolo e le foto di ieri di Dino Sturiale)

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