Nonostante due sentenze del Tribunale di Messina Rete ferroviaria italiana non procede all’integrazione dei lavoratori che dovranno ora essere impiegati con contratti a tempo indeterminato
Il sindacato autonomo OrSa torna in prima linea sulla vicenda del reintegro dei Marittimi precari di Rfi. La sentenza n°2276 del Tribunale di Messina, datata 21 maggio 2009, aveva sancito la parziale nullità dei cosìdetti “contratti a viaggio” che Rete Ferroviaria aveva stipulato con i dipendenti, stabilendo dunque l’immediato reintegro dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato.
Una disposizione che tuttavia, secondo quanto denunciato dall’OrSa, Rfi non ha mai messo in pratica. Da qui, considerando la difficile condizione economica dei dipendenti, la prosecuzione dell’iter legale contro la società di Trasporti attraverso un ricorso d’urgenza al tribunale di Messina sezione lavoro che, con la sentenza n° 5729, lo scorso 5 settembre, ordinava ad RFI la riassunzione reintegro in servizio del primo lavoratore ricorrente e il rimborso allo stesso delle spese legali.
«A tutt’oggi però – proseguono i sindacalisti – continua ad ignorare le disposizioni di legge, con conseguente sperpero di denaro pubblico poiché la sentenza 2276 prevede che i lavoratori ricorrenti hanno diritto ad ottenere ingenti somme a titolo di diffrenza retributive fin quando non si procederà con la loro assunzione». L’OrSa si dichiara dunque pronta a presentare un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica.
