Sequestro pensionato Barcellona. Poco chiari i contorni della vicenda

Sequestro pensionato Barcellona. Poco chiari i contorni della vicenda

Sequestro pensionato Barcellona. Poco chiari i contorni della vicenda

lunedì 02 Novembre 2009 - 12:13

Sul movente e i particolari del rapimento del sessantenne Leonardo Quattrocchi stanno cercando di fare luce i Carabinieri

Un pensionato sequestrato per una ventina di giorni, due diverse prigioni, un rapitore e un carceriere e alla base un’estorsione ai danni della vittima volta a utilizzare il suo conto corrente per una transazione. Sono questi gli ingredienti di una vicenda poco nitida che è cominciata sabato mattina quando alla stazione dei Carabinieri di Barcellona si è presentato Leonardo Quattrocchi, 60 anni assicuratore ormai in pensione sostenendo di essere stato sequestrato da alcune persone e di essere riuscito a fuggire forzando una spranga di ferro con cui erano state chiuse le imposte dell’appartamento di Venetico dove si trovava rinchiuso.

Ma sul movente del sequestro e sulle modalità stesse del rapimento, i Carabinieri stanno ancora indagando. Intanto il racconto di Quattrocchi ha trovato i primi riscontri, tanto che dopo un lungo interrogatorio condotto la scorsa notte dal sostituto procuratore di Barcellona, Francesco Massara in stretto raccordo con il procuratore capo della procura Salvatore De Luca, sono stati emessi due provvedimenti di fermo per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione a carico di Nicola Ruggeri, 38 anni imprenditore di San Filippo del Mela e l’operaio Ioan Pohoata, 22 anni rumeno ma residente a Venetico.

L’imprenditore è stato raggiunto poi da una provvedimento custodiale insieme ai fratelli Antonino e Francesco Ruggeri ,di 36 e 30 anni, anche loro imprenditori per detenzione illegale di armi. Nei loro appartamenti sono stati sequestrati un fucile da caccia e tre pistole.

Tornando al rapimento, Quattrocchi si è presentato sabato mattina ai Carabinieri raccontando la sua storia. Ha spiegato che il 13 ottobre aveva un appuntamento con Nicola Ruggeri per recarsi insieme ad altre due persone presso una finanziaria conosciuta dal pensionato. Aveva appuntamento ad un bar di Barcellona, ma dopo essere salito in auto è stato portato e rinchiuso in un casolare di Saponara.

Durante la prigionia viene trattato bene, ad esclusione di un pestaggio, che gli costa quattro denti. Mentre è rinchiuso, sotto stretto controllo dei carcerieri chiama la moglie rassicurandola che si sarebbe assentato per qualche giorno e chiedendole di preparargli un borsone con dei vestiti. Qualcuno sarebbe passato a prendere la valigia.

Dopo quindici giorni il pensionato viene accompagnato per recarsi in un istituto di credito dove avrebbe dovuto effettuare un’operazione bancaria dal suo conto corrente a favore di Ruggeri. Ma la transazione non va a buon fine e il pensionato viene rinchiuso di nuovo, ma questa volta in un appartamento di Venetico. Proprio da qui riesce a scappare la notte tra il 30 e il 31 ottobre.

Di certo in questa vicenda c’è che i rapitori riescono a farsi consegnare 200 euro prelevati da Quattrocchi ad un sportello bancomat e che il pensionato ha precedenti per estorsione, violenza privata e ricettazione e una condanna a 4 anni, 3 mesi e 21 giorni sulle spalle.

Il rumeno ha ammesso di essere stato il carceriere, Nicola Ruggeri avrebbe invece ideato il piano e prelevato il pensionato per condurlo nel casolare dove sarebbe rimasto rinchiuso per un primo periodo.

Ma gli investigatori sono cenrti che ci sia molto altro ancora da chiarire dietro questo sequestro.

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